Capitolo 28

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Mentre Emma era occupata a parlare con il sindaco, Gold e Bae, come previsto, erano andati da Gloria per parlarle e chiarirsi.

《Cosa ci fate voi qui? Non ce l'avevate entrambi con me per la questione Belle?》 domandò perplessa Gloria, la quale non aveva più rivisto nessuno dei due dalle rispettive discussioni prima con l'uno, poi con l'altro.

Il primo a fare un passo avanti fu Bae; si avvicinò alla cella e la aprì, lasciando Gloria di stucco.

《Hai ragione, ti dobbiamo delle scuse enormi...》 iniziò la frase il moro

《...ma l'abbiamo fatto per il tuo bene, Gloria, per proteggerti...》 terminò Gold.

《Smettetela con questi giri di parole, tanto non vi credo. Cosa ci fate qui? Che volete da me? Mi avete già fatta soffrire abbastanza non credendomi, non vi pare?》 sbottò Gloria, restando sulla difensiva.

Gold lanciò uno sguardo all'orologio ed uno a Bae, il quale capì e decise di parlare lui a sua sorella.

A breve sarebbe arrivata Regina per vedere Gold e lui doveva farsi trovare solo per farle credere che stava ancora dalla sua parte.
《Gloria, non abbiamo più tempo. Devi crederci. Se non riesci a farlo con lui》 disse, indicando Gold 《almeno fallo con me. Io non ti mentirei mai, se non per il tuo bene》
《Ti ascolto》 rispose fredda Gloria

《Io e Gold abbiamo collaborato con Emma e gli altri per provare la tua innocenza. Non te lo abbiamo detto e ti abbiamo fatto credere di starti contro solo perché cosi Regina poteva credere di aver vinto. Ed è per questo stesso motivo che papà fa finta di stare dalla sua parte, quando in realtà la sta solo portando alla rovina》

Gloria guardò negli occhi del giovane, per leggere il suo sguardo e capire se fosse sincero. Le bastarono pochi secondi per capire che sì, lo era.

Lo abbracciò stretto stretto e si sentì subito a casa.

Gold si unì all'abbraccio e, pochi istanti dopo, staccandosi, parlò

《Scusa, Gloria. Quelle cose terribili che ho detto...io-》

《Non importa...ormai è acqua passata. Ora so che non le pensavi davvero...》 rispose lei, sorridendo

《Odio fare il guastafeste ma tra pochissimi minuti Regina sarà qui. Dobbiamo andare Gloria. Di lei si occuperà Gold》 constatò Bae, facendo sorridere entrambi.

Dopodiché, dopo essersi salutati e aver augurato buona fortuna a Gold, i due si diressero a casa della bionda dove ad accoglierli trovarono Mary Margaret, David e, con loro grande sorpresa, anche il piccolo Henry.

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《Signor Gold》disse, una voce abbastanza familiare, con tono rigido ed autorevole, come era suo solito.

《Regina》 rispose l'uomo, dandole le spalle e reggendosi sul proprio bastone, mentre osservava la cella vuota.

Il tono apparentemente calmo della donna, si alterò non appena notò la cella e la calma con la quale il suo partner sembrava gestire la situazione.

《Che cosa è successo qui? Come mai la cella è vuota? Dove diamine sono Graham ed Emma? Giuro che questa volta li licenzio entrambi!》 sbottò la mora

Gold si voltò per guardarla dritto negli occhi e, avvicinandosi, le accarezzo il volto con il proprio bastone

《Mia cara, devi calmarti, o ti verrano le rughe dell'ansia ed invecchierai più in fretta...》 disse, con un tono più che rilassato

《Non come me. Guarda che modellino che sono!》esclamò, pavoneggiandosi.

Regina non esitò neanche un secondo a spostargli il bastone con un gesto secco e sicuro, per poi rispondere, con voce alterata

《Non me ne frega un cavolo dell'ansia, delle rughe, e così via. Basta con i vostri giochetti, Tremotino! Ditemi cosa sapete e, forse, ve la farò passare liscia!》

L'uomo si mise una mano al cuore e spalancò la bocca in gesto teatrale, dimostrandosi colpito e offeso.

《Suvvia, cara, sappiamo entrambi che semmai dovesse esserci uno scontro tra noi due, lo vincerei io》

La donna lo fulminò con lo sguardo, perciò Gold si decise a parlare

《Beh, se insisti così tanto....succede che lei, Regina Mills, è in arresto, per manomissione delle telecamere, per tentato omicidio, per aver tenuto in cella un innocente e, oserei aggiungere, per uso improprio dei propri poteri magici》

Regina fece una smorfia e, guardando il suo, oramai, sfidante dritto negli occhi, lo colpì con le parole

《E questo chi lo direbbe? Un povero uomo anziano che gestisce un negozio di antiquariato? 》

E, sentiamo, chi dovrebbe credervi?

《Noi.》 rispose una voce alle spalle del sindaco, all'entrata.

La donna voltò la testa per vedere di chi si trattasse: erano Emma, seguita da Graham ed alcuni altri cittadini: Ruby, Granny, Archie, Sidney, Leroy e molti altri.

《E questo basta e avanza, signor sindaco, a metterla in cella》 continuò Emma, mentre Graham la aiutava a mettere le manette a Regina e metterla in cella.

《E qui resterà, supervisionata da uno di noi ogni giorno. Ci daremo i turni. Finché Belle non si sveglierà e allora decideremo quale sarà la sua sorte》 concluse Graham.

《E che prove avreste per mettermi in cella, a parte la parola di Gold?》 continuò imperterrita Regina

《Sono davvero felice tu l'abbia chiesto, Regina》rispose Gold, 《perché, vede, signor sindaco, mentre lei credeva che io stessi dalla sua parte, in realtà, le facevo il doppio gioco, dando non solo informazioni orali ma anche prove cartacee alle persone giuste》

Mentre Gold palava, Emma fece vedere le prove all'imputata (le telecamere, l'arma e via dicendo); nel frattempo, Graham allontanava la folla, riportandoli all'ordine.

Una volta rimaste sole, Regina, ormai rassegnata, rivolse un'ultima frase alla bionda
《Probabilmente questa volta hai vinto tu, ma non aspettarti che la partita tra noi due sia finita. C'è sempre Henri in mezzo, Miss Swan》

Questo fu un colpo basso per la bionda, la quale, sul momento non lo diede a vedere, ma ci pensò molto durante il tragitto verso casa, arrivando ad una conclusione.

Doveva fare pace con Regina una volta per tutte e lasciare stare Henri, per non farlo soffrire.

E cosa avrebbe reso tutto ciò possibile? Ci pensò su tutta la serata assieme alla sua famiglia e Gloria ma la risposta che si riuscì a dare fu soltanto una.

Doveva andarsene da Storybrooke.

La ragazza che crede nelle favole volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora