Capitolo 13

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Sgranò gli occhi quando lo vide alzarsi lentamente ed mettendo in mostra la forma corporea a differenza della ragazza  , incrociò le sue forte braccia Laila deglutì a vuoto sentiva una scia di brivido sulla schiena che le causò la pelle d'oca.

Solo tra Laila e Alessandro gli divideva un tavolino di vetro in mezzo a loro .
« Sono “felice” che domani riceverò i miei soldi ragazzina... » il suo cuore cominciò a battere in modo anomalo quando lo sentì parlare . Annuì con capo  come da conferma ma non riuscì nemmeno parlare o aggiungere altro.

«E ti lascerò in cambio come da accordi la tua misera vita. » non smise di fissare la sua immagine davanti a sé . Da quando erano rimasti solo loro due nello studio la fragranza di semplice lavanda lo invase nei suoi narici riempiendo i suoi polmoni espirando come l'ossigeno .

Lo stesso profumo che era rimasto nelle sue lenzuola .
Sapevano di lei , era come s'è Laila era tra le lenzuola nel suo letto con lui . Questo non lo dimentichó . Non fece tempo per girasi è andare via che la sua voce la fermò.

«Verró io di persona a prendermeli cara» non c'era  nessun emozione nella frase detta da lui.
«Come se tu sapessi dove abito ? Certo non ti sfugge nemmeno una formichina davanti a te. Mister-so - tutto-io!» agitò le braccia arrabbiata , di certo non gli piaceva molto il suo atteggiamento da menefreghista o del essere superiore .

« Ora basta!» smise di urlagli in faccia le peggio cose ed  maledicendolo dal giorno che sì sono incontrati dal canto suo lui assorbì tutta la sua rabbia e frustrazione di Laila era tutta rossa nel viso ed respirava pesante come s'è avesse fatto una corsa.

Non si era accorta   che Alessandro si era alzato ed si mise difronte Laila  quando lo riempiva di insulti in quel momento erano molto vicini , Laila strinse la presa  la giacca di jeans bagnata , come se potesse proteggersi da quella vicinanza pericolosa
'' oh santi nomi " sentiva le sue guance andar fuoco cercava di emettere una frase compiuta , ma dalla sua bocca uscivano solo balbetti o delle frasi incoptesive .

«Sei nella mia cazzo di casa ricordalo che quel tono non utilizzarlo con me signorina.»alzó la voce per intimorirla  le sue iridi scure osservarono il suo volto dal rossore per la sua propria vicinanza  non osava alzare la testa per vedere il suo volto , doveva ammettere che da quella posizione sì sentiva molto bene il suo buon profumo  che di sicuro rimarrà anche nell suo studio per un po'.
«Mi dispiace chiedo scusa.» anche se Laila voleva  benissimo riempirlo di altri  insulti ma preferí di non tirar troppo la corda.

L'uomo era rimasto ad osservarla solo in quel momento gli occhi di Laila erano diventati lucidi, stava trattenendo per non piangere come una bambina davanti a lui soprattutto a lui. Alessandro sbuffò ed alzò gli occhi sul soffitto del ufficio esasperato   mise le mani sui fianchi .

«  Sparisci » la vide annuire  non aprì bocca era  troppo emotivata ed si sentiva così  confusa e strana quando c'è lui . Strane senzaioni che le girarono ottorno  come un vortice lasciando solo  dubbi emozioni forti che non li aveva mai provati  . "Non farti strane idee , non farti influenzare" , più è più volte questa frase sé la ripeteva in mente Laila .
Fece un passo indietro incerto  rompendo definamente la vicinanza .
Alessandro la seguì con lo sguardo i suoi capelli che ondegiavano liberi lasciando con sé una scia di fragranza di lavanda , Alessandro era rimasto lì impalato ad osservare la porta da dove era uscita la ragazza era immerso dai suoi pensieri solo quando un fulmine seguito da un tuono potente lo svegliò dai suoi pensieri vide nella grade finestra che il tempo sì era fatto brutto .

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Corse giù per le scale asciugandosi di sfuggita una lacrima , corse come s'è fosse seguita dal diavolo aveva il fiatone quando stava cercando la sua amica che era rimasta in piedi pur di non sporcare un divano costoso anche se Faik aveva insistito molto per mettersi comoda ed al suo agio, fuorché le occhiatacce del maggiordomo anziano ricordandola di non sedersi nel sofà.

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