Giungeva sera quando i due uomini presero coscienza ,erano distesi in un grande campo di oliveti, Amir acquistò coscienza spaesato nel suo risveglio in campo nel cuor della notte rabbrividì sentendo la brezza notturna a colpirlo a pieno ,non capiva dove si trovava è come sia stato possibile a ridussi in questo stato, mise a fuoco cercando qualcosa per poter alzarsi essendo che aveva tutti i muscoli intorpiditi dal dolore ed dal freddo aveva solo in dosso il suo completo sporco di macchie del suo sangue e del sudore ormai che aveva lasciato un alone scuro sotto le ascelle e nella parte superiore del busto .
Con fatica si mise seduto cercando di riacquistare un po' di energia per poter rialzarsi ,sentiva ogni fitta dolorosa nel suo corpo cominciò a zoppicare fino a un albero d'oliva appoggiandosi su di esso imprecò si sentiva un idiota pensava che avrebbe fatta franca a Alessandro uno come lui non avrebbe lasciato qualcosa o qualcuno che ha agito mettendo in pericolo persone a lui care ." Quanto ci tenevi a Laila ? È diventata una parte della famiglia? Non credo ... " pensò Amir riflettendoci il suo piano stava andando liscio come olio ma cosa avevano sbagliato ,persona?
Era sola non aveva nessun cazzo di parente o genitore che potrebbe denunciare alla sua scomparsa ,beh era tutto così semplice tranne che per il fatto che hanno un po' calcato la mano soprattutto Amir per la sua rivincita più che vendette alla morte del suo amato padre , gli è saltato tutto In aria il suo patrimonio l'eredità suo padre una persona che lo ricordava come persona che mille falsità , beh l'unica cosa che ha ereditato e proprio quello. Voleva la rivincita voleva avere il potere che era suo di diritto,voleva essere il capo supremo di tutta la Turchia , voleva !voleva !è ancora voleva !Sta volta avrebbe messo tutte le sue assi al tavolo lo per vincere .
Rideva sentendo i muscoli della mascella addolorati scoprendo i denti che erano sporchi del suo sangue ,aveva superato la sua soglia della sua sanità mentale ,di nuovo , sentiva il bisogno di prendere quelle maledette pasticche per non sentire di nuovo le miriade di voci che gli riempivano la sua mente danneggiata , sentiva a pochi passi lontano da lui qualche lamento doveva essere Gugliermo disteso di fianco che teneva la mano sotto le costole sentiva a solo un semplice movimento causandogli dolore fino a vedere dei puntini bianchi grugnò allargando le narici regolando i respiri profondi .
Emise un lamento quando cercò anche lui di alzarsi ma sentiva che ogni parte del suo copro era stata messa al mal modo per le botte subite . Non ricordavano molto solo quando era uscito Alessandro erano entrati i suoi uomini poco dopo vide il suo affidabile braccio destro Faik che teneva in mano una piccola valigetta indossava dei guanti con pochi attimi di lucidità vide che aveva estratto una picciola siringa dopo di che vuoto assoluto.
<<Figlio di puttana siamo vivi cazzo!> >esclamò dalla felicità Amir zoppicando cercando di non inciampare su qualche piccolo fosso a causa della oscurità della notte , l'unica cosa che spiccava dalla notte buia e la luna piena che illuminava accanto ad alcune stelle , si mise seduto esatto Amir su una roccia ricoperta di muschio .
<<Alza il culo andiamo da questo posto sperduto da Dio , > > prima che di alzarsi prese un grande respiro cercando di non affaticarsi troppo . Entrambi erano stai conciati male per le feste , ma per entrambi esserne usciti "illesi" era una manna dal cielo erano stati baciati dalla fortuna.
<<Dobbiamo levare le tende da , non sappiamo cosa potrebbe fare se rimanemmo ancora qui>>propose Guglielmo che era riuscito ad alzarsi sentiva entrambe le ginocchie chiedevano pietà, Amir annuì alzandosi dal masso si aggrappavano avvicenda << Guglielmo figlio di un gran bastardo ,ridi a questa cazzo di vita sei vivo bello!>> esaltò Amir dando una pacca sulla spalla affiancandolo trovando un po' difficoltà per entrambi per uscire dal campo.
Cominciarono a camminare nella strada non andarono molto lontano per il fatto che entrambi zoppicavano come due zombi, solo pochi dopo videro o dei fari abbaglianti di un auto nera.
******
Laila faticò a dormire in un letto che non fosse suo o nella sua adorata camera da letto circondata dai suoi cuscini ed dal suo inseparabile peluche , poi il letto matrimoniale di cui era sdraiata era soffice e per non parlare dei cuscini che per Laila gli sembrava delle soffice nuvole per non parlare delle sofficissime e profumate lenzuola bianche era tutto così confortante , lei era una ragazza che non aveva nessun problema di sonno anzi non si riteneva nemmeno quel tipo di persona con il sonno leggero , dormiva beatamente, ma sapere che lei dormiva nello stesso tetto di un criminale che la ospitava calorosamente , voleva urlare e soffocarsi sé stessa in uno dei soffici cuscini che di sicuro erano stati riempiti da piume di una specie di oca o addirittura di cotoni raccolti a mano importati da chi sa dove .
Si ricordò che per tutta la durata del viaggio non aveva spiccato nessuna parola o aprendo la discussione sul fatto di spostarsi momentaneamente da lui avevano già preso per lei il suo guarda roba è il suo gatto ciccione che era appisolato tra i suoi piedi per un momento invidiò il proprio gatto per la sua riposino . Non sapeva cosa fare si sentiva in altra volta indebito con Alessandro , " aspetta!...lui che per colpa sua suono finita nei guai non il contrario ".... Gli aveva domandato il perché non fosse ritornata a casa sua così che senza disturbalo ulteriormente era sempre teso e di cattivo umore; Laila cominciò a sospertisse di qualcosa che non le voleva che le sapesse lei , doveva stare attenta era finita nella tana del lupo .
00:52
Alessandro chiuse il suo portatile andando a prendere i suoi fogli stampati che gli diede un ultima controllo prima di inserirli in una cartellina ,per tutta la giornata aveva l'impressione di avere un miraggio che ogni volta si metteva seduto o soltame vedeva delle ombre tutto frutto della sua immaginazione erano notti che li passava in bianco ,stranamente quella sera si sentiva fiero di se stesso il ché era strano perché gli ricordò suo padre quando tornava da una lunga giornata impegnativa rimaneva seduto sul gazebo di legno nel loro grande giardino gli piaceva rimanere lì ad ascoltare ad ascoltare l'orchestra che offriva la natura come gli aveva rilevato suo padre che avvolte bisogna avere un po' di tempo per se stessi per ascoltare il silenzio o solamente i cinguettii dei uccelli ,diceva che come automaticamente spegneva la mente si lasciava trasportare .
Alessandro chiuse il suo officio aveva aperto la sua camicia si sentiva soffocato lasciandosi togliere completamente la camicia .Decise che in mattinata sarebbe concesso una degnata giornata libera lontano dal impiego da qualsiasi stress . Alessandro osservò Laila dormire ,vide che aveva preso delle goccie di melatonina che l'ha avevano aiutata a dormire se non erano per il farmaco l'avrebbe trovata che gironzolava per la stanza .
Si avvicinò e con un gesto naturale la coprì e cercando di non disturbare il suo sonno sistemò le cuscino sotto di essa ,aveva tutta la sua chioma fluentemente ramata dispersi nel cuscino creando delle onde senza accorgersene si inchinò fino a sfiorarla e si riempì del suo profumo era diventato ossessivo , lo rendeva calmo come se solo la presenza di Laila lo calmasse ,prima di uscire Alessandro le diede un leggero bacio sulle sue morbide labbra rosee .
Il mattino seguente , Laila si era alzata prima si ricordò vagamente come si era messa a dormire dopo che aveva riempito il suo bicchiere d'acqua e mettendoci due goccie del sogno che aveva fatto la scorsa notte, aveva sognato che tutto intorno a lei era scuro faceva fatica a distinguere le ombre che camminavano non curanti della ragazza come se fosse lei invisibile , oltre si ricordò che c'era molte nubi che facevano nebbia fitta fino a sentirsi male ,fino a un tratto quando tra tutte le ombre scure aveva una che spiccava tra le altre , avanzava proprio nella sua pian piano se al trovò davanti fino a trovarsi in carne e ossa il signor Alessandro con in indosso un peccabile completo scuro ,le avvicinò senza dirle una parola fino quando non lo vide che la stava baciando. Da lì il sogno si spezzò creandone un'altra visione che poco se la ricordava .
Laila arrosi scaldandosi le sue goti aveva un sorriso pieno si toccò leggermente le sue labbra cercando di auto conviverci che era solo un sogno un frutto della sua immaginazione, eppure il bacio l'era sembrato più che vero diede due pizzicotti alle sue guance arrosate cercando di non ricordare del suo sogno .
STAI LEGGENDO
Save Me
RandomAlessandro un uomo di età 32 anni ,un uomo di grande fama e potere e bellezza considerato e trattato come un Re una divinità una legenda seguendo le orme del suo padre ,ma allo stesso tempo incute paura e terrore morte per chi gli và incontro al su...