La sala grande era illuminata da una miriade di candele svolazzanti. Quattro lunghi tavoli si stagliavano al centro, ognuno dei quali spumeggiava in modi diversi riprendendo i colori della propria casa. Il tavolo di serpeverde brillava di verde e argento, corvonero emanava un color violaceo scuro, tassorosso splendeva di giallo e infine grifondoro con i suoi iconici rosso e oro. Il soffitto della sala era trapuntato di stelle, sembrava di trovarsi all'aria aperta, si riusciva a vedere il cielo e persino la mezzaluna di quella sera. In fondo alla grande stanza c'era un tavolo, messo per orizzontale in confronto ai tavoli delle case; su quel tavolo erano seduti uno accanto all'altro tutti i professori, alla vista spiccava subito un grosso omone con una chioma di capelli ricci castani che cominciava il tavolo e al centro, su una sedia più massiccia quasi a sembrare un trono, era seduto un uomo anziano, coi capelli e la lunga barba grigi, indossante una veste color porpora e un paio di occhiali a mezzaluna sopra il naso. Un solo posto era vuoto a quel tavolo ovvero quello riservato alla professoressa McGranitt, che entrò nella stanza seguita dalla fila di bambini del primo anno. James e i suoi nuovi amici rimasero a bocca aperta quando entrarono.
L'anziano signore vestito di porpora si alzò e cominciò a parlare:
<Benvenuti. Benvenuti a tutti voi, vecchi e nuovi studenti di Hogwarts.> aveva una voce calda e lenta, molto rassicurante. <Per chi non mi conoscesse mi presento, sono Albus Silente, preside di questa meravigliosa scuola, ma non sono molto importante, sono solo un vecchio matto contento che oggi voi tutti siate qui. Ad ogni modo, per voi nuovi, questa sera inizia il vostro percorso qui a Hogwarts, spero siate entusiasti. Qui imparerete ad armeggiare e controllare i vostri poteri con l'aiuto dei nostri più che abili professori.> e indicò il tavolo dietro di lui, poi continuò. <Ma, prima di iniziare ad ingolfarci di cibo, bisogna che vi inseriate nelle case giuste che vi accompagneranno per i prossimi 7 anni e per questo c'è bisogno del mio vecchio amico: il cappello parlante.>. A quelle sue parole la professoressa McGranitt entrò nella stanza con in mano un vecchio cappello nero sgualcito, con la punta che ricadeva su di un lato e lo posò su un piedistallo con uno sgabello li davanti. A tutti sembrava un cappello normalissimo, forse un po' usurato ma non sembrava avesse nulla di speciale ma poi d'un tratto iniziò a muoversi, gli si spalancò una piccola fessura come fosse una bocca e iniziò a parlare:<Sono il cappello parlante,
non spaventatevi piccoli apprendisti.
Il mio compito è smistarvi nella giusta casa,
sperando che voi non ne siate tristi.
Riesco a leggere nel profondo,
il vostro vero Essere.
E' proprio così che scelgo
dove dovervi mettere.
Grifonfndoro, Serpeverde,
Tassorosso o Corvonero,
ovunque finirai ne dovrai essere fiero.
Se fiero non sarai di dove sei stato smistato,
ahimè ne dovrai rimanere accontetato.
E' improbabile che possa capitare,
non temere.
Solitamente la mia scelta è sempre azzeccata,
è il mio dovere.>Quando il cappello finì il suo monologo la sala si riempì di applausi. Un veloce cenno di Silente azzittì tutti quanti e a gran voce la professoressa McGranitt prese la parola: <Io sono la professoressa Minerva McGranitt, vostra futura insegnante di trasfigurazione. Ora vi chiamerò uno ad uno, voi dovete posizionarvi sullo sgabello e il cappello farà il resto. Adams Ifigenia.>
James iniziava ad essere nervoso e i suoi amici non lo aiutavano. L'unico a sembrare tranquillo era Sirius.
<Bennett Marcus.>
<Ehi Sirius, vanno in ordine alfabetico, credo che tra poco toccherà a te> disse James e Sirius fece spallucce.
<Black Sirius.> Sirius si incamminò verso lo sgabello, con fare di rassegnazione già consapevole di quello che il cappello gli avrebbe detto.
<Vediamo, famiglia importante quella dei Black...
Vedo un passato cupo, e una grande astuzia,
caratteristiche di un sicuro serpeverde..
