capitolo 5

1.4K 30 0
                                    


Laila era stata accompagnata da Faik fino al cancello della villa . quando era uscita da quella casa sfaziosa ormai era già sera , mise per bene il suo zainetto in spalle ed si sì girò per ringraziare l'uomo accanto a sé che gli diede dei farmaci ed delle pomade per la schiena che aveva lasciato precedentemente il dottore di. famiglia che la aveva visitato.

« È sicura che non vuole un passaggio? » Chiese dubbioso per il fatto che era tardi per i mezzi pubblici ed non era messa bene per le ferite caminava piano per via della schiena fasciata e dolorante .

«Sì .!non si preoccupi andrò a piedi non fa'male a nessuno .! Ed non voglio che il vecchio scorbutico di tuo Capo se la prenda con lei . Almeno lei è gentile nei miei confronti. » Alzò le sopraciglie per la sorpresa come ha definito il suo capo. Si mise a ridere per la battuta sarcastica. Non sapeva che al l'inizio la voleva uccidere, ma era meglio se lo tenesse per sé la cosa...

« Buona serata »Disse Laila. Si era resa conto da dove è si svolta non sapeva la strada ne il posto...
«signorina a destra e continua diritto... » le indicó la giusta via.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Dalla finestra del suo ufficio che aveva una vista completa del suo giardino . Vide la figura di Laila sempre più lontana dal cancello.

Alessandro sa già che non riuscirà ad riportare la somma stabilita entro fine mese . Intanto .la porta sì aprì rivelando sua madre in compagnia di faik. .

«Capo ho eseguito l'ordine .»Rispose ricordandosi della battuta della ragazza prima ma questo se teneva per sé evitando l'ira.
« Poi andare adesso. » Disse lasciando Alessandro e sua madre

«L'hai mandata via a quest'ora !?» Si mise davanti a suo figlio incrociando le braccia . « Cosa vi site detti Alessandro? Dimmelo.» Voleva evitare che la ragazza fosse di finita nei guai causati da suo figlio,

«Niente di esagerato mamma . Tranquilla»

« Se l'hai costretta a fare qualcosa qualsiasi cosa contro la sua volontà io giuro sul nome di tuo padre defunto che lo accopagnerai nella sua tomba.. .»

Ignorando le lamentele ed le minacce da parte della madre era diretto verso il carrello si versò un bicchiere di room senza ghiaccio,si mise seduto nella poltrona .

«Alessandro... » La chimó sua madre stanca di lottare contro di lui accarezando il suo viso per lei non ostante tutto e lo vede sempre quel bambino allegro che ogni giorno svegliava i suoi genitori con le sue risate. voleva rivedere il suo Alessandro con gli occhi che li brillavano ma quella luce fu spenta da quando era morto suo padre era diventato più freddo , sapeva distinguere la sua famigliada quel mestiere ma dopo quando e venuto a mancare il padre era sempre occupato ed duro non trasmetteva nessuna emozione positiva . Era come un pezzo di lui fosse morto con il suo padre.

«Cosa gli hai detto? per favore me lo puoi dire?... »

Vedendo che suo figlio non rispose lo lasciò stare . Uscì dal suo ufficio insieme alla curiosità insistente della madre .Ma sapeva che prima o poi avrebbe saputo tirar fuori delle informazioni .

Sospirò a lungo , ed si mise seduto , il silenzio di quella stanza era tombale quasi far male alle orecchie , poteva benissimo sentire i suo respiro regalare .
Pace . Tranquillità. Era quello che gli mancava ormai da tempo...
Socchiuse gli occhi il silenzio , la tranquillità vine interrotto dal suo telefono che continuava a suonare , lo prese è rispose alla chiamata , non aveva nemmeno visto sullo schermo chi era che lo avesse chiamato,
«Si ?... » Rispose sbuffando .
« Vecchio mio !» Doveva allontanare un po'il telefono per esclamazione eccessiva . Ma sapeva benissimo chi fosse al pensiero inclinò per un sorriso.
«Allora la nostra mammina e venuta da te sana e salva? »

«Sì Federico è arrivata sana e salva stamattina presto...»
« Dal tuo tono di voce mi sembra che non sei contento. Hahaha! Ti ha rotto le palle per la storiella del matrimonio?»
Sapeva benissimo che la loro madre era un osso duro , quando ha intenzione di fare qualcosa nessuno la può fermare , ne sono testimoni proprio i suoi figli...

«Non me ne parlare ormai per lei è un chiodo fisso»disse sbuffando buttando indietro la testa sullo schienale della poltrona . Non si sentiva la necessità di mettere sú famiglia essendo il primo genito tra suo fratello...
Era un' uomo che non si faceva tanti problemi a cambiare donna .
Diciamo che si sente più spesso con la figlia del proprietario di un' hotel in Francia , molto conosciuto ha concluso con lui parecchi afarri per far espandere il suo potere in vari paesi in Europa...
Era una reazione aperta , sta con lei solo per capriccio se si vuol dire .

«Non puoi presentare la tua bella ragazza come futura moglie Capri ? Nostra madre ne sarà felice quasi»

« Ma sappiamo bene che non impazzisce per la fidanzatina francese... » Sospirò, per il fatto che sentiva la risata fastidiosa di suo fratello ...
« Hai chiamato solo per disturbare o mi sbaglio ? Sbrigati mi devo riposare non voglio sentire le tue scemenze  » Lo conosceva bene come le sue tasche era un tipo che ne combina di ogni tipo.

« Devi venire a Basiglio »Federico godeva il lusso di non avere troppe responsabilità nelle spalle come Alessandro ma lavora insieme a suo fratello negli affari importanti,

Federico scoprí che qualcuno ha comprato in anonimo dal estero il 20% dei pezzi di terra dagli agricoltori della zona,
Alessandro dopo questa notizia , osservò davanti a sé la porta come se quella  dannata porta potesse aprisse e risolvere  ogni suoi dubbi e problemi...
« Alessandro ha appena acquistato una villa li da te a Venezia ... Non ci sto capendo più nulla...» Federico aveva mandato un suo uomo ad investigare sul quel soggetto  estraneo che ha acquistato con estrema facilità degli terreni nella sua città  sotto suo naso ed il dubbi sul  l'acquisto della villa nello stesso posto del fratello maggiore in poche ore  ...  Troppi dubbi ma ed i troppi perché che nascono su questo uomo misterioso. Ma solo una cosa sono entrambi i fratelli che non possono abbassare l'attenzione verso l'uomo che non sì sà nulla.

« Sarò da te , continueremo dopo la discussione. »

« Va bene a dopo...»  Chiuse il telefono ed si buttò indietro la testa alzando lo sguardo verso il soffitto per poter pensare una soluzione ad un nuovo problema che stava per esserci, una eventuale minaccia . Il silenzio calò di nuovo nel suo studio che era illuminata dalla luce lunare che lo  emanava . Prese il suo telefono dalla scrivania ed digitò il numero del suo uomo .

«Fai preparare la  macchina tra poco parto. Voglio che tu rimanga qua. Ho delle questioni da risolvere »

Dall'altro campo della linea di  Faik stava percorrendo la strada per ritornare dal suo capo dopo la sua spedizione del pacco speciale, avvolte come in qualle situazioni si sentiva un babbo natale ma  in versione cattiva ...

«Sarà fatto signore »  ...

*Continua*

Save MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora