Seven

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"Era diventata insensibile

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"Era diventata insensibile.
Il viaggio divenne irreale.
Il suo corpo era morto di nuovo."
-Anaïs Nin

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Sono seduta sotto lo stesso albero, nello stesso posto, dello stesso tavolo di ogni giorno.
Oggi Iris non è riuscita a venire a scuola, le mestruazioni hanno avuto la meglio su di lei, mentre del canarino non si è ancora fatta vedere.
Strano.

Stamattina non ho fatto colazione, come sempre d'altronde, il mio stomaco è troppo chiuso e se provassi anche solo a mettere qualcosa tra i denti lo rimetterei all'istante, l'unica differenza è che ora, rispetto agli altri giorni, sono stata costretta dal continuo mormorio del mio stomaco a comprare qualcosa da mangiare.

Non potevo fare scelta peggiore.

La carne, se così si può definire, ha di bello solo l'aspetto, per il resto sa di cartone e polistirolo, è così secca che mi sto strozzando mentre cerco di mandare giù lo stesso pezzo da 20 minuti.

Sembro una fottuta capra mentre rumina.

Sono ancora con la testa chinata nel piatto quando sento qualcuno sedersi di fronte a me.
~Pensavo che ti fossi già stancata di parlarmi.~ parlo senza alzare il capo, ma dopo un paio di minuti che non ricevo risposta aggrotto le sopracciglia e alzo gli occhi dal mio piatto.
Non l'avessi mai fatto.

La convinzione che davanti a me avrei trovato Rosalynn viene spazzata via da un paio d'occhi.
I suoi.
E se prima avevo incolpato il mio continuo strozzarmi per la consistenza della carne
ora ho una motivazione in più.

È lì seduto, inerme, mentre continua ad osservarmi, e la stessa cosa faccio io.
Sembra quasi una sfida a chi cede per primo, ed io non perdo mai.
Ne approfitto per osservarlo più attentamente, il naso dritto e proporzionato al viso, l'orecchino sottile sull'orecchio destro, il piccolo, ma evidentemente neo sotto l'occhio sinistro, le sopracciglia non troppo folte ma comunque eleganti che vanno ad incorniciare alla perfezione il suo sguardo, malgrado le ciocche lunghe di capelli che le coprono a tratti.
Punto il mio sguardo verso le sue labbra di un colore quasi scarlatto mentre si dischiudono per far emergere la lingua e in una mossa quasi calcolata le inumidisce lentamente.
Ritorno a puntare lo sguardo nelle sue iridi, così scure da farle sembrare finte.

~Lo sanno tutti che è immangiabile.~ è lui a parlare per primo, e ad essere sincera, un po' mi stupisce.
Dov'è finito il "scoprirò chi sei e cosa vuoi" ?
E se fosse tutta una tattica?
Ma lui deve aver interpretato il mio cipiglio confuso per altro.
~La carne.~ indica con il mento.
In tutto questo continuo ad osservarlo senza proferire parola, mi sto ancora chiedendo se abbia problemi di bipolarismo o semplicemente di memoria.

Torno ad ignorarlo, ma questo non lo scoraggia affatto, anzi, lo prende come un invito per continuare il suo monologo.
~Non sai parl-~
~Cosa vuoi?~ interrompo bruscamente il suo umorismo di poco gusto, mentre mi guarda più intensamente di prima, cambiando impercettibilmente espressione.
~Sapere cosa stai cercando da noi.~
Lo sapevo, era fin troppo tranquillo.

Sospiri dell'AnimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora