<Riddle?> si alzò una voce dai banchi in fondo alla classe.
<Chi è Tom Riddle Professore?> chiese un Serpeverde con tono curioso.
<Riddle è un ragazzo che frequentò questa scuola non poco più di 33 anni fà.> spiegò Silente con estrema calma.
<Un ragazzo come noi?>
<Non come noi.> rispose Piton, ricordando quanto avesse letto sul suo conto.
<No, esatto Severus. Tom non era un semplice ragazzo. Tom aveva una tendenza per la magia oscura. Terminati i suoi anni qui a Hogwarts, decise di passare dalla parte del Male, diventando uno dei più grandi maghi oscuri nell'intero mondo magico. Tom Marvolo Riddle era conosciuto col suo nome babbano di battesimo che decise presto di abbandonare anagrammandolo in Lord Voldemort.>
Un connubio di sospiri impressionati riempì l'intera aula, le facce dei ragazzi si colorarono di terrore e sgomento.
<James, Piton mi aveva parlato di un certo ragazzo, di cui aveva letto ma non mi aveva mai accenato il nome..> rivelò Lily a bassa voce.
<Nell'ultimo periodo mi aveva raccontato di queste persone, seguaci di Tu-Sai-Chi che hanno l'intenzione di riportare in auge il loro maestro, il loro idolo.>
<Voldemort..> concluse James.
<Esattamente..>
<Quindi le voci erano vere? Piton fa parte di quei seguaci?> chiese James quasi arrabbiato.
<No, non lo so.. Però sicuramente lo affascina l'idea, lo ha sempre affascinato..>
<Di Voldemort attualmente non si hanno notizie, sono stati anni tranquilli da quando è scomparso dalla scena. Lui ha sempre agito per mezzo dei suoi seguaci, i cosiddetti "MangiaMorte".> continuò Silente. <Si dice che la sua anima da 30 anni a questa parte, si nasconda in oggetti o addirittura ci sono stati casi in cui prendesse possesso di corpi di individui ignari, persone, animali o creature. Perciò difficile da stanare.>
<Questo cosa vuol dire Professore?>
<Vuol dire ragazzo, che se Severus è stato a contatto con Tom Riddle allora questo periodo di pace si è spezzato.><Sapevo che Piton doveva creare qualche casino!> gridò Lupin ai suoi amici in stanza dopo la lezione di Divinazione.
<Lily mi ha detto che lei sapeva le intenzioni di Piton.> disse James.
<Cioè?>
<Il suo interessamento per i MangiaMorte.>
<Sicuramente voleva informarsi per diventarlo e ha chiesto quello stupido libro proibito e leggendolo ha dato il via alle danze.> ipotizzò Sirius.
<Ma tu devi scherzare sempre su tutto?> chiese retoricamente Peter.
<Si.> rispose secco Sirius.
<Sirius è di Tu-Sai-Chi che stiamo parlando! Sembra che tu non sia preoccupato nemmeno un po'.>
<Sono preoccupato, ma non lo do a vedere come voi, tutto qua. Non è nel mio stile.>
<Ragazzi ragazzi, torniamo seri. Che facciamo?> domandò James.
<Che facciamo? Niente, cosa vuoi fare?> chiese Sirius in tono allibito.
<Silente ha detto che Voldemort potrebbe ritornare e tu non vuoi fare assolutamente niente?>
<Potter, non so se te ne sei reso conto ma noi quattro siamo ragazzini. Abbiamo 15 anni, sappiamo 5 formulette magiche in croce, tu hai baciato per la prima volta una femmina che non sia tua madre solo ieri e vuoi metterti ad affrontare quello che si conosce come "il Mago più potente di tutti i tempi"? Sei scemo?> rispose Sirius con molto sarcasmo.
<Sappiamo trasformarci!>
<Oh si, me lo vedo già sulla Gazzetta del Profeta: "Lupo mannaro, cervo, cane e topo sconfiggono Lord Voldemort a colpi di corna e coda". Ma ti senti quando parli? Sei troppo un sognatore James!>
<In effetti Sirius non ha proprio tutti i torti..> svelò Lupin.
<No che non ho torto! Siate realistici. Non possiamo fare niente.>
<Va bene, è vero, da soli non possiamo fare un granchè ma sicuramente Silente avrà qualche piano in mente, non credo che se ne voglia stare con le mani in mano..>
<Si beh, ma anche così noi non serviamo molto. Non possiamo mica unirci a Silente. E' una situazione troppo grande per noi.>
James sapeva che Sirius aveva ragione ma non riusciva a stare col pensiero di non poter aiutare in qualche modo. Sentiva quasi il dovere di proteggere chi amava. Una voce nella sua testa gli pulsava obbligandolo a pensare a tutti i modi possibili per trovare un piano.Nel frattempo Piton, dopo tutto quello che era successo, si rinchiuse nella sua stanza. Quando entrò nella camera notò che gli indumenti e le valigie dei suoi compagni di stanza non c'erano più. Avevano chiesto di farsi cambiare di stanza, abbandonando Piton a sè stesso, forse per paura ma sta di fatto che si ritrovò completamente da solo, cosa di cui in realtà ne era abituato. Si sdraiò sul letto, rimpensando a quello che era successo in mattinata. Fissava il soffitto, con le parole di Silente che gli rimbombavano nella testa quando un dolore allucinante iniziò a prendergli il braccio, sentiva come se qualcuno lo stesse marchiando a fuoco. Si scostò la manica della divisa e sull'avambraccio si stava disegnando un simbolo, incidendo la sua pelle bianca malaticcia e imbrattandola con segni neri. Piton urlava dalla sofferenza che stava provando e un po' anche dallo spavento. Non capiva cosa stesse succedendo. Appena il dolore terminò, il marchio fù completo, Piton aveva sul braccio la figura di un serpente e di un teschio, sporchi ancora del suo sangue. Si coprì il braccio e corse in bagno cercando invano con l'acqua di ripulirsi ma come un tatuaggio indelebile quel simbolo era ormai scolpito sulla sua pelle.
<Cosa mi sta succedendo?> si chiese impaurito. Una voce ruppe il silenzio:
<Questo è quello a cui tanto aspiravi.>
<Chi sei? Chi ha parlato?> urlò Piton, in preda al panico.
<Sono Tom, Severus. Tom Marvolo Riddle.>
<E' tutto un incubo vero?>
<Non è quello che volevi? Diventare un seguace di Voldemort? Diventare un MangiaMorte? Ti ho accontentato. E' il mio ringraziamento per avermi liberato Severus.>
Piton ascoltava e intanto si toccava il braccio che ancorava dolorava.
<Ma dove sei? Io ti sento ma non ti vedo!> esclamò Piton.
<Non mi vedi perchè sono nella tua testa. Tu mi hai liberato e ora tu dovrai aiutarmi.>
<Aiutarti?>
<Esattamente.>
STAI LEGGENDO
The Marauders' Birth
خيال (فانتازيا)Quattro ragazzini sconosciuti si incontrano per la prima volta sull'Hogwarts Express, non sapendo che sarebbe stato il primo di tanti giorni che avrebbero passato assieme.