Capitolo 5

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Capitolo 5

Presente

James era seduto su una sedia accanto al letto della sorella tenendole la mano mentre guardava il suo corpo inerme immaginando cosa stesse vedendo in quel momento.

Da quel giorno, non era riuscito ad andarla a trovare nemmeno una volta. Non si era mai riuscito a spiegare perché ma ora che era lì, finalmente capiva. Non avrebbe sopportato vedere la sua sorellina così debole, incapace di difendersi e lottare contro un qualcosa di molto più grande di lei. Lei era sempre stata una dura, combatteva per ciò che contava e non si era mai arresa. Vederla così lo distruggeva.

Non riusciva a capacitarsi del fatto che stesse lottando tra la vita e la morte da giorni oramai.

Gli mancava tutto di lei: la sua voce, i momenti rari di dolcezza che i due condividevano, gli mancava darle fastidio e vedere la sua reazione, gli mancava la sua risata il che, pensò il ragazzo, era strano dato che non gli era mai piaciuta particolarmente. Sembrava quella di un maiale, pensò, sorridendo sotto i baffi. Nonostante tutti gli alti e bassi gli mancava. Senza di lei la casa sembrava vuota e lui si sentiva solo.

Il ragazzo era ben consapevole del fatto che Gloria non era sua sorella naturale ma, dopo gli anni passati assieme, era come se un po' lo fosse diventata e si fosse sviluppato una sorta di legame tra di loro.

Fu in quel momento che lo vide. James vide l'indice di Gloria, dove si trovava il collegamento con i macchinari medici, muoversi. Fu un qualcosa di appena percettibile ma lui lo vide. Si alzò di scatto e chiamò l'infermiera.

Poco dopo entrò un team di medici e infermieri che chiese al piccolo di uscire mentre loro controllavano. Contro voglia, indietreggiando verso l'uscita molto lentamente il bambino acconsentì ed uscì dalla stanza, osservando la scena dalla vetrata.

Passato

Era un'altra bella giornata di sole a Spinea, in Veneto, a Nord d'Italia, e il piccolo James giocava in giardino con la sua famiglia.

Il piccolo stava per nascondersi dietro ad un albero quando sentì uno strano rumore. Sembrava il suono di un bambino che piangeva. Ma la cosa strana era che sembrava venisse da dentro l'albero . Il piccolo guardò dentro al buco dell'albero aspettando di vedere solo un nido di uccelli o qualcosa del genere.

Ma, una volta messa la testolina dentro vide ben altro: un enorme spazio incavato nel legno e una cesta di vimini con dentro una neonata coperta con un panno di lana che piangeva.

Il nostro piccolo eroe la prese e, con molta cura, la tirò fuori da lì portandola delicatamente da sua madre.

Una volta arrivato raccontò tutto ai genitori e la donna prese la piccola in braccio. Fu solo in quell'istante che la piccola smise di piangere. I due rimasero stupiti e si innamorarono della piccola in pochissimo tempo.

La sera stessa Robin e Maurice discussero della scelta migliore da fare.

《James dice che l'ha trovata dentro ad un albero. Non ti sembra strano?》 chiese lei al marito, stando attenta a non farsi sentire dal bambino.

《Sì, ma ha solo cinque anni, sai bene che i bambini hanno una fervida immaginazione. Ma la vera domanda è un'altra: che facciamo con lei?》ribatté Maurice, accennando con la testa alla piccola.
《Non lo so, sembra tutto assurdo. Insomma, ammettiamolo, ci sarebbe piaciuto avere una figlia femmina e a James non dispiacerebbe avere una sorella, me l'ha detto lui stesso, ma...》 esitò lei prendendo la copertina 《Gloria aveva questo con lei. Di sicuro chi l'ha messo voleva sapessimo il suo nome e, più importante, che lei lo avesse, come una specie di ricordo...》

L'uomo, d'altro canto, prese il libro e continuò la riflessione della moglie.

《E poi questo... questo libro deve essere il suo preferito, sennò perché metterlo... sembra quasi che chi l'ha abbandonata abbia già pensato a tutto al posto nostro, è....》

《Assurdo》

《 Surreale》dissero, al tempo stesso.

I due la guardarono e si scambiarono uno sguardo d'intesa.

《Però guardala. È un amore. E sembra anche abbastanza grande da permetterci di saltare la parte noiosa del neonato. Avrà sui tre/quattro anni direi. Poca differenza con James, andrebbero d'accordo. E poi l'altra opzione è lasciarla da sola o in qualche triste casa famiglia. Io dico di tenerla. Insomma, se non avessero voluto che fosse così non l'avrebbero lasciata davanti a casa nostra, no?》

《Giusto 》 disse lui. Dopodiché la prese in braccio e, sorridendo alla moglie disse, 《Gloria, benvenuta a casa.》

La donna sorrise e, assieme la misero a letto.

Di lì in poi, negli anni, Gloria crebbe come se quella fosse la sua vera famiglia e nessuno le disse nulla.

James convisse con quel segreto per anni e lo stava facendo ancora, pur di non ferirla. Sarebbe stato troppo, persino per la sua "sorella guerriera".

La ragazza che crede nelle favole volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora