Laila scese giù per le scale intenta a fare colazione quella mattina si sentiva piena di energia tutto quel sonno e le cure l'avevano fatta bene ,beh tranne la ferita sul suo palmo della mano che delle volte la pizzicava non l'aveva visto quando l'avevano bendata la mano ma pensò che di sicuro l'avrebbero messo qualche punto Laila rabbrividì solo a pensiero aveva una fobia dei aghi o qualsiasi cosa fosse appuntito per non parlane dei ospedali la terrorizzava solo a pensarci.
Si aggrappò alla ringhiera della scalinata per aiutarsi a scendere aveva indossato un abito blu leggero a trapezio con stampo a pois che le fasciava le sue forme morbide e lo scollo a trapezio non esaltava in modo volgare il décolleté, aveva trovato tutti i suoi vestiti nel grande armadio bianco "di sicuro il signorino non aveva nemmeno chiesto il permesso per entrare in casa mia a prendere i miei vestiti " pensò Laila dirigendo nel lungo cortile osservando ogni particolare anche se l'arredamento della villa rispecchia molto il padrone alcuni oggetti sono per lo più scuri che ricordò i suoi occhi scuri come pece e altri mobili costruiti oltre penisola non voleva sapere il prezzo di sicuro qualche zero arrotondato.
L'aroma del caffè la condusse direttamente fuori dalla porta scorrevole del salone vide un tavolino in pietra decorato , «Buongiorno »una voce roca bassa le arrivò dietro alle sue spalle un fremito le inondò la spina dorsale fino a tinteggiare le sue guancie da una tonalità rosa più scuro fino al rosso .
«Buongiorno...» sussurrò Laila fermandosi e si girò e si scontrò con il l'ampio petto di Alessandro la ragazza fece un passo indietro scusandosi lo osservò di fugata per pochissimi secondi e che per la sua vista era un colpo al cuore gli si mozzò il fiato era troppo bello che non lo rendeva giustizia ma soprattutto con indosso una camicia di lino color bege con sbottonata i primi quattro bottoni lasciando travedere il petto mascolino Laila deglutì mordendosi le labbra .
Alessandro gli si stampò un sorriso vedendola in imbarazzo la osservò come quella mattina i suoi lunghi folti capelli erano sistemati in una coda lasciando a scoperto il collo delicato, che indossava la collanina fino a soffermarsi alla scolatura ,chiuse gli occhi cercando di badare a freno ì suoi istinti e di non comportarsi da ragazzino ai inizi stadi della pubertà.
La trovò semplicemente stupenda ,Laila si affiancò a Alessandro dirigendosi entrambi per fare la ricca colazione che l'aspettavano.
Laila vedendo tante leccornie gli sì cominciò a brontolare il suo stomaco, si ricordò che il cibo del ospedale non era tanto granché soprattutto il vasetto di yogurt bianco che ne aveva abbasta, Laila versò per entrambi il caffè, anche se la ragazza non andava mia pazza per la caffeina ma quella mattina si sentiva motivata a berlo soltanto sentendo l'aroma , «Spero che la stanza sia stata di tuo gradimento? »le domandò Alessandro bevendo il caffè,alzò il sopracciglio quando la vide trasformasi in peperone "Arosissisce per qualsiasi cosa ..."
Laila si ricordò del sogno e subito si irrigidì diventando panozza sul volto,di certo non aiutava molto la sua situazione doveva solo fingere che Alessandro non ci fosse ... Era semplice? No! «No!la stanza era molto accogliente ho dormito benissimo, » esclamò Laila torturatosi le sue povere cosce a forza di strisciare con le mani in modo nervoso . Alessandro annui vedendola che smettere di torturare le cosce e di abbuffarsi per fare colazione . Era la seconda volta che vedeva la ragazza che si ingozzava facendogli capire che apprezzava il cibo cotto bene . «Che tipa...»mormorò Alessandro facendo spuntare un sorriso scosse la testa e fini il suo caffè .
Laila masticò con goduria come se fosse l'ultimo pasto che dovrà fare , quando era piccola le suore le avevano insegnato che non doveva sprecare il cibo , poi quando laila aveva fame si scorda le buone maniere a tavola.Alessandro la guardò per tutto il tempo a guardarla mentre finiva la sua collazione ,Laila diede l'ultimo sorso di succo arancia «Era tutto buono ,grazie » ringraziò solo quando posò il bicchiere ormai vuoto il suo sguardo andò su Alessandro che era rimasto a osservare lei mentre mangiava " Non mi dire che era rimasto a fissarmi mentre mangiavo? Ci credo mi ero comportata come un camionista nella sua ora di pranzo pensava che poco gli avrei divorato il tavolino " pensò la ragazza di appena dato l'idea di essere poco educati; scosse la testa scacciando via i suoi pensieri sul fatto di aver commesso un'altra figura davanti a Alessandro.
Alessandro annui poggiando la tazzina di caffè , « Seguimi »ordinò alzandosi dalla sedia incamminandosi al l'intero della sua villa , quando sentì alcuni rumori dietro di se si voltò corrugando la fronte assottigliando leggermente gli occhi, vide la ragazza che era voltata di spalle che stava mettendo alcuni piatti in una pila per facilitare nel trasportarli non si era nemmeno accorta che Alessandro l'aveva raggiunta in poche falcate prendendola bloccando ì suoi movimenti Laila fece solo un piccolo passo indietro per il contatto fisico , era troppo vicino a lei si irrigidì ma anche confusa come diavolo che ogni volta la sfiorava o addirittura il suo tocco la mandava in tilt facendogli spegnere il cervello , quando sentì una grande mano avvolta al suo polso delicato in una presa decisa che non la lasciò «Ci penserà il personale ,non c'è bisogno .
Andiamo » chiarí il suo ordine che la trascinò dentro alla grande Villa . Non lasciò nemmeno di pronunciare una parola che trascinò dentro , Laila confusa dal tal gesto si ritrovò a guardare dalle sue enormi spalle era rimasta a fissare fino al piccolo tragitto della sul studio , Alessandro la accolse dentro lasciandola la presa e dirigendosi alla sua scrivania .Poteva benissimo seguirlo senza eventuale contatti che le causò una ondata che le lasciva piccole scosse al suo cuore che lo fecero battere forte come se la povera Laila stesse correndo una lunga maratona ,
"Mi sto innamorando del Signore Alessandro?..."
«Siediti » il tono di voce di Alessandro la mise tra i presenti scoppiando quella bolla che si era creata vagando tra i suoi pensieri.
Laila deglutì quando lasciò vagare il suo sguardo allo studio dell'arredamento fino a due occhi scuri che la guardavano seri, «ho alcune domande da farti ,voglio che tu mi risponda senza esitazione » mise in chiaro Alessandro tirando fuori alcune foto è un paio di fogli mettendole davanti allo sguardo corrucciato della ragazza non capendo cosa stava succedendo le pareva che fosse un interrogatorio e questo la fece iniziare a sudare .
«Questa cosa cosa significa ? Io non capisco» domando Laila confusa con un po' di timore prese una foto " cosa diamine è ".
«Questo è il posto dove vengono fatte per lo più aste , una specie di commercio nero vendono esseri umani per organi o per prostituzione saresti dovuta stare in quel posto finché un malato ti comprerà al miglior prezzo e tu Laila saresti solo un oggetto ai suoi occhi perversi non ci sarà nessuno a tirati fuori da lì » chiari Alessandro alzandosi dalla sua sedia mettendosi seduto sul bordo della sua scrivania era davanti a lei solo un piccolo pezzo di spazio che la separavano da lei , Laila gli si era accoppiata la pelle aveva il viso pallido e un nodo alla gola facendo fatica a respirare si sentiva priva di qualsiasi cosa solo riaffiorare l'orrore che ha vissuto l'ha traumatizzata
«Per un po' di periodo vivrai qui da me , prenditela come una vacanza Laila hai bisogno di riposare» la vide annuire incerta ,
«Come hai conosciuto Amir e Guglielmo.?» domandò Alessandro incrociando le braccia .
«A-amir l'ho conosciuto come un amico pensavo che mi avrebbe aiutata con il debito era stato gentile con me .E poi ... Poi mi aveva menzionato il signor Guglielmo che cercava personale avevo subito accetto il lavoro insieme a Martina ci serviva ; poi un giorno mi ha fatto chiamare nello suo studio » affermò Laila incrociando di sfuggita il viso di Alessandro che divenne irritato indurendo la mascella
«Ti ha fatto qualcosa contro la tua volontà , perché non risponderò delle mie mie azioni Laila !» sputò rabbioso Alessandro puntando ì suoi occhi scuri a quelli di Laila che erano lucidi era sul dal piangere . Laila scosse la testa negando « No...avevamo stipulato un accordo lui mi aveva dato quella somma di denaro che mi serviva in cambio avrei fatto gli straordinari e nello stipendio mi sarebbe tolto più della metà per il debito »
«Io mi fidavo di loro soprattutto di Amir... »mormorò Laila , era stata sciocca a fidarsi l'hanno usurata a loro piacimento per poter infine venderla come se fosse stata difettosa .
Alessandro si inginocchiò davanti a lei che aveva lo sguardo basso come di bambina che ha commesso il sua marachella , prese delicatamente il suo mento facendo finalmente incontre i suoi occhi , con l'altra mano asciugò con il pollice le lacrime scese , vendendola così le strinse il cuore vedendola vulnerabile , non sarebbe dovuta andare in questo modo .
«Adesso in poi dovrai solo fidare di me intesi »
..............................
STAI LEGGENDO
Save Me
RandomAlessandro un uomo di età 32 anni ,un uomo di grande fama e potere e bellezza considerato e trattato come un Re una divinità una legenda seguendo le orme del suo padre ,ma allo stesso tempo incute paura e terrore morte per chi gli và incontro al su...