Capitolo 3

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« Ho trovato la roba della ragazza»

Il silenzio viene interrotto dal braccio destro di Alessandro , entra in mano con uno zainetto un'po'sporco di terra ed di polvere ed lo mette sul tavolino davanti a Alessandro che intanto si è messo dritto con la schiena per prendere lo zainetto della ragazza che  dorme davanti a lui nel suo letto . Ignara di tutto ciò che frà poco la sua vita cambierà drasticamente sia per lei ed Alessandro .
Voleva solo capire che cosa non torna . Il suo telefono della ragazza vibrò per un messaggio mandato dalla suora  che gli aveva avvisato che tra pochi giorni ci sarà una beneficenza per la chiesa per il tetto rovinato con il tempo , che si dovrà restaurate in futuro . Alessandro scorse su con il dito nello schermo del telefono un po' piccolo per le mani . Trovando con suo piacere che non aveva nessuna password con facilità poteva scoprire in privato la sua  privacy  della ragazza . Trovò i contatti della rubrica  che contava sì è no cinque contatti neinte di niente , andò su galleria ed trovò delle foto scattate che raffigura lei con un sorriso a trentadue denti ed che teneva in braccio un'gattino il sole la corniciava il suo visino tanto delicato . Alessandro scorse alcune foto ed ne trovò di lei ed delle suore . Lui le conosceva abbastanza bene diciamo che lui ed la sua organizzazione criminale della malavita era un po' come il covo un posto sacro che nemmeno i suoi rivali nemici non potevano alzare le canne ed spare . Era un po' vantaggioso spesso si trattava in modo ragionevole senza che nessuno uscisse dalla casa di Dio ferito .
«Com'è strano il destino . »
Disse . Alessandro dovrà interrogare la sua piccola preda che cosa ci faceva insieme ai turchi , ed il perché la volevano morta . 
Si capiva da un miglio che era una delle di quelle persone innocue.

«Toc.toc. »un leggero bussare attiró di nuovo la sua attenzione.
Era la figura di sua madre che entrò ed con sé aveva portato un vassoio pieno di delizie. L'odore si era sparso per tutta la stanza.
«Mamma , tra poco si sveglierà . Mi assicurerò che finirà tutto quello che hai portato»
La madre di Alessandro posò sul comodino accanto alla ragazza che dormiva ancora.
« Mi ha già spiegato tutto il tuo amico. Povera bambina come l'hanno ridotta . Alessandro ci hai pensato vero li hai presi ?»

Chiese sua madre
« non ti sfugge proprio nulla mamma comunque li ho uccisi soprattutto ho lasciato per ultimo il bastardo. Voleva che io  uccidessi la ragazza al posto suo. »

La madre scioccata dalle parole del figlio . Si era seduta accanto a Laila  le accarezzó la guancia ed i capelli.

«Alessandro...»Chimó il figlio . Era abbastanza turbata voleva che quella ragazza fosse messa sotto l'ala di Alessandro che nessuno oserebbe solo sfiorarla , voleva molto bene alla ragazza non ostante non la conosceva ma gli è entrata nel suo cuore .

«Voglio che tu la protegga . Non c'entra niente in questa situazione . Lo sai bene che il figlio di kafir troverà vendetta per il padre . Ed persone come lui non risparmia nessuno proprio nessuno ...».

«No. »Manca solo una bambina che debbia fare da babysitter . «Non lo farò ed non lo faccio ed non lo farò ..»

« Mi serve un po'di riposo.»Si alzò ed era diretto al bagno per togliere polvere ed sangue dei suoi "soci in affari"finita male.

« A te ti serve una donna . È ora che te  ne cerchi una da sposare , voglio dei nipotini Alessandro. »

La solita storia che ormai la sente da anni. Ignorò sua madre ed entrò in bagno si tolse i suoi indumenti , entrò in box doccia , aprendo la manipola con l'acqua fredda per rilassarsi ed rimando calmo .
Non trovando nemmeno quete nella  sua dimora.

Cazzo , dovrò sbarazzarmi della ragazza prima che mia madre gli venga una delle sue .

«  Ah. Merda»  sbottò subito scagliano un pugno nelle piastrelle della doccia.

Non gli interessa ed non gli riguarda manca che la deve proteggere una ragazza , è una persona innocente la ragazza ma è meglio eliminare i probabili problemi.

È quello che farà.

_____________

 

Intanto dall'altra parte della stanza Laila sì era appena svegliata, faticando restare con la schiena dritta.
Si accorse che non era morta ma viva e dolorante. L'utima immagine  prima di perdere i sensi erano degli uomini vestiti di nero di tutto in punto   che fecerono irruzione al vecchio mulino.

La paura ed la agitazione prese possesso di lei . Forse è quel uomo di prima che l'ha presa? La voleva morta ? Di sicuro l'avrebbe fatta fuori...

«O santo cielo , devo andare via da qui...o forse un passante mi abbia presa e curata? No Laila avrebbe chiamato l'ambulanza!»
«Ma ch-»smise di parlare tapandosi la bocca facendo una smorfia di dolore per il taglio sul suo viso .

La porta del bagno si aprì rivelando un uomo alto con dei capelli neri bagnati con una camicia blu notte che gli fascia il busto ben messo dalla massa muscolare.
Ed dei pantaloni di alta qualità del color nero come i suoi capelli lucidi tirati indietro.

« Io...io chiedo sol-» balbettando non trovando parole adatte . Aveva paura ed sola in una casa che non conosce ed che  molto probabile fosse uno di quelli  uomini in  quel episodio avvenuto nel mulino....

« Chiedere cosa?!»Alessandro sbottò subito scagliando la sua ira su Laila.
« Adesso tu mi stari a sentire .» Precisó puntando un dito contro la figura di Laila che intanto si era coperta con il lenzuolo appoggiandolo sopra al  suo mento tremava impaurita voleva andare a casa ed scordare questo fatto.

«Vo- voglio andare a casa.»
« Per favore»lo disse in un sussurro trattenendo le lacrime. Aveva molta paura

« Ora mi dirai come ti chiami chi sei ed cosa ci facevi lì nel mulino»  
Chiese incrociando le braccia sul petto.

Cercò di non piangere ,prese un bel respiro
«mi chiamo l-Laila lavoravo per il signore Giovannini mi aveva chiesto di andare a consegnare i libri ordinati ed mi ha dato l'indirizzo della spedizione.»

« Io te lo giuro signore che io non c'entro nulla ho fatto solo quello che mi ha ordinato il signore Giovannini lo giuro .»

«Allora perché lui  ti voleva morta eh?»

« Io non lo so mi hanno detto solo che ho attirato o chiamato qualcuno che non dovevo,  signore.»

«Per favore posso andare via la prego .»

«Mangia . Il vassoio è lì. »indicando il vassoio pieno di delizie preparate dalla madre precedentemente.

«Grazie .»Abbassando il suo scudo creato con la coperta ringraziarlo con un sussurro quasi per non avere una crisi di pianto

Alessandro si era seduto intanto sulla poltrona davanti a lei osservandola in ogni suo movimento . Per Laila quel silenzio era abbastanza imbarazzante . Aveva un gran appetito gustando a sua gioia del buon cibo la che erano presenti nel vassoio posato tra le sue gambe si era concentrata sul cibo che  non  sì era nemmeno accorta che l'uomo di fronte a lei la stava guardando come fosse una persona di un'altro mondo.

Alessandro l'aveva fissata mentre mangiava con grande appetito , l'aveva vista che sorrideva mentre mangiava le polpette di carne  . Era abituato ad andare con donne di famiglie portanti.
Ma mai si era beccato una ragazzina sola nel mondo , aveva notato nella sua rubrica che non aveva ne numero dei suoi genitori o famigliari o delle foto . Era orfana .
Era la prima donna che stava nel suo letto senza aver avuto rapporti.

« Grazie è stato tutto delizioso grazie mille signore.» Pulendo la bocca posando il vassoio accanto a sé .
« Mi scusi per caso lei e un poliziotto?...»
Alzò il sopracciglio per la   domanda fatta  socchiuse le labbre per non ridere. Questa ragazza aveva il dono di essere talmente ingenua ed stupida allo stesso tempo  per dagli questa domanda.

Questa sì che è buona.
Era tutto fuorché un uomo che combatte contro la criminalità ed le ingiustizie.

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