5| Il Platano Picchiatore.

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<Quanti giorni ci rimangono ancora per trovare un posto?> bisbigliò Sirius a Lupin dentro la stanza del dormitorio.
<Cinque giorni, però abbassa la voce Sirius!>
<Ma se non c'è nessuno!>
<Lo sai che non mi va di parlare di quella cosa e in ogni caso tu non vieni.> ordinò Lupin.
<Eccome se vengo. Non posso mica lasciarti da solo.>
<No, non vieni.>
<Non vieni dove?> intervenne James entrando nella stanza e lanciandosi sul letto <Dov'è che si va?>
<Proprio da nessuna parte,lascia perdere..> rispose Lupin nervosamente.
<Se lo dici tu.>
<Allora oggi prima lezione di difesa contro le arti oscure eh.> intervenne Sirius cambiando discorso.
<Già e sapete con chi siamo? Serpeverde! Ho proprio voglia di divertirmi un po' con Pivellus. Secondo me è un rammolito!> disse James arrogante.
<Mi spieghi che ti ha fatto quel ragazzino?> chiese Lupin annoiato.
<Niente ma mi diverte prenderlo in giro.> James sorrise.
<Secondo me qualcosa ti ha fatto.> ghignò Sirius.
<Sentiamo, cosa mi avrebbe fatto Pivellus?> chiese James curioso della risposta.
<Per esempio rubarti la fidanzata.> rise Sirius.
<Quale fidanzata?>
<Ma si, quella Lily. Si vede lontano un miglio che sei cotto.>
<Ma se non la conosco nemmeno.>
<Esiste il colpo di fulmine.> ironizzò Lupin, reggendo il gioco a Sirius.
<Beh si è carina ma non sono mica geloso di quello là.> replicò James.
<OK..> risposero Sirius e Lupin in coro scambiandosi uno sguardo di intesa.

<Buon pomeriggio ragazzi, prendete posto susu. Intanto mi presento. sono Galatea Merrythought e sono la vostra insegnante di difesa contro le arti oscure. Questo primo anno imparerete i primi incantesimi per disarmare, schiantare ed evocare controfatture, insomma magie semplici. Non temete se impiegherete un po' di tempo ad ingranare, anche se sono incantesimi di base per voi è comunque la prima volta che li provate perciò state tranquilli, la pratica è la vostra miglior amica!> disse così una donna abbastanza anziana ma simpatica.
<Allora oggi iniziamo con un incantesimo di disarmo, chiamato 'Expelliarmus', molto facile. Dividetevi in coppie, conterò fino al tre, dopodichè dovrete puntare la bacchetta sul vostro "avversario" e pronunciare a voce ben scandita 'Expelliarmus' e se sarete più veloci del vostro compagno allora la sua bacchetta finirà nella vostra mano. Tutto chiaro? Ora cercate un compagno.>
James scrutò con gli occhi tutti i ragazzi in sala per trovare Piton. Quando lo avvistò, si avvicinò e lo prese sottobraccio: <Pivellus ciao, che ne dici se stiamo io e te?> chiese retoricamente. Piton si scostò i capelli scuri dagli occhi e non rispose ma seguì James intimorito.
<Dai mettiti là> ordinò James.
<Allora siete pronti?> chiese la professoressa <Uno, Due e Tre.>
La stanza si riempì di grida, tutti pronunciavano la stessa parola ma in modo confusionario. Chi la ripeteva più e più volte e chi timoroso la bisibigliava. Chi restava in silenzio per timidezza come Piton e chi come James invece la scandiva orgoglioso.
<Expelliarmus!> e la bacchetta di Piton volò nelle mani di James. <Che imbranato che sei, non ci hai nemmeno provato!> esclamò James. <Dai tieni, rifacciamo.> James ridiede la bacchetta a Piton e senza aspettare il via dalla professoressa fecero un altro tentativo.
<Uno, due e tre. Expelliarmus!> questa volta Piton aprì bocca ma troppo lento, e di nuovo la sua bacchetta finì nelle mani di James.
<Così è troppo semplice per me. Guardate, Pivellus non riesce nemmeno a parlare, secondo me è muto.> disse James ad un gruppetto di grifondoro li vicino che scoppiò a ridere.
<Allora riproviamo un' ultima volta.> questa volta fù la professosressa a parlare. <Uno, due e tre.>
<Expelliarmus!> questa volta Piton fù più svelto di James, la sua voce suonò bassa nella stanza, quasi inesistente ma nonostante questo riuscì a disarmare James e un piccolo sorriso fiero sbucò sul suo viso. Jamaes lo fissò irritato <Ridammi la bacchetta Pivellus> sbuffò James e gli diede uno spintone che fece cadere a terra Piton. Riprese la bacchetta da terra e senza dire nulla se ne andò, lasciando Piton a terra, senza un compagno e deriso da tutti quelli li vicino. Lily accorse e lo aiutò a rialzarsi, <E' solo uno sbruffone, lascialo perdere.> disse, ma Piton sapeva che sarebbe stato difficile cercare di "lasciarlo perdere".

<Io e Peter saliamo a prendere gli altri libri, arriviamo subito.> informò Lupin.
<Ok, io e James vi aspettiamo qui.> disse Sirius.
Il quadro della signora grassa si spalancò facendo entrare nella sala comune Lily che si diresse a passo spedito verso Sirius e James.
<Ho visto quello che hai fatto a lezione sai?> accusò James arrabbiata.
<Lo hai visto fare che cosa esattamente?> chiese Sirius.
<James, non mi piace affatto come tratti Severus..>
<Pivellus vorrai dire> corresse James.
<Si chiama SE-VE-RUS. E lo devi lasciare in pace!> strillò Lily.
<Altrimenti?>
<Altrimenti niente. Fallo e basta ho detto. Ciao.> e uscì di nuovo. James e Sirius si guardarono e scoppiarono a ridere.
<Ragazzi ragazzi!> urlava Lupin scendendo le scale.
<Che succede?>
<C'era questo sul mio letto.> Lupin aveva in mano un biglietto scritto con una grafia aguzza e firmato Albus Silente.
<Silente mi ha convocato nel suo ufficio, questa sera alle otto!> disse Lupin un po' preoccupato.
<Che hai combinato?>
<Niente! Non ho fatto proprio niente!> si grattò la testa.
<Cci devi andare pper forza! E' il ppreside, non si può ddire di no al ppreside, vero?> chiese Peter.
<E no, mi sa che ti tocca Lupin.> disse Sirius.

Alle otto in punto, Lupin si diresse verso l'ufficio di Silente. All'ingresso non c'era alcuna porta ma un Gargoyle che gli chiese una parola d'ordine. Fortunatamente Silente trascrisse questa parola sul biglietto che Lupin aveva ricevuto nel pomeriggio e così riuscì a salire le scale e ad arrivare nervosamente alla porta alla quale bussò.
<Entra.> disse la voce bassa e paziente di Silente. <Buonasera Remus, siediti pure, gradisci delle gelatine tutti i gusti più uno?> chiese gentilemte Silente.
<No, la ringrazio.>
<Allora Remus, sai perchè sei qui?>
<A dire il vero no, signore.>
<Hai mai sentito parlare della Stamberga Strillante?>
<No..>
<E' una casa abbandonata che si trova a Hogsmeade, un villaggio qui vicino a Hogwarts.>
<Signore, non capisco ancora cosa mi vuole dire.>
<Voglio dire, caro ragazzo, che se ti dovesse servire un posto tranquillo e isolato, puoi andare lì.> Silente fece un veloce occhiolino.
<Oh..> rispose sorpreso Lupin. <Ma signore, nel caso, come ci arriverei alla Stamberga Strillante senza farmi vedere da nessuno?>
<Qua ci ho pensato io. Sai sono molto influente in questa scuola, sono il preside! Ho recentemente fatto piantare un bellissimo albero nel giardino.> disse Silente entusiasta.
<Non la seguo scusi..>
<Ragazzo, c'è un passaggio segreto che porta a Hogsmeade proprio sotto quell'albero! Ma fai attenzione, non è un albero qualsiasi, è un Platano Picchiatore. Chiunque gli si avvicini, se non conosce il modo di placarlo non ha molta speranza di passare.>
<Ma io non conosco il trucco.> disse Lupin.
<Beh non ancora ragazzo, ma te lo svelerò proprio ora.>

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