Capitolo 20

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Martina aprì la porta sperando di essere quella giusta era la quinta volta che si scusava per irruzione si diede della stupida per il fatto di non ascoltare soprattutto quando Faik le disse di aspettarlo non aveva tutta quella pazienza di stare ferma mentre parlava al telefono con poca gioia era sgattaiolata dietro alle sue spalle preso dalla chiamata  , svoltò a sinistra e percosse tutto il corridoio
aprì e entrò trovando Laila che stava pranzando .

Laila spostò il vassoio e lo mise nel comò allungando le braccia per un abbraccio , Martina non lo fece ripetere una seconda volta che si buttò tra le sue braccia entrambe le ragazze piansero per gioa .

«Mi sei mancata,ero terrorizzata dall'idea di non trovarti più » parlò Martina tra i singhiozzi , Laila annuì con la testa piangendo di gioia.
«Te lo prometto che non mi succederà nulla » disse Laila abbracciandola di nuovo quando entrambe si soffiarono il naso .
«Ho tante cose da raccontarti !» esclamò euforia Martina mettendosi comoda nel lettino .

« Beh cosa aspetti illuminami maestro!» rispose Laila curiosa di sentire cosa avrà combinato la sua amica , passarono le ultime ore a spettegolare su tutto ciò che è successo e stato finché lo sbadiglio di entrambe fu contagioso fino a stenderle a riposarsi.

Faik entrò visto che la porta era già aperta trovando le due ragazze sdraiate sul lettino addormentate abbracciate , si avvicinò e spense le luci della stanza e abbassò le serrande , guardò di nuovo le ragazze e si avvicinò a Martina che prese la coperta e la coprì meglio.

«Mi giro per un secondo e sei già sparita» disse Faik sospirando tenendo conto che gli servirà una infinita pazienza quando starà con lei ma questo non gli dispiaceva cambiare la monotonia nella sua vita gli serviva proprio quel tocco che cercarava come quei dannati calzini colorati che aveva visto , scosse la testa traendo per non ridere poteva essere uno scemo o pazzo ai occhi delle persone non dava peso alle parole della gente non contava nulla.

Prese il suo cellulare quando gli arrivò una notifica da parte di Marco ,
*Il furgone ha avuto un incidente quei trafficanti sono morti sul colpo *
Alessandro aveva esplicitamente ordinato di mettere sú un incidente così non portare sospetti a troppe persone per non creare delle indagini .

Tra poche ore dovrà arrivare Alessandro per portar via Laila , era meglio se portava via la sua Martina .
Si avvicinò di nuovo cercando di svegliarla con tutta la delicatezza e gentilezza che aveva nel corpo.

Martina si stiracchiò sbuffando aprì gli occhi pigri gli chiuse e gli aprì di nuovo non capendo dove fosse solo quando trovò Faik vicinissimo al suo viso si svegliò scombussolata ,
«Fai piano , lasciala dormire ancora un po' sarà dimessa tra poche ore dai su !andiamo» la incoraggiò di alzarsi senza farci caso si aggrappò al braccio di Faik per scendere dal letto ,
«Ti accompagno a casa sei stanca » disse Faik prendendola in mano fuori dalla stanza chiudendola .

«non vedo l'ora di buttarmi nel mio letto » commentò Martina mettendosi in piedi ,non togleido la sua mano al braccio di Faik non gli infastidiva affatto il contatto della ragazza .
«Andiamo »disse Faik tenendo la porta aperta per lei, uscirono tenendosi a braccetto, fino al parcheggio del ospedale   .

" Non vuole essere toccato? Non mi ha detto niente o e in imbarazzo ? Nha lui in imbarazzo non è un tipo che si scandalizza per una carezza.
Non so come fare , penserà male "
Pensò Martina indecisa sul togliere la sua mano ,sentiva di essere osservata come se la stesse studiando per Martina doveva evitare di girare il capo della testa per scontrasi con Faik.
Un doppio click le salvò immenso imbarazzo ,in quella giornata ne aveva fatte pure troppe di figuracce davanti a lui .

