Capitolo 19

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Laila era stata portata al pronto soccorso aveva preso coscienza per tutto il tragitto aveva passato le ultime di ventiquattro ore di terrore di non uscire viva da quel posto.
Per tutto il tempo Alessandro era rimasto nella stessa stanza dove il dottore ed un paio di infermieri la visitarono ; seduto su una poltrona guardava il corpo di Laila pallido priva di sensi .

"E se non fosse venuto in tempo ?, di sicuro la avrebbero trovata e riporta indietro" cercò di mantenere la calma tirò fuori dalla tasca dei pantaloni la collana di Laila aspettava solo che Laila di ricevere le cure adeguate per poterlo ristituire , gli aspettava dei uomini senza palle per fargli fuori uno a uno così potevano vedere che fine avrebbero fatto vedendo la morte in faccia aveva avuto in passato degli uomini che avevano infranto l'accordo ma non riuscivano il mattino seguente ci fu solo un unico caso che Alessandro non decise di far fuori uno dei suoi "colleghi di lavoro" semplicemente non lo fece perché era padre di un bambino nato con disabilità che considerava il suo padre un eroe il suo eroe lo risparmió la vita semplicemente si ricordò anche lui da bambino ammirava suo padre come un superpapà non voleva togliere i momenti belli del bambino solo per perché il padre aveva commesso un errore che gli costò la vita ed lo scambio di merci finiti dispersi , conosceva benissimo con chi lavora per lui e per i suoi affari
« Signore abbiamo finito con i controlli nulla di grave , la paziente non ha subito violenze fisiche o sessuali » disse il medico attirando l'attenzione di Alessandro , uscirono i infermieri lasciandogli soli.

« Quando riprenderà coscienza Signore la signorina dovrà avere un periodo di riposo sarà necessario il cambio di bende ai piedi ed delle proteine vitamine necessarie al suo organismo » Alessandro annuì una sola volta quando si alzò e si direge sul letto dove Laila era distesa ,
« Verrà dimessa tra cinque giorni , o se lei preferisce che dimettiamo domani?» domandò il medico che finì di disinffettare il taglio sul palmo della mano mettendo una grazia .
«No . Preferisco entro stasera
Pagherò io la fattura del ospedale »

«Nessun problema signor Capri »
Alessandro prese una seda e la portò vicino al letto di Laila .
Aveva gli occhi rossi e delle occhiaie scure per l'insonnia da giorni tutto questo per ritrovare Laila la sua Laila
Tutto questo andava contro ai suoi principi ... Non era disposto a smuovere mari e monti per una donna tanto meno per Laila o si sbagliava ?...
Forse è diventato pazzo avvolte la pazzia stava cercando una giustificazione per le azioni .

Si inchinò difronte Laila che dormiva come un angelo aveva i capelli sciolti e ribelli alcune ciocche le andavano sul volto , le scostò mettendole dietro al orecchio cercò di non guardare più del dovuto le labbra leggermente socchiuse
«Non sei tu quella giusta per me e mai lo sarai » voleva mettere in chiaro con se stesso per tacere i dubbi e sentimenti che nascevano nei suoi confronti .

Le sistemò con cura i capelli di Laila ascoltando il rumore del suo respiro fino a quando il suo telefono cominciò a suonare .
« Capo sono nel capanno gli abbiamo sedativi non smettevano di urlare peggio delle bambine» rispose Faik sospirando .
«Legateli tornerò tra un paio d'ore .» Rispose Alessandro chiudendo la linea.
Alessandro si mise comodo togliendo la giacca e sbottonò il gilet si godeva quella sorte di pace che si era creata .

Poco dopo Laila si svegliò scombussolata chiuse gli occhi accecata dalla luce del giorno e gli riaprì , faticava ad alzarsi con il busto le faceva male i piedi , non ricordava molto dopo che Alessandro la mise dentro l'auto da lì come il suo corpo fosse una batteria scarica .
Provò a spostare mano destra gemendo dal dolore .

Laila non si era accorta che Alessandro era seduto accanto a lei , solo pochi istanti Alessandro prese la sua mano dove era fasciata con gesti calmi riuscì a calmarla .
«E tutto finito non agitarti » le sussurró Alessandro alzandosi fino raggiungendo il lettino sedendosi , se Laila potesse trasformarsi sarebbe stata di legno on quel istante , sentendolo ancora più vicino quando le accarezzò la sua guancia che piano piano prese colore e questo per Alessandro ghignò sapeva che faceva sulla ragazza.

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