27|Casa dolce Casa.

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Regulus era seduto al tavolo dei Serpeverde nella Sala Grande, stava facendo colazione assieme ai suoi compagni, impegnato a gustarsi i suoi waffle al burro di arachidi mentre chiaccherava prima che incominciasse la lezione di trasfigurazione. La Sala Grande era riempita di voci di bambini e ragazzi felici quella mattina, il soffitto sprizzava serenità. Regulus ci si soffermò, poteva osservare un cielo azzurro limpido con qualche nuvoletta bianca soffice e rondini che svolazzavano magicamente lasciando dei cinguettii simpatici che animavano l'atmosfera con un sottofondo di allegria e spensieratezza. 
La colazione aveva reso Regulus pimpante e pronto per incominciare le lezioni, fino a quando entrò in classe e notò sopra al suo banco un libro scuro che riconobbe subito non essere suo.
Vi si avvicinò, si sedette e poi dopo un pò di titubanza, lo aprì iniziando a leggere le prime pagine prima che arrivasse la Professoressa. Aveva incominciato a leggere da poco quando si accorse che la Mc Granitt lo stava richiamando.
<Black! Si sente bene?>
<Come Professoressa? Scusi ero distratto..>
<Non mi sembrava solo distratto, mi sembrava ipnotizzato, l'ho chiamato cinque volte.>
<Mi scusi..comunque, "presente".>
<Eh si, lo vedo che è presente.>
<Giusto..mi scusi ancora.>
Il compagno di banco di Regulus, si insospettì:
<Ma che hai?>
<Non lo so che mi è successo..sono entrato in classe e la professosressa non c'era ancora, ho un vuoto totale e di botto mi ritrovo la Mc Granitt che mi parla..> rispose Regulus, grattandosi la testa confuso.
<Mm..davvero strano direi.. hai mangiato sta mattina?>
<Certo che ho mangiato! Ma che diamine c'entra adesso con questo?>
<Che ne so, magari avevi un calo di zuccheri!>
Regulus diede di braccio al suo amico per poi mettere via il libro misterioso così da non distrarsi più e seguire la lezione in pace, ma qualcosa in quel libro lo attirava, qualcosa lo spingeva a voler continuare la lettura. Soffocò quella voglia per l'intera ora, continuando a ripetersi mentalmente di partecipare.
<Bene ragazzi, per oggi abbiamo finito, ricordatevi per la prossima volta di portarmi la relazione della lezione di oggi. Arrivederci.>
Regulus si alzò di scatto e uscì a passo svelto dall'aula senza nemmeno salutare il suo compagno, si diresse in Sala Comune dato che aveva un'ora libera prima della prossima lezione e ne approfittò subito per capirne di più su quel particolare libro.

Sirius stava aspettando Jade sotto il portico, seduto sul muretto con la sua solita aria da ragazzo misterioso.
<Ehi Black!> salutò Jade quando arrivò.
<Ehi, tutto bene?>
<Si, tutto bene!> sorrise Jade spontaneamente <Allora andiamo?>
<Certo.>
Fecero tutta la strada fino al paese a parlare del più e del meno. Parlarono di Quidditch, di animali da compagnia, si presero in giro e si stuzzicarono a vicenda. Sirius si trovava davvero bene con Jade e viceversa, non c'era stato nemmeno un passo che abbiano fatto in silenzio, sembrava che si conscessero da anni anche se in realtà non avevano mai avuto una conversazione che fosse durata più di tre minuti in giro per la scuola, prima di quel momento.
Arrivarono finalmente a Hogsmead ed entrarono ai tre manici di scopa, si sedettero ad un tavolino abbastanza appartato e ordinarono due burrobirre.
<Hai scelto proprio un tavolino isolato dal resto del pub,eh Black.> sorrise Jade.
<Si beh, non mi piace molto stare tra la gente. Cioè ho pochi amici e mi piace avere il mio spazio vitale, sono un tipo abbastanza solitario.>
<Non lo avevo capito.> rise ironicamente Jade.
<Sono fatto così.> fece spallucce Sirius.
<Mi piace come sei fatto.> ammise Jade, sollevando il boccale a mo' di brindisi.<"Alle persone solitarie" allora.> esclamò Jade e scontrarono i bicchieri con più forza di quanto volessero, infatti la burrobirra cadde un po' sulla divisa di Sirius.
<Oh scusa!> rise Jade imbarazzata, prendendo dei tovaglioli e cercando di ripulire subito il danno appena commesso. Iniziò a strofinare frettolosamente i tovaglioli sui pantaloni di Sirius che divertito la osservava lasciandola fare.
<Ehm, Jade?> tossì Sirius ridacchiando mentre Jade ancora aveva le mani vicino alla zip dei suoi pantaloni.
<Sisisi, guarda ho finito, non arrabbiarti, sono come nuovi!> disse entusiasta.
<Si ma, ti sei dimenticata di essere una maga Jade? O forse te lo ricordavi benissimo ma hai approfittato della situazione per "giocare" coi miei pantaloni, non so.> disse Sirius divertito.
Jade sbiancò, si rese conto di quello che aveva fatto solo in quel momento, non aveva realizzato che effettivamente la birra fosse caduta in una posizione alquanto "intima", lei stava ingenuamente pensando veramente solo a togliere la macchia.
<O mio dio, scusa! Ora mi sotterro.> diventò paonazza.
<Tranquilla Jade, sto scherzando. E comunque sei adorabile quando ti imbarazzi.> sorrise con nonchalace Sirius, facendo un sorso dal boccale continuando a fissarla.
<Per Merlino Black! Mi metti troppo in soggezione! Mi fai sentire ridicola cosi.>
<Mi piace vederti così, in imbarazzo.>
<Beh a me non piace sentirmici.> ribattè Jade.
<Se ti imbarazzi con me significa che ti piaccio.> disse malizioso Sirius, lasciandole un buffetto sulla guancia e facendola arrossire ancora di più.
<Perciò non lo avevi ancora capito? Beh Black sei bello ma alle cose ci arrivi proprio in ritardo.> scherzò Jade e questa volta fù Sirius a essere stato colto alla sprovvista.
<Oh oh, O'brien, è una dichiarazione?>
<Vacci piano, è solo la prima volta che usciamo!> esclamò Jade.
<Questa frase stabilisce che ci sia una seconda volta quindi?>
<Vedi che non sei per niente perspicace Black.> rise Jade annuendo in risposta.

Regulus, seduto sul divanetto della stanza, era immerso completamente nel libro. La lettura era profonda, sfogliava le pagine una dopo l'altra, i suoi occhi si muovevano veloce tra le righe come se fosse assetato di parole. Non si stava rendendo conto che l'ora di buco ormai l'aveva passata da un po', ma non riusciva a staccarsi da quel libro, ad alzare lo sguardo, a smettere di leggerlo.
<Eccoti finalmente Regulus!> Era Nill, suo compagno di stanza che lo stava cercando per tutta la scuola.
<Ero preoccupato. Perchè non eri a lezione? Ti ho cercato ovunque.> ma Regulus non rispondeva. Non alzava neanche lo sguardo, era prosciugato dal libro.
<Regulus? Ehilà?>
Regulus continuava a sfogliare le pagine ad oltranza, sempre più veloce, sempre più veloce.
<Regulus!> insistette Nill, togliendoli di mano il libro. Ma Regulus, pur non avendo più il libro tra le mani continuava a sfogliare ormai meccanicamente in modo psicopatico, con occhi spalancati e persi nel vuoto.
<Amico mi stai spaventando..> disse Nill, osservando Regulus come se avesse davanti a sè un matto.
Poi, Regulus si fermò, immobile. Si alzò in piedi e voltò lo sguardo verso il suo compagno, lo fissò e improvvisamente cadde a terra.
<Regulus!> urlò Nill soccorrendolo.
Regulus giaceva inerme a terra,poi aprì gli occhi e per un secondo a Nill parvero nero pece.
<Oi tutto bene?> chiese preoccupato l'amico.
<Si, tutto bene.> rispose Regulus monocorde.
<Sicuro? Sei tipo svenuto, amico. E prima di svenire ti parlavo ma sembravi assente.>
Regulus lo guardò, fece un sorriso sinistro cercando di rassicurare Nill.
<Era come se non fossi qui con la testa, assurdo!> esclamò Nill con una risata nervosa. <Ma dov'eri?> disse continuando a riderci su.
<Non importa, sono tornato finalmente.>

The Marauders' Birth  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora