18. Povera la mia guancia

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Austin
La vedo alzarsi, venire verso di me e il mio cuore salta (ancora) un battito. Mi abbraccerà? Forse le è tornato qualche ricordo?
Una volta che me la ritrovo davanti noto che è rigida, non faccio in tempo a realizzare quello che vuole fare che mi ritrovo la testa girata da una parte e la guancia che brucia.
Realizzo.
Mi ha tirato uno schiaffo.
"Ma che cazzo di problemi hai?" Sbotto.
"Che problemi ho io? Ma guardati tu! Sei sparito per 4 ore per fare probabilmente i tuoi comodi con quella.." indica Jas "e hai il coraggio di chiedermi che problemi ho?! Ti sembra normale forse?"
"Sinceramente sì, mi sembra normale e pure logico." Rimane estrefatta e quindi mi sento libero di continuare "mi pare normale cercare qualche aiuto in modo tale da non dover spendere troppi soldi. Comunque a parte ciò, ragazzi, lei è Jasmine, una licantropa di uno dei branchi della Grecia e si è offerta di portarci per un pezzo di strada con la sua auto. Il resto di strada dovremo farcelo a piedi probabilmente."
"Ciao ragazzi!" Saluta lei con un sorrisone. "Vi dò un passaggio volentieri, su forza seguitemi." Kevin e Zoe le vanno subito dietro mentre io e Kayla tardiamo un po'.
"Non dovresti scusarti?" Domando. Sì, lo so, sono molto rompiscatole ma è divertente infastidirla.
"Per?" Sbotta.
Indico la guancia, e come risposta non mi arriva nulla. "Allora?"
"Per quanto ne so potreste aver fatto molte robe tu e lei in questo arco di tempo."
Ridacchio. "Non toccherei mai Jas."
"Visto come la chiami ne dubito."
Alzo gli occhi al cielo. "Kayla, non toccherei mai Jas perché uno ha il compagno e due non tocco donne, ragazze quello che vuoi che non siano la mia compagna. Non ho mai toccato nessun'altra che non sia lei." La guardo negli occhi "E mai lo farò."
Distoglie lo sguardo e deglutisce imbarazzata. Velocizza il passo e si avvicina a Zoe, la lascio allontanarsi, tanto non mi sfuggirà.
"Che vi porta qui americani?" Sento chiedere a Kevin.
"Beh ecco Jas, dobbiamo ascoltare una profezia per capire una cosa."
"E voi riuscite a interpretare una profezia? Nel modo corretto?"
"Speriamo di sì."
La conversazione si chiude lì e nessuno parla. Arriviamo ad un furgone della Volkswagen blu, simile a quelli che hanno gli hippie nei film, e saliamo. Mi sembra ovvio immaginare che io mi sia piazzato di fianco a Jas, davanti, e tutti gli altri dietro, rispettivamente Kevin, Kayla e Zoe, se vi dovesse interessare. Jas mette in moto e accende la musica, parte Bob Dylan con no woman no cry e devo dire che la canzone non è per niente azzeccata. Stona completamente. C'è immaginate 5 ragazzi, di cui 4 in impresa e una che gli aiuta che stanno in furgone con in sottofondo "noooo woman noooo cry". Scena inguardabile skipperei subito. Jas deve intuire i miei pensieri perché abbassa il volume della radio. "Quanto starete qui?"
"Dipende da quanto ci metteremo a raggiungere l'oracolo e quanto impiegheremo per risolvere tutta la faccenda, anche se non abbiamo troppo tempo per ciò"
"Immagino." Tace per un po'e poi: "Vi andrebbe di dormire stanotte da noi? Non avremo molti letti ma ci si sta se vi stringete un po'."
Lancio un'occhiata agli altri tre. "Magari non oggi. Quando avremo ascoltato l'oracolo volentieri così abbiamo la possibilità di comprendere in santa pace quello che ci ha predetto."
"Hai ragione, così non perdete troppo tempo."
Mi perdo a guardare fuori, vedo i marciapiedi scorrere, le case, le persone. Non presto molta attenzione a loro in realtà, sto solo cercando di sentire se c'è qualche presenza strana ma non noto nulla di strano e quindi mi tranquillizzo un po'. Anche se comunque so benissimo che non devo abbassare la guardia per nessunissimo motivo.
Passano non so quanti minuti e Jas mi fa -Si sono addormentati tutti!-
Mi volto per guardare e lo trovo tutti addormentati veramente a mo' di domino. Ognuno con la testa appoggiata sulla spalla dell'altro a parte Kevin che è appoggiato al finestrino.
-Già.-
-Non dormi pure tu?-
Scuoto la testa -Non posso dormire, devo rimanere vigile.-
-Mi sembri troppo Gadiel, anche lui si comporta sempre così.- Racconta con un sorrisetto.
-Beh è normale ci sentiamo in dovere di proteggere sempre.- Rispondo scrollando le spalle
Annuisce. -Si ricorda di te?- Domanda indicando con il mento Kayla.
-Purtroppo no. Non ricorda nulla e come puoi aver notato non mi sopporta neanche.-
-Hahahha però vista la reazione che ha avuto prima direi che un po' gelosetta lo è.-
-Nah non era gelosia Jas, era solo rabbia perché sono stato via molto tempo senza avvisare e pensava che avessi fatto i miei comodi.-
Scoppiata ridere -Lo sanno tutti che non tradirei mai Gadiel-
-Lei non poteva sapere queste cose. Non sente nessun odore che possa definire qualcuno di qualcun altro.-
-Ma scusa è umana?-
-Sì, o meglio lo era prima che ci sposassimo. Però non si è mai trasformata davanti a me.-
-Beh ovvio, il casino è scoppiato pochi giorni dopo il matrimonio.-
Già- Rispondo con tono piatto
-Abbiamo avuto paura tutti, anche se eravamo in altri stati.-
-Non ci salverà essere in altri stati, arriveranno, ma noi li fermeremo.-
"Quanto manca?" ci interrompe Zoe con voce assonnata.
"Non tanto. Tra poco vi faccio scendere. Dovrete camminare poi per un'oretta o due. Per poi arrivare all'oracolo senza imprevisti."
"Speriamo di non averne guarda."
"Sai ben che è impossibile Zoe." interviene Kevin.
Zoe lascia andare un sospiro di esasperazione. "Posso sperarci per favore?"
Nessuno le risponde e meglio così, non vorrei che si aprisse un dibattito e poi iniziassimo a discutere tutti, ne saremo capaci ne sono certo purtroppo.
"Eccoci arrivati, vi lascio qui." dice accostando, "magari più avanti trovate qualche stazione di servizio così magari vi fate un salto in bagno e vi bevete un caffè per svegliarvi meglio."
"Grazie Jas, veramente."
"Figurati, ci si aiuta sempre." mi porge un biglietto. "ci trovi qui."
Annuisco.
Scendiamo dalla macchina e prendiamo gli zaini, lei se ne va e rimaniamo di nuovo noi. "Dai andiamo a berci qualcosina." propongo. Camminiamo in fila lungo la strada, fuori dalla carreggiata ovviamente, non siamo troppo incoscienti, sì un po' visto che siamo su una strada statale però dettagliucci. Ci facciamo circa venti minuti di strada, poi vediamo il cartello che indica una stazione di servizio tra circa cinquecento metri. Camminiamo ancora un po' e finalmente, ma dico FINALMENTE arriviamo dove dovevamo arrivare. Entriamo nel parcheggio stando attenti a non farci investire da qualche nonnetta al volante. Ci avviciniamo all'edificio, non capisco bene cosa ci sia scritto sull'insegna rossa, ma non è troppo invitante, è tutta storta, però a parte ciò ci sono un sacco di persone che entrano ed escono tutte felici con ciambelle e cibo di ogni tipo. Mi brontola lo stomaco, ricordandomi che ho fame. Tiro la porta e lascio passare tutti, appena metto piede dentro alla stazione di servizio non vorrei più uscire. C'è un profumo invitantissimo di dolci, una parete piena di caramelle, un bancone con ciambelle e crossaint di ogni genere, solo a guardarli lì mangerei tutti. Mi giro appena e c'è pure il reparto salato, pieno di hamburger, cotolette, patatine e salse, un'altra parete piene di bibite self service. Letteralmente il paradiso raga.

Kayla
Penso di essere morta, veramente è impossibile che in un mondo brutto come questo, in una realtà così triste e schifosa ci sia un posto del genere. mi sono innamorata di questo posto appena ho visto le mie adorate caramelle alla parete ho perso la testa.
Guardo gli altri, sono persi come me.
"Beh direi che possiamo ben mangiare qualcosina no?" Domanda Kevin fissando il bancone con tutti i tipi di ciambella del mondo.
"Sì basta che non ci fermiamo troppo a lungo perchè dobbiamo andare all'oracolo."
"Certo Aust non tri preoccupare, mangiamo giusto qualcosina e basta."
"Perfetto, allora scegliete qualcosina e basta. ci ritroviamo qui tra dieci minuti, tempo di prendere le cose pagare e pisciare per chi ne avesse bisogno."
"Perfetto, a dopo."
Ci dividiamo e ognuno va per i fatti suoi, io ovviamente mi dirigo verso le caramelle, mi perdo a guardare quella magnifica parete colorata. Ci sono gli arcobaleno con lo zuccherino frizzante, i coccodrilli, le fragole e gli orsi giganti, le girelle alla liquirizia, i marshmallow, lo zucchero filato colorato, i lecca lecca, il carbone di zucchero, un sacco di dolciumi insomma, un regno per i dentisti. Dopo una scorpacciata qui sicuro fanno un sacco di soldi.
Mi avvicino alla cassa.
"Καλημέρα!" (Kaliméra) Mi fa la cassiera con un sorriso che le va da occhio a occhio.
La guardo un po' perplessa. "Salve.."
"Oh, turista inglese?" Mi chiede con un inglese un po' così.
"Sì."
"Cosa posso darti?"
"Un po' di orsetti, fragole, arcobaleni e marshmallow."
Mi guarda stranita. Sospiro e le indico pian piano ciò che voglio. Dopo che ha riempito per bene il mio sacchetto me lo porge, "è gratis, offre la casa."
Rimango più che stupita. "È impossibile."
"Macché impossibile, dai vieni ti faccio fare un giro." Mi afferra sotto braccio e mi conduce verso un corridoio.
"No guardi io dovrei andare, ci sono i miei amici che mi aspettano." Le dico cercando di liberarmi dalla sua stretta, che però è troppo salda.
"Non preoccuparti bambina la tua amica è qui con noi." Mi fa continuando a trascinarmi. Mi divincolo, o meglio provo, grido anche ma nessuno dei presenti sembra notarmi o sentirmi. Sono spacciata. Mi trascina lungo tutto il corridoio, poi apre una porta e mi fa passare per prima per poi richiudersi subito la porta alle spalle. "Forza cammina."
Avanzo incerta.
"Kayla!" Esclama Zoe correndomi incontro afferrandomi entrambe le mani. "Stai bene? Sei ferita?"
"No sto bene. Tu?"
"Tutto bene, ma non trovo gli altri. Tu gli hai visti?"
Scuoto la testa.
"Ragazze state calme, non vi faremo del male." Sorride la cassiera. "Rimarrete qui la notte, tra un po' vi arriverà la cena. Poi domani mattina ci aiuterete a lavorare. E conoscerete il capo!"
Rabbrividisco.
"Kayla non mi piace per niente questa situazione, a quest'ora dovremmo già essere arrivate all'oracolo e invece siamo qui bloccate senza sapere nemmeno come stanno Kevin e Austin." Mi sussurra lei all'orecchio.
La tipa se ne va.
"Usciremo da qui non preoccuparti, dobbiamo solo aspettare e capire come fare."
Annuisce.
Inizio a camminare per la stanza cercando di capire se ci sia qualche via di uscita, ma non c'è nulla. Non ci sono né finestre né i condotti dell'aria. Nulla. Mi stupisco di come si riesca a respirare qui dentro. Scopro che c'è pure un bagno, ma non c'è un lavandino ci sono delle salviette per pulirsi e il water è uno di quelli chimici senza scarico con tubature insomma. Ok non possiamo allargare nulla. Mi siedo di fianco a Zoe demoralizzata, forse è vero non ce la faremo mai ad uscire da qui.
Il tempo scorre, ma non ho idea a quale velocità, il mio stomaco inizia a brontolare e allora decido di mangiare le caramelle che ho preso. Le offro pure a Zoe e ne mangiucchia un po' anche lei. Non ci parliamo, stiamo in silenzio entrambe a masticare e cercare di sentire dei rumori fuori dalla stanza, ma non si sente mai nulla.
Ad un certo punto dietro la porta sentiamo delle chiavi girare ed entra una ragazza vestita come quelle che lavorano al burger king. Ha un vassoio in mano. "Eccovi la cena."
Osservo il vassoio ci sono due panini stracolmi di hamburger e salse e due bicchieri di Coca-Cola. "Vedete di mangiare tutto perché al capo non piacciono gli sprechi."

Angolo dell'autrice
Ciao a tutti, sono tornata dopo un po' di tempo di pausa, speravo di riuscire ad aggiornare prima ma non ci sono riuscita purtroppo.
A parte ciò spero che la storia continui a piacervi e volevo ringraziarvi anche di tutti i voti e commenti che avete scritto (per me è un sogno e ancora non ci credo), baci!❤️

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