Cap. 33

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Pov.Deku

Eravamo in una macchina, non sapevo di chi e non mi importata. Ero super felice, Todoroki e Bakugou erano lì, non si erano scordati di me ed erano venuti a salvarmi. Finalmente mi sentivo sereno, mi sentivo nuovamente vivo ed ero in forze di nuovo. Todoroki mi aveva dato del cibo e dell'acqua con zucchero, ma non riuscì a slegarmi le manette per mancanza di tempo e soprattutto perchè i Villain ci stavano inseguendo. Erano dietro di noi con il solito furgone e Bakugou era impegnato a guidare; Per nostra sfortuna, qualcosa colpì la ruota dell'auto, che si sgonfiò facendoci sbandare al lato della strada: Bakugou andò a sbattere contro il volante, mentre Todoroki riuscì a prendermi al volo proteggendomi tra le sue braccia, colpendo testa e schiena al muro lanciando un mugulio sperando non lo sentissi. Provai ad alzarmi, ma mi tenne stretto a sè tremante, <Andrà tutto bene, non ti lascerò sparire di nuovo> sussurrò al mio orecchio. Fu lì che realizzai quanto fossi mancato anche a loro e rinunciai al provare a staccarmi; Dopo qualche secondo si sentì un esplosione provenire da fuori e Todoroki alzò lo sguardo dalla mia spalla spostandomi leggermente. <Ora ascolta, io devo aiutare Bakugou. Non muoverti da qui> ordinò, annuì e uscì dalla macchina creando un muro di ghiaccio per non far passare i villain. La mia visione era oscurata dal potere del bicolore e potevo solo sentire i rumori della lotta. Avevo paura: Sentivo urla, fuoco, ghiaccio, esplosioni, coltelli e metalli che cadevano al suolo; Era un disastro. Provai nuovamente a togliermi le catene delle mani, ma senza successo, così provai con quelle alle caviglie. Mi tirai su con tutti i mezzi possibili, notai che le catene delle caviglie erano più vecchie e rovinare delle altre, quindi mi posai a sedere sul sedile posteriore legando i piedi intorno allo schienale del guidatore. Iniziai a tirare più forte che potevo per minuti interminabili, ero stanco ma per una buona mezz'ora continuai a tirare finchè non riusci finalmente a romperla e caddì all'indietro.  Mi alzai e mi arrampicai davanti, aprendo la portiera con un calcio e finalmente riuscì ad uscire da quella macchina riprendendo fiato. Osservai l'enorme montagna di ghiaccio che mi circondava, come avrei fatto a superarla? Avevo le mani ancora legate dietro la schiena e la catena al collo; Non potevo scalare il ghiaccio e nemmeno aggirarlo, dovevo davvero aspettarli qui? A non fare nulla? Se solo avessi avuto un potere... Mi maledì correndo verso il ghiaccio e iniziando a calciarlo nello stupido tentativo di creare una piccola apertura, ma nulla funzionò. Alla fine mi arresi, ormai completamente lucido e decisi di aspettare i miei due ragazzi.

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