                            •   •    •   •    •

Alessandro ormai seduto più di un paio di ore nella  stanza  dove teneva rinchiusi Guglielmo e Amir che  erano legati e appesi entrambi a peso morto nella stanza era invasa dal odore di muffa  e dall'odore di scarichi delle tubature corosate , oltre al odore putrido c'era puzza di sangue

« Una delle cose che odio
terribilmente e di essere minacciato avete istigato la persona sbagliata» Parlò Alessandro che decise di alzarsi camminò verso ai due ostaggi appesi come due salmi , « Sapete se vi andrà bene uscirete da questa fogna... »  disse girando attorno fermandosi davanti a loro vendesoli sgranare gli occhi per la felicità di essere risparmiati .

« Vi dirò una cosa . Non ho tutta questa voglia di sporcarmi le mani ne a me ne ai miei uomini» Terminò mettendosi apposto le maniche della sua camicia guardò l'orologio irritato del fatto di aver perso tempo per far tirare fuori del informazioni che sapeva già.

Uscì dalla stanza aspettandolo c'era Faik che si stava fumando una sigaretta , si girò vedendo il suo Capo uscire da lì come se il tempo li dentro fosse passato il doppio avevano la camicia stropicciata e qualche schizzo di sangue sulla mano sinistra e per non parlare dei capelli tutti disordinati.

«A mezzanotte portali via di quá» Ordinò Alessandro , quel odore di chiuso gli causò il mal di testa respirò l'aria fresca notturna .
«Ho già provveduto per il veleno aspetto solo il suo segnale » confermò Faik prendendo il pacco di sigarette aperte passandoli a Alessandro e la accendino .
«Lasciamoli vivi e vegeti per ventiquattro ore a partire da ora.» Faik annuì prendendo il suo orologio e cominciò a cronometrare .

Se non fosse riuscita a scappare a quest'ora sarebbe finita nelle mani di uno squilibrato solo Dio sa cosa potrebbe farle .

Non aveva nessun motivo di star dietro alle ricerche per la scomparsa di Laila non aveva motivo ,voleva dimostrare qualcosa che non era stato lui? Non gli importava nulla di essere una barava persona ai occhi di altri non doveva dimostrare nulla.

Nemmeno a Laila , non gli piaceva che fosse gli altri a prendersela con lei non gli piaceva a fatto , poteva essere patetico forse , era stata accusata per l'occasione del padre di Amir .
Lei non aveva colpe non lo aveva , era colpa sua se era finita ad avere fiducia di due uomini poco affidabili.

«La vendetta non ha fretta  Faik, sennò che gusto ci sarebbe? » disse Alessandro buttando il mozzicone della sigaretta calpestandola .
Usci dal campanone dirigendosi verso l'auto , non aveva molta voglia di guidare per quasi un ora di tragitto verso l'ospedale decise di prendere la strada più semplice da prendere anche se era una stradina sterrata con curve strette .

Poco dopo....

Laila aveva appena finito di cenare , si annoiava a morte rimanendo in ospedale , non aveva nemmeno più il suo telefono , in TV non c'era molto da guardare si era addormentata nel guardare in una partita di golf .
Si era addormentata più volte in quella giornata per stanchezza .
« Mi sto annoiando un sacco!» esordi Laila buttandosi di schiena pigramente non vedeva l'ora di essere dimessa e di tornare nella sua abitazione.
"Aspetta un secondo! Quel idiota mi ha ordinato di stare da lui!!" Sgranò gli occhi portò la mano in bocca scioccata , dimenticandosi del piccola questione . Come poteva stare ferma mentre Alessandro decideva per lei come fosse una bambina smarrita.
Non lo poteva permettersi di lasciagli prendere le sue decisioni a posto suo.



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