Nuova scuola, nuova vita.

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"MISAKIIIIII non vorrai fare tardi il tuo primo giorno nell'altra scuola!" Sentì la voce di mia madre dall'altra stanza. Io mi alzai, più assonnata di un ghiro e spensi la sveglia. Guardai il telefono, il telefono segnò le 7:30 e come un razzo, mi alzai dal letto, aprì l'armadio per scegliere cosa mettere, optai per un semplice jeans insieme ad una maglietta lunga per coprire le mie insicurezze, anche il viso coperto dai capelli mori ondulati. Le compagne della vecchia scuola mi facevano notare le imperfezioni, sminuendomi puntandomi il dito e quando tornavano in classe prima di me finita l'ora di ginnastica, mi trovavo scritto <Misaki è una sfigata> <Poco di buono.>

Mi guardai allo specchio, mi scese una lacrima ripensando a tutte quelle cose ma strinsi i denti e i pugni. "Ce la posso fare! Andrò in una nuova scuola e tutto sarà normale." Ripetei questa frase per tre volte, presi lo zaino e scesi di sotto. "Finalmente ti sei decisa a scendere, tieni, tuo padre è dovuto uscire prima e ti ha preparato le omelette per augurare il tuo nuovo giorno." Mi disse porgendomi le omelette con il caramello, il mio cibo preferito. "G-grazie." Dissi prima di addentarle. "Piano tesoro, non vorrai sentirti male proprio oggi." Mi disse preparandosi il caffè. "Sei tesa..?" Mi disse. "No.. per niente." Risposi con il boccone in bocca. "Andrà tutto bene, Misa." Mi disse dandomi un bacio in fronte. Da quando sono piccola, è sempre stato il mio soprannome ed io lo odiavo perchè mi ricordava la mia maestra che non sopportavo alle elementari. "Si.. andrà tutto bene." Risposi sorridendo.

Salimmo in macchina e mi misi sul sedile accanto a mia madre. Lei mi accarezzò la gambe delicatamente. "Siamo arrivati." Ammirai l'esterno della scuola, così grande e luminosa. Guardai l'insegna: <Kugisaki> questo è il nome della scuola. "Vuoi che venga con te..?" Mi disse spengendo la macchina. "No, vado da sola." Le risposi ammirando ancora l'esterno della scuola. 

Scesi dalla macchina e vidi mia madre andare via con il sorriso stampato in volto. Mi misi davanti la scuola con la mia amata valigetta, stringendola forte. "Vuoi rimanere lì impalata..?" Un ragazzo, dai capelli arancioni con la schiena attaccata al muro e sguardo penetrante. Io mi avvicinai e abbassai lo sguardo. "S-stavo entrando." Risposi con sguardo basso. "Bene, vieni che ti porto da mio padre." Si staccò dal muro e mi fece segno con la mano di seguirlo. Nel tragitto, scrutai le varie classi con le porte chiuse, poi guardai il ragazzo avanti a me, mise le mani in tasca e si girò verso di me. "Sei silenziosa, fin troppo." Mi disse guardandomi con un'espressione seria in volto. "Quando sono con persone che non conosco non--parlo." Risposi arrossendo. "Io sono Asano, il figlio del direttore, ora conosci me e per qualsiasi cosa vieni nell'ufficio." Mi disse tenendo le mani in tasca. "I-io sono Misaki." Dissi arrossendo ancora di più. Lui mi indicò la stanza e vidi suo padre con le braccia conserte e sguardo ancora più penetrante del figlio, rimasi immobilizzata.

"Non uccido gente, tranquilla." Mi disse il direttore. Io feci un passo avanti. "M-I-S-A-K-I M-E-I" disse scorrendo con la penna sul foglio dell'appello. "Si, so-sono io.." dissi. "Avevi voti alti nell'altra scuola, come mai hai cambiato..?" Mi chiese agitando la penna. "Ho.. avuto un pò di problemi con delle compagne.." Risposi con sguardo basso. "Capisco.. allora verrai accolta qui con piacere.. Asano, portala in classe" Il ragazzo sbuffò e fece segno di andare con lui. Mi portò nella classe <3E> in fondo al corridoio. "Puoi entrare da sola." Mi disse lui voltando i tacchi e andandosene, che modi di trattare una ragazza! Io aprì la porta, mi tremò la mano ma mi feci coraggio, abbassai la maniglia con il tremore che aumentò velocemente.

Entrai più rossa di un peperone, mi feci avanti e abbassai lo sguardo. "Non avere paura.." Mi disse il professore accanto a me. Io alzai lo sguardo e mi girai verso i miei nuovi compagni. Lo vidi.. vidi lo stesso ragazzo dell'altro giorno...


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