Giorni duri..

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Giorno dopo giorno, mi rendevo conto di quanto fossero crudeli le persone.

A scuola, venivo presa di mira da tutti. "Misaki sfigata." Mi dicevano. Mi scrivevano gli insulti sul banco, mi minacciavano se non gli facevo copiare gli appunti. Mi tenevo tutto dentro e a casa, senza dire nulla ai miei genitori. "Com'è andata a scuola tesoro..?" Mi diceva mia madre accarezzandomi la testa. "Bene.." le rispondevo io, subito dopo tornavo in camera e scoppiavo a piangere nel letto in preda ad attacchi di panico.

Mi facevo forza, andavo a scuola con il sorriso anche se... dentro avevo un vortice di sentimenti negativi. Avevo due amiche, Mitsuri e Ayano, le uniche che stavano dalla mia parte e mi proteggevano ma un giorno...

"Hey che fate dopo la scuola..?" Domandai preparando la cartella prima di uscire. "Io vado dal mio ragazzo." Mi disse Mitsuri. "Io ho un sacco da studiare, mi dispiace." Rispose Ayano sorridendo in modo molto strano. "O-ok.. allora ci vediamo domani." Dissi sorridendo. Loro non risposero e uscirono dalla classe mentre finì di sistemare i libri.

Appena uscì da scuola, mi ricordai di non aver preso il diario, così ritornai indietro affrettando il passo, con la valigetta e lo zaino che pesa una tonnellata. Entrai in classe, così deserta e silenziosa, guardai sotto il banco, ma non trovai nulla il che mi sembrava strano perchè lo avevo lasciato proprio quì sotto. Scrutai attorno, ma ancora nessuna traccia del mio diario, non persi le speranze e continuai a cercare.

La porta si chiuse, la luce si spense e rimasi completamente al buio. Non capì cosa stesse succedendo e provai ad aprire la porta, ma niente da fare, completamente sigillata. "Guarda la sfigata." Sentì delle voci da fuori, mi affacciai alla finestra e vidi tutti loro, comprese Ayano e Misturi che risero di me, mi sentì una stupida, le credevo mie amiche e stavano sempre dalla mia parte, infondo mi sbagliavo.. mi sentì così amareggiata e delusa in quel momento. La ragazza che mi incute terrore da quando ho messo piede in questa scuola, alzò il mio diario sorridendo maliziosamente. Mi uscirono le lacrime, non ce la facevo più, mi sentivo così sola senza più nessuno. Le uniche due che avevo come amiche e a cui raccontavo tutto, i miei segreti, le uscite con un ragazzo della scuola, erano curiose e volevano sapere tutto. Continuai a guardarli ridere, mi misi una mano sul cuore, tremai e piansi allo stesso tempo. Mi girai e vidi la porta aprirsi, scappai in preda al panico, loro provarono ad inseguirmi, ma vennero fermate da Mitsuri, ma quest'ultima, non si degnò minimamente di venirmi incontro.

Buttai la valigetta a terra e anche lo zaino, mi sentì un altro nodo in gola, ma a casa, i miei genitori non sanno nulla di tutto ciò, non sanno di quanto stia male. Mi nascosi per non farmi vedere dalle altre persone. "Oioi eccoti." Come se non bastasse, un ragazzo dell'altra classe che appartiene al gruppo delle bulle. "Che cosa vuoi..? Non avete fatto abbastanza..?" Dissi con voce tremante e delusa. "Voglio solo giocare un pò con te." Mi rispose prendendomi i fianchi. Io non risposi, lui continuò a stringermi il fianco e si avvicinò sempre di più. "H-ho detto basta!" Mi ribellai, gli diedi un calcio sullo stinco ma lui mi afferrò il braccio e mi riavvicinò. "Sei proprio un imbecille se tratti le ragazze in questo modo." Un ragazzo, dai capelli rosso brillante, occhi lucenti, si avvicinò. "E tu chi saresti." Disse l'altro. "Sono un ragazzo molto cattivo." Gli diede un calcio e lo stese, poi mi guardò sorridendo. "Sono tuoi questi..?" Mi porse le mie cose che ho lanciato a terra, tra cui il mio diario. "Ho visto un gruppo di persone che parlavano e camminavano con questo in mano, ho capito si trattasse di te." Presi le cose dalle sue mani. "parlane con qualcuno." Disse girandosi dall'altra parte e alzando la mano salutando. "A-aspetta.." Corsi per raggiungerlo, persi le sue tracce.

Tornai a casa, stravolta. Ripensai alle parole del ragazzo misterioso, mi buttai sul letto con le lacrime, strinsi forte il cuscino caldo e bagnato. Decisi però di farmi forza, quelle parole risuonarono dentro di me. Prima di scendere di sotto a raccontare, vidi mia madre sulla soglia della porta. "Mi dici che succede..?" Mia madre entrò in camera. Io non risposi. Si sedette sul letto e mi accarezzò la testa. "Ho letto il quaderno che tieni nel cassetto." Mi disse prendendolo, io spalancai gli occhi e mi alzai di scatto. Aprì il diario, la mia fonte di sfogo del bullismo che subivo. "Dovevi parlarcene, siamo i tuoi genitori." Mi disse con un'espressione seria in viso. "Non volevo farvi preoccupare." Risposi tenendo stretto il diario tra le mani. "Ci preoccupiamo se non ce lo dici." Io la guardai, scoppiai a piangere di nuovo tra le sue braccia. "Voglio cambiare scuola, non ce la faccio più." Dissi tenendola stretta. "Tranquilla, tra una settimana, sarai in un ambiente nuovo." Mi rispose accarezzandomi la testa delicatamente, mi addormentai tra le sue braccia e mi baciò la fronte con le sue labbra morbide.

Ripensai ancora a quel ragazzo, mi ha salvata e chissà se lo rincontrerò ancora...

𝓨𝓸𝓾 𝓼𝓪𝓿𝓮𝓭 𝓶𝓮❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora