capitolo 4

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«dunque lei  non lavora nelle forze dell'ordine? »Chiese curiusa di nuovo Laila , non capendo il perché della sua reazione.
« No.» Disse secco ed  tornando serio . Lilia non sapendo che fare ,ed per rompere quel gelido silenzio  calato nella stanza. Sapeva emanare una energia negativa nell'aria quasi sinistra.

«  Ehm- Allora  lei invece come vi chimate ? »Chiese guardandolo in faccia  , pareva che avesse un blocco faciale a forza di rimanere serio soprattutto per la sua povera mascella che spesso la contrae .

« Alessandro. » Taglió corto . Tutte quelle domande lo aveva fatto innervosire al dir poco.

Laila si accorse che il suo zainetto era aperto ed i suoi effetti personali erano sparsi nel tavolino davanti a Alessandro.

«Quella è roba mia» disse indicando la roba nel tavolino.
«Dovremmo chiarire io e te su alcune questioni. No ? Non creda  signorina Laila ?»si appoggiò con i gomiti sulle sue  ginocchie , non sapeva qual è il suo livello di serietà,lo vedeva sempre serio una cosa si era messa in testa di non farlo irritare più del dovuto.

« Quali?...»

«Non dovrai parlare dell'accaduto di questa mattina a nessuno proprio a nessuno. Non dovrai spifferare agli sbirri o ...» non finì la frase che vedeva che lei deglutiva a vuoto.

«  vediamo cosa posso fare per una piccola spia come te . Piccola Grande Laila  .»Disse alzandosi in piedi dietro verso la sua figura che tremava impaurita gli si erano tornate le lacrime salate , che stavolta scendeva senza freno .

La stava intimorendo ed quello che piaque molto ad Alessandro era quello che aspettava da lei l'ha aveva in pugno aveva un sorriso sinistro maligno.
«Non dirò nulla lo prometto . » Abbassando la testa bagnado con le lacrime il lenzuolo che lo stringeva con tutte le sue forze , per la frustazione di che si era cacciata in una situazione terribile.

«non avevo dubbi.»

Si era messo seduto davanti a lei , sentendo il materasso che abbassava per il via del suo  peso, si sentiva il suo cuore battere forte rispirava più e più volte le sue lacrime bagnavano le sue mani , tirando su con il naso , Alessandro si avvicinò le afferrò delicatamente  suo viso  evitando il taglio allo zigomo, perse il respiro per il contatto  con sorpresa trovandolo con pochi centimetri dal suo viso.

Laila era rossa per via delle lacrime, ma lo era ancora di più per la vicinanza ed il contatto con lui, ma adesso era rossa come un pomodoro .
Non osava guardalo per via del imbarazzo

« M_ma lei Chi è veramente?»

« Mi sorpndi sai ? Sei l'unica chi non sappia chi sono . Ti dovresti informarti di più soprattutto nelle cose importanti. »
Aveva il timore dì essere cascata in guaio più grosso


«Diciamo che sono un personaggio molto importante nella società.
Adesso torniamo a noi . Tu oltre non spifferare agli agenti , io e te faccimo un accordo ti va?» In quelle parloe sapeva che non andrebbe a casa tranquilla o almeno spera di tornarci.

«S-si d'accordo» disse rassegnandosi al suo destino .  Si ripeteva meglio facciamo ed meglio che andiamo a casa .

« Sai il tuo capo è scappato con i soldi che gli hanno dato i bastardi, ed mi hanno tradito ed ho perso della merce costosa . Una grande percentuale di soldi mancante scomparsi. Tu in qualche modo me li darai .» Si sentì il mondo crollarsi sotto ai suoi piedi .

« Io non ho nulla a che fare con i vostri loschi affari . Non ti darò nemmeno un euro per l esattezza. Signor Alessandro.»Doveva andare prima che questo uomo ne inventa una delle sue. Questo è pazzo , non ho più un lavoro per colpa di queste persone ed io devo pagarne le conseguenze?!!! Questa si che è una ingiustizia bella e grossa. !

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