Capitolo 10 pt.2-La fine

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Ecco, è finita...continuavo a pensare, mentre le guardie mascherate di Regina mi trascinavano nella cella sotterranea.

In quel momento la mia mente era annebbiata ed in preda al terrore e la prima cosa che cercai di fare fu scappare. Mi aggrappai alle sbarre, in cerca di uscire, cercando una forcina o un qualcosa per forzare la serratura.

《È inutile che ci provi, cara, sono indistruttibili. Regina ci ha messo anche un incantesimo che le insegnai io con le mie stesse mani...che brava allieva, vero?》

Non avevo visto nessuno nel vuoto dei sotterranei perciò quella voce mi fece sobbalzare e voltare di scatto.

Ciò che vidi mi stupì: nella cella accanto, proprio di fronte a me, si trovava Tremotino.

Tra tutte le persone che avevo conosciuto lui era l'ultimo che mi aspettavo di trovare nelle segrete di Regina; forse perché era il suo maestro, forse perché tutti avevano una cattiva opinione su di lui, il che faceva intendere fosse parte della brutta gente.

Io, tuttavia, diffidavo delle voci e qualcosa di strano dentro di me, una vocina, mi diceva che qualcosa di buono e umano in lui era rimasto, nonostante l'aspetto e l'apparenza.

Non feci nemmeno tempo a rispondergli che una guardia venne a prendermi

《La Regina desidera parlarti, sbrigati》 disse, strattonandomi fuori e portandomi verso le scale.

Istintivamente, mi voltai verso l'altra cella e vidi una cosa che mi rimase molto impressa: sul volto di Tremotino era apparsa un'espressione preoccupata, un'ombra di dolore e paura. Assomigliava molto all'espressione di mio padre prima che io facessi una cosa possibilmente molto pericolosa.

Era come se mi dicesse "attenta, figlia mia, abbi cura di te..."

Tuttavia, non riuscii nemmeno a rifletterci su perché, appena finite le scale, percorsi un corridoio breve ed entrai in una grande stanza, la stessa nella quale c'era la terrazza che avevo visto dall'esterno la prima volta. Nell'ampia stanza si trovava uno specchio circolare appeso al muro,un armadio ed uno specchio quadrato sulla scrivania piena di gioie e cose da toilette della Regina. Tutto l'interno della stanza era di pietre blu/nere, ed al centro si trovava Sua Altezza, in un vestito nero, col corsetto ben decorato, i capelli tirati su in una coda che le cadeva lungo le spalle, ed un'ampia gonna, e, di fronte a lei, un uomo vestito da cacciatore. L'uomo aveva i capelli castani e gli occhi grigi e, appena entrai, si congedò ed uscì, obbedendo alla Regina come un cane ben addestrato fa col suo padrone, senza fiatare.

Ancora scossa da prima, attesi che la guardia ci lasciasse sole e decisi di giocare d'astuzia, inchinandomi di fronte a sua maestà.

《Vostra Maestà voleva vedermi?》 domandai, nel tono più calmo possibile.

Regina mi disse di alzarmi pure e si sedette

《Sì. Tu sai dove si trova la ragazza che io voglio morta. La conosci, quindi di certo sai dov'è ora. Dimmelo》 la donna parlò in maniera così sicura e decisa da mettere quasi i brividi.
《Conoscere è una parola forte》 presi tempo io 

《quel che intendo dire, Maestà, è che io so ben poco di Biancaneve, apparte i suoi trascorsi con lei. Vede, io vengo da un regno molto lontano, e sono qui di passaggio, e lei si è solo offerta di darmi un posto dove dormire e mangiare gratis, e in compagnia...》continuai.

《Quello ve lo posso offrire anche io, se solo mi dite dov'è la ragazza》 ribatté lei, imperterrita.

Rabbrividii al solo pensiero di cenare in quel tetro castello...

《Spiacente, ma l'ho persa di vista prima che mi catturaste alla festa》ribattei infine.

Regina esitò un poco ma poi decise di credermi e mi lasciò andare, offrendomi una stanza dove riposare fino a cena. Mi diressi verso di essa, cambiandomi e lavandomi, sperando che i miei amici venissero a prendermi prima di cena. E così fecero. Pochi minuti prima che Regina annunciasse la cena, sentii dei passi furtivi avvicinarsi e intravidi la veste azzurra di Belle da una delle colonne.

Col fare meno sospetto possibile le andai incontro e la feci entrare in camera mia. Era coperta da un velo bianco spesso abbastanza da coprirle il volto ed io glielo tolsi quando eravamo al sicuro da occhi indiscreti.

《Dove-?》le chiesi

《qui fuori》rispose lei, interrompendomi, e indicando la finestra della mia stanza, e la passerella di pietra da torre a torre fuori di essa.

Lei si rimise il velo e ne offrì uno simile a me prendendolo dal fagotto che si era portata appresso e, senza dire nulla, uscimmo seguendo le sue indicazioni.

Sul ponte trovai altre due figure, che riconobbi come Neve e James.

Anche loro erano coperti ed avevano vestiti diversi per non farsi riconoscere.

Poco dopo io, Neve e Belle eravamo riuscite a scendere dalle torri ed eravamo quasi a terra quando sentimmo una porta sbattere ed un rumore di spade breve. Subito dopo un tonfo. Il mio cuore perse un battito e così quello delle mie amiche. Neve si affacciò e non potè fare a meno di piangere e singhiozzare: per terra giaceva il corpo del principe, un taglio netto sulla camicia bianca, ora sporca di sangue, i suoi occhi appena aperti...

Mi sporsi per seguire Neve che gli stava andando incontro per soccorrerlo, ma mi spostai troppo, persi l'equilibrio e caddi all'indietro.

L'ultima cosa che ricordo è la voce di Belle che urla il mio nome

Gloriaaa

Appena riaprii gli occhi la troppa luce quasi mi accecò, costringendomi a richiuderli ed aprirli di nuovo.

Ero in una stanza dalle pareti bianche, vicino a me si trovavano delle macchine che emettevano dei "bip" elettrici e mi trovavo sdraiata su un letto. Accanto a me, una sedia vuota.

Ero in ospedale...

La ragazza che crede nelle favole volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora