capitolo 17

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giorni prima...

Laila strinse forte la sua collana del crocefisso nel suo collo cominciando a pregare tra le lacrime di paura si aggrappò alla sua fede per continuare a essere forte per acquisire la determinazione di continuare avanti .

"Centrale di polizia "
Doveva andare alle forze dell'ordine per denunciare il responsabile delle sue lettere di minaccia .
Prese il minimo dispensabile e si precipitò per denunciare sperando che trovasserono il responsabile.

Poco dopo era giunta in centrale di pulizia con il fiatone per la corsa .
«B-buongiorno vorrei sporgere denuncia , continuo a ricevere minacce di morte scritte Agente» disse tutto a fiato consegnando le lettere , l'uomo davanti a lei prese i le lettere mettendole in una busta trasparente di plastica ed intanto cominciò a torturare la tracolla della borsa con gesti nervosi .

« Ho avvisato il maresciallo prima che vada da lui signorina deve compilare questo foglio e firmarlo » le spiegò il poliziotto passandole il foglio e penna . Dopo che Laila compilò da documentazione venne accompagnata fino all'ufficio del maresciallo.

«Si accomodi signorina » Invitò a Laila di sedersi nella sedia difronte a lui il maresciallo .
«Dunque lei signorina vuole denunciare per minaccia , a qualche sospetto di qualcuno ?» le domandò quando girava tra le mani le buste di lettere leggendo le parole intimidatorie scritte .

«Io non saprei...non ho avuto problemi con nessuno nei giorni scorsi » rispose Laila che era rimasta a fissare quei pezzi di carta tra le mani del maresciallo come fossero il male incarnato in parole.

"Sì coraggiosa c'è la posso fare"
« stamattina io ero fuori per delle compere ed mi sono sentita osservata e seguita ed me ne sono andata a casa pensando di sbagliarmi fino quando non ho trovato nella mia posta quelli erano sigillati pensavo che fossero delle bollette da pagare o qualcos'altro» dichiarò la ragazza stringendo la sua borsa sopra le cosce , si sentiva un peso in meno sapeva agendo consapevolezza di chiedere aiuto sarebbe stata una azione giusta .

«Per adesso possiamo solo indagare ci vorrà ancora del tempo, come vede abbiamo solo la prova» le spiegò l'uomo che cominciò a scrivere la piccola testimonianza sul portatile aggiundo anche :
« Oltretutto e scritto in anonimato non c'è nemmeno un indizio , dunque dovremmo procedere con l'impronta sulla busta ed sulla lettera,ci vorrà tempo .» dichiarò l'uomo dispiaciuto

Era tradì quando uscì dalla centrale , e doveva andare al lavoro guardò l'ora sul telefono sperando di riuscire a prendere il bus per andare in tempo al lavoro dovrà lavorare fino tardi .
Mandò un messaggio di scusandosi a Martina per averla fatta preoccupare ed di non riuscire a essere per la fiera si sentiva stanca .
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«Hai chiuso con la doppio.
lucchetto ,se ci scappa viva siamo fritti !» Esclamò Amir che tremava per via dell'agitazione era un fascio di nervi .
"Cazzo se ci scoprono siamo morti , " Da quando avevano rapito la ragazza nella cella frigorifera ripeteva la stessa frase in testa come un mentore

«Tranquillo quella puttanella di Alessandro non uscirà viva , calmo .
Ci divertiamo un po' ed poi pace all'anima sua » Lo assicuró Guglielmo che scrollò le spalle non li importata di seppellire il cadavere della ragazza più distante alla capanna se dovesse intenzione di scappare o qualsiasi cazzata pur di provare a uscire da quel posto.

«Tieni non aprire la porta , solo dalle dell'acqua e chiudi » Ordinò Amir passando la chiave a un uomo che resterà di guardia .
«Certo sarà fatto » esclamò l'uomo mentre mise la chiave nella tasca anteriore dei pantaloni scuri
«Non fartela scappare!» ordinò serio Guglielmo sistemandosi i suoi capelli in modo nervoso dovrà decidere se ucciderla o lasciarla in vita vendendola al miglior offerente in Spagna nel mercato nero .
Traffico di esseri umani , era tutto quello che serviva ai richiedenti esigenti .

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