Mermaid

Cap. 1

Nuoto più veloce che posso fuori dal castello, prima che il mio amico Iida mi trovi e avvisi le guardie.

Il mio nome è Izuku Midoriya e sono un tritone, il principe per l' esatezza ma questo non è importante ora. Tutto è cominciato qualche settimana fa; Mia madre, la regina, mi convocò per parlare della mia incoronazione. Oltrepassai i lunghi corridoi pieni di guardie che al mio passaggio si inchinavano, quando finalmente arrivai nella sala del trono. Mia madre mi stava aspettando, era bella come al solito: I lunghi capelli verdi le ricadevano sulle spalle, coperte da un elegante mantello rosso; la coda immobile era ripiegata su un divanetto ed era, come al solito truccata alla perfezione. Mi accolse con un caloroso sorriso e mi inchinai al suo cospetto; sapevo cosa volesse dirmi, anche se le avevo anticipato di non voler diventare re. <Immagino tu sappia cosa devo dirti Izuku> Cominciò < Ma non è l' unica cosa di cui devi venire al corrente. Ho deciso che a causa della tua mancanza di possibilità di trovare una moglie, la avrei scelta io per te> Scioccato stavo per replicare ma mi bloccò con un gesto della mano. Aspettò mi calmassi e continuò il suo discorso< So che non ti piace Izuku, ma sai bene che il popolo ha bisogno di una regina. Ci sono cose che solo la regina delle sirene può fare, è lei che si occupa di tutto il lavoro dedicato al popolo e come futuro re mi aspetto tu comprenda. Detto questo, dopo un' attenta revisione di tutte le candidate, ho deciso che sposerai Ochaco Uraraka.> Spalancai gli occhi confuso. Uraraka era una nobile, come il mio migliore amico Iida, li incontrai da piccolo e da allora siamo amici inseparabili, cresciuti insieme; nonostante questo ho sempre saputo che in passato piacevo a Uraraka, come lei ha sempre saputo non ricambiassi i suoi sentimenti e ci mettemmo una pietra sopra. Provai a replicare ma mia madre dichiarò chiusa la discussione e per evitare follie aumentò le guardie a controllarmi. Furono 4 settimane da incubo, mi ritrovavo guardie ovunque andassi e non avevo un attimo di tregua, ma non volevo ancora sposare Uraraka. Fu pensando a questo che attuai un piano per scappare: Non ero mai uscito dal castello ma sapevo che se fossi rimasto qui mi avrebbero trovato subito, c'era solo una soluzione, dovevo salire in superficie verso il mondo degli umani. A piano concluso andai da mia madre comunicandole che avrei accettato il matrimonio con Uraraka. Sembrava davvero fiera di me e mi sentii sporco, non mi piace mentire, tanto meno a mia madre, ma non voglio che decida per me tutta la vita. Come avevo previsto la sicurezza diminuì e alcuni giorni dopo decisi di attuare il piano. Avevo memorizzato i turni delle guardie e l' unico momento possibile per scappare era le 16:00\16:05 di pomeriggio; Era anche l' orario in cui Iida mi veniva a trovare,sapevo bene che non mi avrebbe aiutato. Se volevo scappare dovevo distrarlo in qualche modo e nuotare più veloce che avessi potuto. Il piano andò a buon fine e dopo ore di risalita finalmente arrivai in superficie; avevo letto alcuni libri sugli umani e posso affermare siano creature interessanti. Con il tempo si sono evoluti e alcuni hanno dei poteri chiamati "quirk",ma solo il 20% della popolazione e la maggior parte di queste persone diventa un pirata. Guardandomi intorno mi resi conto di non conoscere per niente il posto, così mi poggiai con un braccio ad uno scoglio per riprendere fiato cercando di capire dove si trovi la terra ferma.

Ero molto stanco quindi restai quasi 2 ore a reggermi sullo scoglio, rischiando anche di addormentarmi a causa del sole, quando sentì delle voci che attirarono la mia attenzione. Mi voltai e mi accorsi di un' enorme nave che veniva dalla mia parte, vidi delle persone che urlavano ma non capì cosa dissero e pensando volessero catturarmi, mi immersi provando a scappare. Nuotai per minuti interminabili finchè non mi impigliai in una rete, tentai di liberarmi, senza alcun effetto mentre sentivo che la rete iniziasse ad uscire dall' acqua; fu in quel momento che capì per me fosse la fine.