Cap.23

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Pov. Bakugou

2 Settimane. Erano passate 2 settimane e finalmente eravamo riusciti ad avere una traccia per trovare Deku. Avevamo chiesto in giro, nessuno sapeva dirci la risposta, così ci inoltrammo nei vicoli delle periferie per cercare una certa persona. Arrivati nei quartieri malfamati vedemmo persone rubare qualsiasi tipo di oggetto, altri che lottavano, bambini a cui veniva insegnato a combattere e mercanti che provavano a vendere la loro merce. Scansammo delle ragazze che ci accerchiarono e attraversammo tutta la via fino ad arrivare di fronte a un edificio nero, l'unico non rovinato del luogo. Superammo 2 "guardie" ed entrammo ritrovandoci in una sala piena di donne e uomini. Tre ragazze poco vestite ci accerchiarono subito, accompagnandoci alla fine della sala dove si trovava una scrivania e ci lasciarono lì. Suonammo il campanello per attirare l'attenzione del capo e finalmente arrivò sorridendo. <Ah, guarda chi si vede, Todoroki e Bakugou del porto A! Che ci fate qui nel locale del porto B? Siete qui per una prostituta? No, voi siete gay... Volete un ragazzo?> rise. Era lui, l'essere più stupido e che aveva il primato nel farmi girare le palle: Monoma. Monoma era a capo di uno Strap Club, dove lavoravano principalmente persone che avevano dei debiti con lui. Non importa il sesso, la religione o la nazionalità, se volevi una puttana di qualsiasi sesso o carattistica lui te la trovava. Non ci piaceva e a noi non piacevano quelli del porto A, ma ci serviva e non avevamo molta scelta. <Non siamo qui per questo, ma sappiamo che potresti esserci utile in qualcosa.> disse il bicolore. Momoma sorrise con aria di superiorità, <Bene, seguitemi.> disse iniziando a camminare attraverso un arco dietro di lui, scansò la tenda e mentre stavamo per passarci anche noi ce la diede in faccia, facendomi innervosire. Scansammo nuovamente la tenda ritrovandoci in un'altra stanza. Era arredata in stile indiano, come tutto l'edificio, al posto delle sedie c'erano dei puff giganti di diversi colori accostati fino a formare un mezzo cerchio. Di fronte a quelli c'era un'altro puff color oro, più alto e meno rovinato; Monoma si andò a sedere lì. Lo accostammo sedendoci sui puff, Todoroki era su un puff rosso, io su uno arancione. Ci abbassamo, quasi cadendo e ci lasciammo sprofondare nei puff; Erano morbidi, ma comunque scomodi per dialogare. Todoroki sembrava più a suo agio di me su questi cosi, o almeno così pensai finchè non mi accorsi della fatica che stava facendo per tenersi in equilibrio con le mani che tremavano per lo sforzo; "1 punto per l'autocontrollo" pensai. <Allora, cosa volete? Potete parlare ma non toccate nulla in questa stanza> disse. Cosa voleva che toccassimo? L' inquietante maschera africana dietro di lui che portava con sè dei demoni maligni di ogni genere, o la scimmia che suonava i piatti in giro per la stanza dicendo "uh uh ah ah" a caso? Questa stanza rispecchiava perfettamente il malato mentale che avevo di fronte. <Si tratta del nostro ragazzo> disse Todoroki, <Lo hanno rapito e sappiamo che sai dove si trova, o che almeno tu abbia un'idea su chi lo abbia preso> spiegò. Monoma si posò una mano sotto il mento con fare pensoso e sorrise <Magari lo so, magari no. Che cosa avete da offrirmi in cambio?> chiese. <Abbiamo il sospetto che 1 ragazza e 2 ragazzi lo abbiano rapito, hanno dai 16 ai 24 anni. Se ci aiuti li catturiamo e te li portiamo come schiavi da vendere.> dissi. <Hmm... Abbastanza convincente. Mi avete convinto> disse. Sia me che Todoroki tirammo un sospiro di sollievo, <Lo hanno preso durante la notte e lo hanno portato qui per registrarlo come schiavo.> disse. <Quei bastardi, li uccido> urlai provando ad alzarmi da quel puff, con scarso successo, il che mi fece innervosire ancora di più. <Eh no caro il mio Bakugou Katsuki> disse Monoma. <Se li ucciderete il nostro accordo salta> disse. <Che me ne frega!> Urlai dandomi la spinta con le mani, riuscendo finalmente ad alzarmi da quell'oggetto infernale. <Ci hai già detto cosa volevano fargli, non ci servi più> dissi. Monoma scoppiò in una fragorosa risata, strabuzzando gli occhi e mostrando i denti; Lo fulminai con lo sguardo, ma non potevo negare di sentirmi preoccupato per le sue azioni. Cosa voleva fare? Perchè rideva?. <Non penserai che ti abbia detto tutto vero?> disse. Andai in panico guardando il mio ragazzo, nella mia stessa situazione. <Non erano questi i patti!>disse Todoroki. <Beh se vi dicessi tutto quello che so, chi mi assicura rispettiate la promessa?> disse il biondo. Sospirai provando a calmarmi, tremavo di rabbia, <Se ti assicuriamo che rispetteremo la promessa, ci dirai tutto quello che sai?> chiese il bicolore. Monoma sorrise, <Ovviamente non mi basterà mica un "non romperemo la promessa"> disse. Si alzò dal puff con una nonchalance disarmante e si avvicinò alla tenda aprendola leggermente, <Katrìne!> urlò, sentimmo dei passi avvicinarsi ma non vedemmo la ragazza in faccia, <Chiama Leila e falla venire qui immediatamente per favore> disse. La ragazza rispose con "si padrone" e andò a chiamare l'amica. Il biondo di girò e sorrise <Farò in modo che non possiate rompere quella promessa>

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