Five

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"Le opinioni fondate sul pregiudizio sono sempre sostenute dalla più grande violenza

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"Le opinioni fondate sul pregiudizio sono sempre sostenute dalla più grande violenza."
-Francis Jeffrey, Lord Jeffrey

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Sono vicino al mio armadietto.
Osservo l'orario che ho attaccato all'anta per capire che libri devo portarmi.

Matematica Applicata
Scienze della Terra.
Arte
Giardinaggio?
Ma in che scuola sono finita? Da quand'è che si fa giardinaggio?

Mentre raccolgo i libri per le lezioni vedo una figura accostarsi a me.
Non girarti.
Ignora.
Non esiste nessuno.
Se tu non consideri chiunque sia, la persona se ne andrà.

~Ciao.-
Fanculo.
-Ho notato che non sei molto loquace. Sono la ragazza dell'altra volta.~ canticchia il canarino, malgrado non la stia degnando della ben che minima attenzione.
~Volevo sdebitarmi con te per l'altra volta, non so come ringraziarti davvero. Posso fare qualsiasi cosa per te.~ continua il suo monologo.
Giro il volto e la osservo da sopra la spalla, oggi indossa una felpa celeste con delle farfalle colorate, che si intona perfettamente con i suoi occhi.
Il viso rotondo e pieno di lentiggini splende, contornato da quel sorriso timido.
Non le rispondo, continuo ad analizzarla ancora per un po'.
Nel mentre alzo lo sguardo e vedo i nani avvicinarsi.
Mi passo velocemente la lingua sulle labbra, gesto dettato dal nervosismo e dall'abitudine.
~Vattene.~ e mentre dico questo il suo sorriso si spegne.
~Ma io volevo ringraziar-~
~Vuoi restituirmi il piacere? Allora vattene, stanno venendo.~
Alle mie ultime parole per poco sbianca, spalanca i suoi occhioni e subito la vedo sfrecciare via.
~Comunque mi chiamo Rosalynn Dole, spero di rivederti a mensa.~ detto questo corre via.
Continuo a prendere i libri, nel mentre che si avvicinano.
Li vedo appoggiarsi all'armadietto del canarino, non muovendosi si un centimetro.

Probabilmente la stanno aspettando.

Così decido di chiudere il mio e andarmene il più lontano da questi trogloditi.
~Hei colosso, hai visto la rossa?~
Ignorali, non spaccargli la testa, non puoi, siamo a scuola.
Li sorpasso e mi dirigo verso la prima aula.

∆~∆~∆~∆~∆~

Sto facendo giardinaggio nell'aula di biologia.
Siamo seduti sugli sgabelli davanti al nostro bancone con dei vasi pieni di terra davanti a noi.
L'insegnante deve ancora arrivare e nel mentre nell'aula si sente il mormorio provocato dai ragazzi.
Come sempre sono seduta di fianco alla finestra, mentre osservo le nuvole muoversi a passo con col vento.
Il posto vicino al mio è vuoto e così rimarrà, dato che non sono propense alle nuove conoscenze.
~Buongiorno ragazzi, fate silenzio.~ il professore entra, in tutta la sua bassezza, con gli abiti da vero giardiniere, per poggiare la sua valigetta di plastica verde sul suo bancone e aprirla per poi afferrare i materiali al suo interno.
Spiega approssimativamente quello che dovremmo fare oggi, per poi incomincia l'appello.
Nel mentre una folata di vento per poco non mi tira giù il cappuccio, così innervosita mi giro per vedere chi è la persona di poco tatto.
Non l'avessi mai fatto.
Mi ritrovo la porta spalancata e davanti il ragazzo alto del gruppo dei nani.
Indossa una maglia semplice a maniche lunghe di un rosso scuro, e un paio di pantaloni neri di tuta a coprirgli le gambe lunghe e presumibilmente atletiche.
A coprirgli le spalle larghe, una giacca nera con qualche fantasia stramba, che non riesco a capire data la mia posizione, presa con l'intento di non farmi notare.

Sospiri dell'AnimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora