"𝐷𝑒𝑢𝑠 𝘩𝑜𝑚𝑖𝑛𝑒𝑠 𝑜𝑑𝑖𝑡."
𝐷𝑖𝑜 𝑜𝑑𝑖𝑎 𝑔𝑙𝑖 𝑢𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖, non accoglie le loro anime al suo fianco, non li perdona dello sporco di cui sono macchiati, ma li condanna all'angolo dei peccatori.
Dio non ascolta le preghiere degli uomini...
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"Nel petto le sgorgò una tristezza così pura da essere quasi una pace." -Sylvia Townsend Warner
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Sto superando qualsiasi limite di velocità per non fare tardi. Da lontano scorgo la figura di Iris che mi aspetta vicino al marciapiede, freno bruscamente davanti a lei, per poi alzarmi e prendere il suo casco da sotto al sellino. ~Tre minuti di ritardo, pensavo peggio.~ sentenzia, mentre prende il casco dalle mie mani. ~Non fare la spiritosa, avevo da fare. Più che altro, hai preso quello che ci serve per stasera?~ alle mie parole le spunta un sorriso complice, per poi gonfiare i polmoni a più non posso, segno di un'imminente parlantina infinita. ~Ma ti sembro la persona che se ne dimentica? Certo che ho preso tutto! - prende lo zaino dalle sue spalle, che solo ora noto, e all'apparenza sembra che stia per esplodere - Vediamo... ho i pop corn, le caramelle alla frutta, altre caramelle frizzy solo per te e.... Oh! Tre gusti di patatine diverse, bevande che non ti piaceranno, e due birre per te!~ parla senza interrompersi, e solo a sentirla mi manca il respiro. ~Così poco?~ la prendo in giro e per poco non la vedo sbiancare. ~Cretina! Non dire che è poco solo perché ti ho preso due stupide birre, avrei potuto non prenderti proprio un bel niente!~ urla, mentre cerca di darmi degli schiaffi, che sembrano più carezze, sul braccio, mentre me la rido. ~La prossima volta andiamo a compare le cose insieme. Dai andiamo, le birre le tengo anche a casa.~ l'aiuto a salire e guido verso casa.
Una volta arrivata, la vedo correre verso i cani e riempirli di baci e carezze. E malgrado i miei cani all'apparenza possano sembrare aggressivi, ricambiano allo stesso modo, scodinzolando, o meglio, sbattendo a più non posso il loro fondoschiena. Anche a loro è mancata.
Entriamo dentro e la vedo buttarsi sul divano per accendere la televisione e mettere il film, nel mentre che io prendo diversi contenitori dalla cucina e li porto in salotto. ~Metto Avatar o ci guardiamo qualche puntata di Game Of Thrones?~ mi chiede nonostante sappiamo entrambe che metterà Avatar, ne è ossessionata. ~Come vuoi.~ ~Metto Avatar!~ grida completamente eccitata per l'emozione. ~Hai fatto un bel lavoro, è tutto pulito nonostante non ci venisse nessuno da anni.~ dice, mentre si guarda intorno e passa la mano sul bracciolo del divano. Sono abbastanza ossessionata dal pulito, e non perché sia una perfezionista, ma semplicemente perché il senso di sporco mi mette un senso di sconforto, dovuto a tutti quegli anni in quel buco di fogna. ~Ho fatto del mio meglio.~ Prendo le varie buste, e insieme dividiamo dolce e salato per i vari contenitori, mi alzo e vado a mettere le buste di pop corn nel microonde e una volta fatte mi scaravento sul divano proprio a canto a lei. ~Proprio come ai vecchi tempi, dovremmo farlo ogni sabato sera e non una volta al mese.~ mentre parla si stende sul divano, appoggiando la testa sulle mie gambe. Incomincio ad accarezzargli i capelli, setosi e morbidi, mentre guardiamo il film e mangiamo le schifezze. Dopo un po', troppo distratta dal film, la vedo allungare una mano e prendere le caramelle dal contenitore sbagliato. ~Ahhh, che schifo!!!! Come fai a mangiarti queste cose sono asprissime!!!~ la vedo fare una faccia buffa mentre caccia la lingua da fuori e strizzare gli occhi. Me la rido mentre prendo un pugno e metterle tutte insieme in bocca e mangiarle come se nulla fosse. ~A me piacciono.~ ~Tu sei una bestia di satana! Cos'hai al posto delle papille gustative? Secondo me ne hai mangiate così tante che non senti più nessun altro gusto.~ mi guarda con una faccia piena di sgomento, mentre scuote la testa.
Il film è quasi finito, e malgrado sia il suo preferito è crollata sulle mie gambe. Dorme come un angioletto e quasi mi dispiace spostarla, così decido di aspettare la fine del film.
Alla comparsa dei sottotitoli spengo la televisione, rimanendone nel completo buio. Le mie orecchie vengono avvolte sal silenzio, interrotte a tratti dal russare dei cani delle loro cucce. Mi godo questi attimi di pace perché so che non sarà più così in futuro. Le alzo delicatamente la testa e la rimetto sul cuscino, giusto il tempo di togliere i contenitori vuoti e le lattine delle bibite che si è scolata. Come fa a bersi questo schifo lo sa solo lei. Butto tutto nei cestini e ritorno da lei, avvolgendole un braccio dietro al collo e alle spalle e uno sotto le ginocchia. La alzo e la stringo al mio corpo con facilità, grazie al suo copro minuto e al suo peso scarso, mi dirigo al piano di sopra e una volta in camera le stendo delicatamente sul letto e le sfilo le scarpe e i pantaloni e la copro con il piumone. Nel mentre Ade e Bronte mi hanno raggiunta per stenderei sul letto vicino alle sue gambe.
Mi spoglio anche io, rimanendo con i pantaloncini da basket e la canotta, lasciando però la fascia che avvolge il mio avambraccio sinistro. Mi fermo vicino al letto e mi blocco.
La osservo attentamente, e la somiglianza del loro essere è pietrificante. Malgrado i colori diversi, il loro corpo e la loro anima sono spaventosamente identici.
Fa male.
I ricordi di lei si impossessano di ogni centimetro e angolo della mia mente, i miei occhi si ricoprono internamente di una patina che mi distacca dalla visione del mondo reale, da qualsiasi cosa mi circondi.
Fa tanto male.
Sento le corde della mia anima urlare fino a sanguinare e perdere le forze, presa dal dolore dei ricordi che la mia mente si rifiuta di rivivere, eppure i miei occhi tornano a rivedere tutto come se stesse accadendo proprio in questo momento davanti a me. E non sono drogata, o meglio non lo sono di qualsiasi tipo di droga umana. Ma lo sono del dolore che mi schiaccia, facendomi mancare il respiro, ricordandomi, seppur nel modo peggiore, che sono ancora viva. Che sono ancora umana.
E mentre la vocina di Iris mi riporta lentamente alla realtà, rivedo il suo volto davanti ai miei occhi, sfumare, frantumarsi in mille e milioni di frammenti. Come se la sua immagine fosse riflessa su uno specchio che cade a pezzi. Pezzo dopo pezzo, il suo viso scompare. Per ogni frammento di vetro che cade, una parte di cuore che si sbriciola, cadendo sui palmi delle mie mani, e ancor prima che io possa stringere quella polvere tra le mie dita, vola via, spazzata dagli spifferi di vento. Vento che non è altro che un sospiro, il mio, che segna l'imminente arrivo della fine, la completa corrosione della mia anima.
~Ruby? Hei Ruby, che cos'hai?~ ~Nulla stavo venendo a letto.~ Mi abbasso vicino a lei per poi affiancarla, tutto questo in religioso silenzio. ~Sicura che vada tutto bene?~ ~Si.~ e il silenzio ritorna, così come il vortice di pensieri che cerco di calmare. Passano minuti e ormai mi convinco che si sia arresa.
~Ti manca, non è così?~ interrompe il silenzio, e non poteva farlo in modo peggiore. Rimango con le labbra sigillate, sperando che pensi che mi sia addormentata, ma lei continua. ~Sai manca molto anche a me, è tutto ok se me lo dici. Per me non sei debole come diceva papà.~ mi confida in un sussurro impercettibile. A quelle parole sento un battito mancarmi.
Lei ricorda?
Rimango ancora qualche secondo in silenzio e poi mi giro dal suo lato. ~Mi manca sempre, ogni giorno e ogni minuto.~ le confesso, guardandola negli occhi. La vedo sorridere malinconica, mentre i suoi occhi su riempiono di lacrime, ma non piange. Si avvicina a me, schiacciando la faccia sul mio collo e abbracciandomi. Le avvolgo un braccio sulla spalle e la stringo ancora più forte a me. ~Buonanotte Au.~ Il mio battito si ferma definitamente a quel nome. ~Buonanotte fiorellino.~ sussurro, prima di sentire il suo respiro rallentare, segno che finalmente si è addormentata.
Ed io rimango così, mentre osservo fuori dalla finestra con gli occhi, ma la mente è spenta, vuota. Cerco di addormentarmi, con l'unico pensiero che forse, questa notte, sarà meglio delle altre, perché tra le mie braccia ho il mio mondo.
∆~∆~∆~∆~∆~
Cosa ne pensate? Siete curiosi di sapere cosa accadrà?