Ma in te ragazzo vedo di più di questo..
Vedo anche coraggio, lealtà e ambizione..
Si, credo che questa volta per te vada bene GRIFONDORO.>
Sirius spalancò gli occhi incredulo e un sorriso improvviso gli si spiaccicò sulla faccia. I ragazzi di Grifondoro lo accolsero felici. Intanto i nomi passavano e ora erano arrivati alla lettera E.
<Ellis Dafne.>
<Avete visto ragazzi! Sirius Grifondoro, chi l'avrebbe detto!>esclamò Lupin.
<Evans Lily.>. Una piccola bambina dai capelli lunghi rossi lasciò la mano di un bimbo un po' bruttino coi capelli lunghi neri, e si avvicinò al cappello.
<Tu hai una grande pazienza..
Deve essere stato difficile vivere in una famiglia di soli babbani,
non capiscono quanto tu sia speciale..
Tanta forza abita in te, senza alcun dubbio, GRIFONDORO.> La bambina sorrise sempre in direzione di quel bambino che ricambiò e poi si unì al tavolo di grifondoro.
<Lupin Remus.> Annunciò dopo un po' la professoressa.
<Ddai è il tuo tturno Remus.>disse Peter ansioso.
<Ragazzo particolare sei..
Intelligente sicuro..
E anche tanto curioso..
Potresti benissimo essere un corvonero..
mmm..sono molto indeciso..
No, il tuo voler essere sempre giusto
e il tuo nobile animo mi fa decidere GRIFONDORO.>
Lupin raggiunse felice Sirius, lo abbracciò e si sedette accanto a lui.
<Minus Peter.> Peter raggiunse lentamente lo sgabello, inciampando goffamente qua e là.
<Ah, tu sei molto furbo..
Fingi di essere così ma credo sia un trucco per farti degli amici..
E sento che li hai anche già trovati..
Non saprei.. Per me potresti essere serpeverde..
Ma tu vuoi appartenere ad un gruppo eh? Non è così forse?
D'accordo allora, GRIFONDORO.>
Peter fù contentissimo di essere assieme a Lupin, Sirius gli faceva ancora un po' timore ma sapeva che sarebbero andati d'accordo prima o poi.
<Piton Severus.> chiamò la McGranitt. Il ragazzino ossuto e scuro che era in fila con la piccola bambina rossa si avvicinò al cappello.
<Solitario...
Impressionabilmente intelligente..
Astuto e tenace..
Non c'è alcun dubbio,
assolutamente SERPEVERDE.> Il bambino si voltò verso la bambina rossa e le rivolse un sorriso smorzato, triste, come se avesse voluto raggiungerla ma non potè.
<Potter James.> Finalmente arrivò il turno di James che non ne poteva più di aspettare. Il cappello, molto più grande della sua testa, ricadde sui suoi occhi comprendogli gli occhiali.
<Molto bene, molto molto bene..
Vedo che ti piace metterti in gioco eh?
Non hai paura delle conseguenze
e cerchi sempre di fare tutto il possibile per aiutare i tuoi cari.
Nobile peculiarità.
Beh allora, io direi GRIFONDORO.>
James non ne fu sorpreso più di tanto ma era molto contento anche perchè i suoi amici erano tutti con lui. Li raggiunse ed esultarono insieme. La ragazzina rossa seduta davanti a lui gli fece un sorriso amichevole e lui ricambiò.Quando anche l'ultimo bambino venne smistato e raggiunse il tavolo di tassorosso, Silente iniziò a parlare:
<Benebene. Lo smistamento è completato. Queste sono le vostre nuove famiglie. Fate amicizia e proteggetevi a vicenda, è importante. Non combinate guai perchè per ogni errore commesso vi verranno tolti dei punti. Ovviamente per ogni azione buona i punti verranno aggiunti. A fine anno ci sarà una classifica e la casa col punteggio più alto vincerà la coppa delle Case! Ora bando alle ciance, possiamo iniziare a mangiare! Ah no, un momento, ho dimenticato di dirvi una cosa importante. State lontani dalla foresta proibita, è piena di creature spaventose, non ve la consiglio.
E ora buon appetito!>.
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The Marauders' Birth
FantasyQuattro ragazzini sconosciuti si incontrano per la prima volta sull'Hogwarts Express, non sapendo che sarebbe stato il primo di tanti giorni che avrebbero passato assieme.