"𝐷𝑒𝑢𝑠 𝘩𝑜𝑚𝑖𝑛𝑒𝑠 𝑜𝑑𝑖𝑡."
𝐷𝑖𝑜 𝑜𝑑𝑖𝑎 𝑔𝑙𝑖 𝑢𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖, non accoglie le loro anime al suo fianco, non li perdona dello sporco di cui sono macchiati, ma li condanna all'angolo dei peccatori.
Dio non ascolta le preghiere degli uomini...
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"Siamo solo anime vuote e vaganti, perse in un oceano di pensieri." -Decay
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~Dovresti incominciare a leggere qualche libro.~ ~Perché dovrei? Sembra noioso.~ Alle mie parole giunge solo un forte silenzio ed una dei suoi sguardi riflessivi. ~Ti piace davvero la tua vita?~ La osservo con tristezza, consapevole del fatto che questa domanda sia stata fatta proprio perché lei già conosce la risposta. ~Finché starò con te, si.~ ~Non basarti su di me. Sei felice?~ insiste imperterrita. ~No.~ sussurro, abbassando gli occhi e guardando l'erba del giardino nel pieno della notte. ~Allora leggi. Leggi Ruby, perché farlo ti porterà in un altro mondo, in cui i tuoi problemi sbiadiscono e la vita diventa più leggera, più bella. E anche se è tutta finzione, per qualche istante ti dimenticherai di chi sei, vivendo una vita non tua.~ Le sue parole mi colpiscono profondamente.
Si potrebbe davvero vivere un'altra vita tra le parole d'inchiostro di un libro?
~Ma ricorda.- adesso il suo tono è molto più serio, così come il suo sguardo -Non dimenticarti mai dei tuoi reali problemi, perché fin quando non li risolverai rimarranno lì, a perseguitarti fino a portarteli nella tomba. Non smettere di cercare quello che ti farà stare bene nella vita reale come succede nei libri. Ma in particolar modo, non dimenticarti mai della tua vera vita, di chi sei davvero. Ricorda, sempre! Perché i ricordi...
~Signorina Woods, mi sta ascoltando?~ Ritorno in me, riportando la mente alla realtà, sperando con tutta me stessa di non avere un crollo mentale. Perché anche se vivo a tratti vivo di questi suoi ricordi, non posso far altro che pensare e sentire sulla mia pelle il peso della sua mancanza. ~Si, mi scusi, stavo solo...ricordando.~ La vecchietta mi osserva attentamente da sopra i suoi grossi occhiali; assottiglia gli occhi accentuando le sue rughe espressive e aggrottando le sue sottili sopracciglia, incerta su cosa dire o meno. ~Mhm, allora, dicevo che questi li devi portare nel reparto romanzi e sistemarli in base al genere, questi in vece sono quelli che i ragazzi usano per lo studio. Ti consiglio di cominciare dai romanzi, sono pochi.~ ~Nient'altro?~ ~Oh si, ecco i tuoi giorni settimanali, sono alternati con l'altro alunno che viene ad aiutare. Lasciami anche il tuo numero di telefono, nel caso l'altro si debba assentare avrò bisogno di una mano.- mi allunga un blocchetto di post-it e una matita -Sai, sono rari i giovani che sanno apprezzare la lettura, oramai siete diventati più difficili da trovare voi che il biglietto della lotteria vincente. Ma ora che ci sei tu, finalmente quel poveretto avrà una mano, è così magro, eppure mangia un sacco di schifezze.- Dio! ma quanto parla? Per essere anziana è troppo vivace. -Anche tu sei magrolina, sei sicura di mangiare? Oppure al posto di lievitare ti allunghi?~ ~Si Signora, mangio e anche troppo. Ora vado a sistemare questi.~ Prendo il carrello con i libri e mi dirigo verso il reparto dei romanzi, seguendo il consiglio dell' anziana a capo della biblioteca scolastica. Effettivamente, non ha tutti i torti, i romanzi presi in prestito sono davvero pochi, e quelli presenti nel carrello sono usati anch'essi per un fine puramente scolastico.