Kayla
Mi sveglio con una felpa sulle spalle a mo'di copertina, ha un buon profumo. Mi tiro su e mi stiracchio, mi guardo intorno e vedo Austin senza felpa che dorme. Associo che la felpa me l'abbia messa lui addosso e non mi capacito di un gesto così gentile da parte sua nei miei confronti. Lo fisso, guardo la linea delle sue sopracciglia, il suo naso, la sua mascella, le sue labbra, cercando qualche difetto sul suo viso, ma non ne ha, anzi, la "nuova" cicatrice lo rende ancora più bello, ancora più bad boy.
"La pianti di fissarmi? Capisco di essere bellissimo, però è fastidioso, starei cercando di riposare." bofonchia senza aprire gli occhi, (e per fortuna perchè sono sicura di essere diventata rossa come un peperone).
"Non sei per niente bello, sei solamente egocentrico."
"Disse colei che solo due secondi fa pensava che io non avessi imperfezioni." fa con un sorrisino.
"Aaah, pensa quello che vuoi! Sei irrecuperabile!" sbotto buttandogli la felpa in faccia.
Ridacchia. "Sei carina imbronciata sai. Almeno riesco a capire cosa ti passa per la testa."
Rimango scioccata perché LUI mi ha detto che sono carina. "Stare in aria non ti fa bene fidati."
"Sì credo anch'io."
Sento il bisogno di alzarmi e andare in bagno. "Dovrei passare scusa."
"Per andare?"
"Dovrei andare in bagno."
"A fare?"
Alzo gli occhi al cielo. "Pisciare? Lasciare andare i miei fluidi gialli? Fare la pipì? Come vuoi che te lo dica?"
"Eh bella non ti esasperare potevi benissimo dirmi 'cazzi miei', non volevo sapere nel dettaglio."
"Cooper piantala mi stai esasperando." Lo scavalco e mi dirigo verso il bagno. Mi chiudo dentro, faccio un respiro profondo e mi guardo allo specchio, ho le guance arrossate, spero non abbia notato nulla. Non c'è la posso fare con lui. Però ammetto che ora è meno stronzo e sta cosa non mi dispiace anche se non lo sopporto proprio sia chiaro.Austin
La guardo andare verso il bagno, ok sono stato un po' troppo carino con lei, ho scherzato troppo, mi sembravano i vecchi tempi e mi sono scordato che non era così. Non siamo quello che eravamo prima, o meglio ritorneremo ad essere quello che eravamo prima (spero) quando lei recupererà memoria e tutto. Ora devo comunque tenere le distanze, sì non devo avvicinarmi troppo.
La sento uscire dal bagno e tornare verso di me, mi scavalca e si siede al suo posto. Guarda fuori dal finestrino, sembra così interessata a vedere cosa c'è fuori. Sembra quasi una bambina e ciò mi fa sorridere (mentalmente ovvio, non posso mica sorridere veramente davanti a tutti).
"Si prega di allacciare le cinture di sicurezza per prepararsi all'atterraggio."
Allaccio le cinture e mi appoggio tranquillo al sedile, ma noto che Kayla é tutt'altro che tranquilla, è talmente rigida che sembra che abbia un palo in...(non dico dove va che se no viene fuori che sono troppo volgare e uso un lessico inappropriato). Comunque, la nostra cara Kayla si rilassa solamente quando il nostro bellissimo aereo tocca terra e si ferma, che stress poverina. Una volta atterati sani e salvi (per nostra fortuna ovviamente), ci alziamo, prendiamo le nostre cose, visto che i nostri bagagli erano piccoli (degli zaini visto che sfortunatamente durante le imprese non abbiamo la possibilità di viaggiare con valigie enormi, trolley ecc) e iniziamo a scendere. Io sto in testa e Kevin chiude la fila. Sento lo sguardo di Kayla puntato sulla mia schiena ed è un po' fastidoso, pungente, sì beh si capisce che non mi piace essere osservato, solitamente sono io quello che fissa e osserva. Scesi dall'aereo e fatta una pausa in bagno per liberare, usciamo finalmente dall'aeroporto.
"Ehm dove dovremmo andare adesso?" Domanda Zoe.
"A Delfi, all'Oracolo." rispondo.
"E come ci andiamo?"
"Eh è un po' da vedere, perchè non siamo molto ricchi e prendere il treno costicchia. O la facciamo a piedi o dovremo provare con l'autostop però non è troppo sicuro. E poi siamo in quattro non credo sia troppo fattibile che ci siano persone con così tanti posti in macchina disponibili."
"E se prendessimo un pullman?" propone Zoe indicando un pullman.
"Quello non porta a Delfi."
"No ma davvero? Grazie per avermi avvisato Kevin, non l'avevo notato."
Kayla sbuffa. "Ragazzi per favore non iniziate." Poi mi guarda e sì ok il mio battito accelera accidenti all'istinto. "Avrebbe senso prendere il pullman, non costano troppo, dovremo cavarcela con un po' di soldi a testa."
Cade il silenzio, mi fissano tutti e quattro ed è chiaro che aspettino una mia risposta. "Va bene proviamo ad informarci e vedere quanto costa."Kayla
Vedo Austin cambiare espressione in due nanosecondi. Che ha sentito?
"Ehm ragazzi io vado a fare una cosa, Voi cercate informazioni e fatevi un giretto, magari coprate qualcosa per la cena." si allontana da noi velocemente e sparisce tra la folla. Si comporta in modo troppo strano 'sto ragazzo. Non lo capisco proprio.
Guardo Kevin e Zoe in cerca di spiegazioni ma loro alzano le spalle e sembrano capirne quanto me.
Kevin si schiarisce la gola "beh allora non ci resta che andare a fare quello che ha detto Aust. Io pensavo di andare a chiedere informazioni sui mezzi di trasporto e prendere una cartina, voi che ne dite di andare a prendere un po' di cibo, senza spendere troppo. Ci ritroviamo qui tra due ore."
"Se proprio dobbiamo va bene. Forza andiamo." mi fa lei.
La seguo e mi metto di fianco a lei senza stare troppo vicine. Odio stare di fianco o insomma vicino a lei, non sopporto la sua presenza, dopo tutti sti mesi non ho ancora capito perché io e lei non ci sopportiamo visto che in realtà non è successo nulla di grave a parte qualche piccolissimo episodio dove abbiamo cercato di staccarci la testa a vicenda (ma questo è un minuscolo dettaglio e un'altra storia). Mi guardo intorno e ammetto di non notare troppa differenza tra la gente in America e quella qua, chiacchierano, lavorano ecc..
Entriamo in un piccolo negozio di alimentari, giusto per prendere l'essenziale.
"Che prendiamo?" Domanda lei rivolgendomi la parola dopo un anno e mezzo che stavamo camminando, poi non fraintendete, non mi lamento di certo eh. Però ecco non me l'aspettavo proprio.
"Magari cibo in scatola"
Storce il naso.
"Sì so che non è buono, ma si conserva meglio."
"Va bene hai ragione dai." Ci mettiamo alla ricerca di cibo in scatola che possa essere di nostro gradimento (non abbiamo chissà quante aspettative in realtà visto che dobbiamo anche cercare di trovare qualcosa di abbastanza economico).
Prendiamo un po' di fagioli, tonno, piselli, troviamo pure della carne in scatola. Poi prendiamo un sacco di bottigliette d'acqua che sicuramente ci serviranno. Andiamo in cassa con le braccia piene di roba, chiediamo dei sacchetti, paghiamo e usciamo.
"Spero non si buchino" borbotta Zoe.
"L'hai gufata" le rispondo alzando gli occhi al cielo.
Abbozza un sorrisetto e non ci credo. Zoe mi ha sorriso? IMPOSSIBILE. Sono sotto effetto di qualche droga probabilmente.
"Mi hai hai sorriso?" Domando.
"Sì, ma non ti ci abituare. Perché non voglio diventare la tua bestie o roba varia."
"Oh fidati non c'è pericolo, non preoccuparti."
Ride. E così torniamo al punto di partenza dove troviamo Kevin che ci attende con una grande cartina in mano. Sembra molto concentrato a leggere delle cose.
Quando ci nota fa: "ah siete arrivate finalmente"
"Come puoi vedere sì."
"Sei spiritosissima Zoe" le dice piegando la cartina. "Comunque non credo potremo permetterci un viaggio in pullman perché i biglietti costano molto."
Zoe alza le spalle "Hai visto Austin o non è ancora tornato."
"Non si è visto."
"Non può sparire così però." Borbotto infastidita.
"Oh fidati lui fa sempre quello che vuole in missione. E non c'è mai modo di fermarlo."
"Sì ma non è giusto Kev."
"Che ci devo fare io Zoe?"
"Dirgli di non farlo"
"Voglio vivere sai."
"Okay okay basta fa lo stesso, andiamo a sederci da qualche parte magari."
"Sì meglio non c'è la faccio più a stare in piedi."
Ci avviamo tutti e tre verso una panchina vicino ai pullman. Poi per fare qualcosa per non annoiarsi iniziamo a mettere il cibo e l'acqua negli zaini, così quando inizieremo a camminare non dovremo portare le borse della spesa.
"Hai capito che strada dovremo fare a piedi?" Domando a Kevin una volta chiuso lo zaino.
Annuisce. " Sarà lunga"
"Sarà lunga pure aspettare Austin"
"Dai Zoe lo sai che è fatto così."
"Devo ribadire che mi dà fastidio una roba del genere o no?"
"Non serve grazie."
Cade il silenzio. E così ho la possibilità di guardare le persone che ci passano affianco. Ci sono famiglie con bambini che ammirano la città che hanno scelto come tappa per il loro viaggio, tedeschi pallidi come le mozzarelle con le ciabatte ai piedi e calzini (look orrendo direi), italiani che urlano e ridono, cinesi che fanno foto a raffica (non so che monumenti vedano loro ma probabilmente trovano molto interessanti i pullman grechi). Passano ore che passiamo così tutti e tre in silenzio guardandoci intorno prendo che per le persone che ci guardano sembriamo un gruppetto alquanto strano, visto che di solito i ragazzi parlano un sacco tra loro.
Passa un infinità di tempo quando sento Kevin dire "Eccolo"
Alzo lo sguardo e vedo Austin seguito da una ragazza, mora, con pelle leggermente abbronzata. È andato a farsi i suoi comodi con quella? Ma è serio?
Mi alzo. Ora mi sente quello.
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The castes
FantasyRicordare può essere doloroso, ma ricordare e incontrare lo sguardo di quella persona, perdersi dentro agli occhi di essa e comprendere che lei non ricorda, che tu non sei nulla per lei, è un altro tipo di dolore, che fa ancora più male, che ti bru...