16| Animalis Latentis.

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<Ragazzi ascoltatemi bene, adesso dovete tagliare con estrema delicatezza la radice più grossa facendo molta attenzione a non sprecare nemmeno una goccia del liquido che troverete al suo interno.>
La lezione di Erbologia stava quasi al termine. Grifondoro e Tassorosso erano esausti quel pomeriggio, perchè la lezione sulle Piante Carnivore del nord dell'Irlanda fù molto intensa.
<Accipicchia, non pensavo fosse così difficile creare un antidoto contro il mal di schiena.> disse un ragazzo di Tassorosso a Lupin mentre uscivano dalla serra.
<Non credevo ci volessero delle piante così rare per curare il mal di schiena!> esclamò Lupin di rimando.
<Hai proprio ragione. Sai mio padre è Babbano, lui quando ha il mal di schiena usa dei cerotti, chissà perchè nel mondo dei maghi invece è così complicato. Abbiamo addirittura dovuto togliere i denti di quelle piante se no rischiavamo di perdere un dito!>
<Però è stato divertente. Faticoso ma divertente.> concluse Lupin.
<Ehi! Sala comune e partitella a scacchi?> propose Peter andando verso Lupin.
<Voi giocate pure, io e James ce la dormiamo, non siete stanchi?> disse Sirius avvicinandosi ai suoi amici.
<Non più di tanto.> rispose Peter.
<Io sono morto amico.> confermò James. <Una dormita prima di cena me la faccio volentieri.>
<Peter, invece che peredere tempo con gli scacchi che tanto sei una schiappa e perderesti sicuro contro Lupin, perchè invece non ti alleni col tuo animale che non hai ancora trovato.> suggerì in tono altezzoso Sirius.
<Si forse hai ragione..>
<Ti do una mano io, tanto non avevo molta voglia di giocare.> disse Lupin con tono affettuoso a Peter e lanciando una brutta occhiata verso Sirius.
<Che ho detto di male?>
<Non è quello che hai detto, è il tono in cui l'hai detto. Lo sai che Peter è triste e preoccupato abbastanza per questa faccenda.> sussurrò Lupin a Sirius che alzò gli occhi al cielo sbuffando.
<Ok, scusa Peter non voleva essere un rimprovero, però è la verità. Fai schifo a scacchi.> Sirius fece un occhiolino e Peter colse la sua ironia sorridendo.

<Non è Tassorosso.> disse James, sdraiato nel letto mentre cercava di addormentarsi.
<Di chi stai parlando?> rispose Sirius mezzo addormentato.
<Della tua ragazza misteriosa. Non c'era nella serra oggi, ergo non è Tassorosso.>
<James, lascia perdere. E poi non so nemmeno se è del nostro anno. Non so niente.>
<Meglio, così è più divertente no?>
Sirius sbuffò e si girò dall'altra parte del letto per riprendere sonno.

Nel frattempo, nel bagno infestato delle ragazze, ormai posto di ritrovo dei quattro amici, Lupin stava aiutando Peter a capire il suo Animale.
<A cosa pensi quando ti trasformi?> chiese Peter.
<Io immagino la luna e penso ai boschi e a quanto sia liberatorio correrre nel prato bagnato e..>
<E io a che diamine penso se non so nemmeno in quale animale mi trasformo!> esasperò Peter.
<Tu infatti non devi pensare, anzi devi liberare la mente. Devi solo concentrarti e ripetere la formula che sai a memoria ormai. Dai riprova.>
Peter si inginocchiò per la trentesima volta quella sera e riprovò, questa volta cercando di non pensare a niente. Chiuse gli occhi e iniziò a ripetere quasi come fosse un mantra la formula:
<Animalis Latentis..Animalis Latentis..Animalis Latentis..>
Ad un certo punto, dalla parte bassa della sua schiena iniziò a spuntare una coda rosa e sul suo viso crescevano dei peli biondo cenere e dei lunghi baffi neri emergevano dalla punta del suo naso.
<Peter continua, sta funzionando!> esclamò Lupin tutto entusiasta.
Gli incisivi del ragazzo iniziarono a ingrossarsi e allungarsi e infine iniziò sempre più a rimpicciolirsi, fino ad arrivare ad avere le sembianze di un topo.
<AAAAAAH. CHE SCHIFO! Con tutti gli animali che poteva essere, si è trasformato in un brutto ratto.> disse una voce cantilenante alle spalle di Lupin.
<Mirtilla! Che spavento mi hai fatto prendere!>
<IO ODIO I TOPI.> disse la fantsmina.
<Non si può scegliere il proprio animale. L'importante è che sia riuscito a trasformarsi! Bravo Peter ora sei un Animagus anche te!>
Il topo squittiva e compiva dei veloci cerchi sul pavimento scorrazzando qua e là.
<Ora devi capire come ritornare umano.>
A questa frase, il topino si ammutolì di colpo, come se fosse preoccupato.
<Allora, stammi a sentire, fai la stessa identica cosa che hai fatto per trasformarti, solo che adesso devi pensare alla formula inversa. Dai prova.>
Dopo vari minuti, il topo pian piano iniziò a perdere il pelo, a diventare sempre più grande,le zampette divennero gambe e braccia, i baffi scomparvero dal naso, i denti tornarono alla loro grandezza naturale.
<Ce l'ho fatta Lupin!> disse Peter orgoglioso ma la reazione nello sguardo di Lupin non era proprio quella che si aspettava. <Che c'è, perchè quella faccia?> chiese Peter confuso.
<Peter, mi sa che abbiamo un problema..> Lupin fece un cenno che indicava la schiena di Peter.
Peter girò la sua testa e guardò in basso. La coda era rimasta lì.

The Marauders' Birth  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora