Capitolo 29

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Gloria's POV

《Come sarebbe a dire te ne vai?》 domandai perplessa e stupita

《Me ne vado, Gloria...è la scelta migliore...così Henry non soffrirà...hai visto lo sguardo triste che aveva ieri quando parlava di sua madre?》rispose la bionda, ormai ferma sulla sua decisione

《Sì è vero...ma è comprensibile...insomma, è pur sempre sua madre, anche se adottiva...》 ragionai ad alta voce.

La bionda guardò il fondo della sua tazza con sguardo perso, senza dire una parola.

《Però Emma, non puoi darti per vinta così presto... ti eri promessa che avresti fatto vedere a tutti chi è Regina davvero e ce l'hai fatta. Dopo mesi che sei qui ci sei riuscita...riuscirai anche a fare in modo che Henry non ci stia più così male...in fondo ha trovato sua madre e sua zia in un colpo. Quel ragazzo è fortunato...》 scherzai, facendola sorridere.

La bionda si lasciò sfuggire un mezzo sorriso, per poi tornare seria, bere il suo caffè e rispondermi vaga
《Vedremo...io per ora sto ferma nella mia posizione. Ora scusa ma devo scappare, sono in ritardo.》

《Emma-》provai a fermarla, prima che se ne andasse via, per farle cambiare idea.

Ma nel momento esatto i cui i suoi occhi azzurri come il mare d'estate incrociarono i miei non potei far altro che sorridere e stamparle un bacio a stampo sulle labbra.

《Te ne stavi andando senza darmi un bacio》mi giustificai, facendola arrossire.

Non appena mi fui accertata che se ne fosse andata, dopo aver sentito i suoi passi in corridoio e il motore della sua macchinetta gialla, andai a svegliare Henri per portarlo a scuola e passare a trovare Belle in ospedale.
《Buongiorno, zia!》mi salutò il piccolo, non appena entrai in camera sua.

Non importava quante volte mi avrebbe chiamata zia, non mi sarei mai abituata all'idea di avere un nipote. Avevo sempre saputo sarebbe successo prima o poi, avendo un fratello, ma non così presto, così improvvisamente.

Era già vestito, aveva lo zaino in spalla, la camera ed il letto sistemati. Se era vero che quel ragazzo era il figlio di Emma di certo non aveva preso il gene dell'essere mattiniero dalla madre. Probabilmente lo aveva preso da Neal, pensai. Oppure Regina lo aveva abituato.

Al solo pensiero di quel nome rabbrividii, facendo insospettire il piccolo.

《Wow, non pensavo fossi già pronto! Dai, andiamo o farai tardi. Giù hai il tuo caffellatte e biscotti》dissi, tornando coi piedi per terra.

《Mamma mi ha sempre insegnato ad arrivare il prima possibile, e svegliarmi per tempo》si giustificò il piccolo, confermando la mia ipotesi.

Dopo aver bevuto ed esserci ben coperti lo accompagnai alla fermata dello scuolabus assicurandomi che vi salisse.

Lo salutai da lontano e mi diressi all'ospedale, dove passai un paio d'ora a leggere a Belle il suo libro preferito, per poi dare il cambio a Gold.

《Grazie, Gloria...davvero. Ti dobbiamo tanto, tutti noi》

Mi sussurrò il vecchio, una volta fuori dalla stanza d'ospedale

《Figurati...non mi importa se siete mio padre o madre o atro, ormai siete una famiglia per me, tutti. Te, Neal, Mary, David, Ruby, Henry, Emma.... E io per la mia famiglia, farei questo e altro》

《Non ci credi ancora del tutto vero?》 mi domandò lui, con sguardo indagatore, facendomi sentire presa in causa.

《Non è che non ci credo...È che da quando sono qui è tutto così...assurdo. Ed io non so più distinguere la realtà dalla fantasia》

Lui sorrise e mi guardò negli occhi con sguardo divertito

《Sai, poco tempo fa Emma ti avrebbe detto che, solo perché credi in qualcosa non è detto che sia reale...》

《Ed io sarei stata d'accordo, fino a pochi anni fa...ma ora ti direi che è esattamente questo che lo rende reale...insomma, guarda me; una vita a credere che quel coma non fosse reale, per quanto ci credessi ed ora sono qui con le persone che ho incontrato lì, ovvero la mia famiglia...》

Lui annuì e sorrise, lasciandomi da sola in corridoio a riflettere.

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《Come sarebbe a dire che Emma se ne va? Non può farlo, non ora! Henri ha bisogno di lei, le manca così poco...》 esclamò Ruby.

Ci trovavamo a casa di Belle, Ruby e, ormai da mesi, anche mia, a discutere di Emma e della sua decisione.

《Ma lasciamo perdere Henri, per un secondo. Sicuramente tutto questo succede per una ragione precisa. Ed io so pure il suo nome e cognome...》 , riflettei ad alta voce
《Regina Mills, ovviamente》finimmo la frase in contemporanea io e Ruby.

《Comunque sia, ragazzi, Emma oramai ha deciso. Ora sta parlando con Regina e stasera stessa se ne andrà, senza dire nulla né a Neal né a Henri né ai suoi, per evitare che la ostacolino, e per non farli soffrire. Per questo ne parlo solo con te Ruby, perché mi fido...e sono a corto di idee》

Ruby pensò ad alta voce per alcuni minuti buoni, andando avanti ed indietro.

《Di parlarne con Mary non se ne parla, agirebbe d'istinto, senza pensare, facendo governare il suo affetto, e lo stesso vale per David e Neal. Per Neal c'è di mezzo pure Henry...Potremmo chiedere a Graham ma non è abbastanza legato a Emma...e per quanto riguarda gli altri nessuno avrebbe il potere di fermarla...》

《Tranne me...o Henri...Ma questo vorrebbe dire dirglielo e farlo soffrire. Quindi siamo punto a capo》 conclusi io, sospirando.

Ruby si sedette e, sconsolata mi guardò e con voce triste sentenziò

《Non ti resta altro da fare che dirle addio e aiutarla ad andarsene, prima che Henri torni a casa》

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《Emma, tu non hai idea di quanto questo mi costi, ma devo dirti addio. Sono qui solo per aiutarti a fare le valige e assicurarmi che tu te ne vada senza che nessun altro lo sappia》

Lei sistemò la sua giacca rossa nella valigia e si voltò a girarmi.

《Non è facile, nemmeno per me...》 sussurrò, avvicinandosi a me e prendendomi le mani

《Prima di conoscerti, non pensavo avrei amato mai qualcuno come amo te ora...tu mi fai sentire al sicuro, libera, me stessa, senza paura di essere giudicata...insomma, era dai tempi di Neal che non mi sentivo così...》

Strinsi le sue mani forte e con gli occhi lucidi, scherzai

《Mi stai dicendo che dovrei essere gelosa di mio fratello?》 sdrammatizzando la scena e facendo ridere entrambe.

Dopodiché ci scambiammo uno di quei baci innocenti, ingenui e leggeri ma che dietro di sé nascondono molto di più e la aiutai a sistemare le valige.

Avevamo parlato, riso, mangiato, scherzato e ci eravamo divertite così tanto che non mi ero nemmeno resa conto che il tempo fosse volato. Quindi, non appena la porta si aprì, facendo entrare un Henri senza fiato entrambi il respiro mio e di Emma si fermarono, sospesi nell'aria.

《E-Emma...zia..》iniziò il ragazzino, prendendo fiato 《...m-mia madre mi ha detto che te ne vai Emma...》 finì la frase, guardandola in cerca di un indizio che negasse il tutto.

Ma, non appena il suo sguardo si posò sulle valige sul letto, il mio istinto mi fece risvegliare dalla trance nella quale il mio corpo era entrato; mi voltai verso Emma, la quale stava guardando Henri con sguardo disperato e occhi lucidi, e, decisi di aiutarla andandole in contro.

《Henri, Emma voleva dirtelo, ma non ne ha avuto modo...ma avete ancora tempo, parte tra qualche ora. Vi lascio parlare da soli, così ti spiega lei, va bene?》 dissi, avvicinandomi a mio nipote e prendendolo da parte, mentre Emma si riprendeva pian piano dallo shock.

Lui annuì e si voltò verso la madre, che nel mentre si era ripresa e mi stava guardando, sussurrandomi un "grazie".

Dopo averle sussurrato un "buona fortuna" sincero, mi voltai e me ne andai.

La ragazza che crede nelle favole volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora