Capitolo 6

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*presente*

Entrando nel castello di Tremotino mi sentii tutto d'un tratto strana.

Non so bene il perché, ma avevo l'impressione di aver già visto quel posto, una specie di deja-vu.

Era come se fossi a mio agio come non mai, se non in un posto: casa mia. Ma non poteva essere; premesso che il posto dove mi trovavo fosse reale ed escluso il fatto che somigliasse troppo al mondo delle favole e che non sapevo come ci ero arrivata, non aveva senso che io sentissi una sensazione del genere.

Tutto ciò non aveva senso, pensai, seguendo Belle lungo un corridoio enorme per poi attraversare un portone che dava su un'enorme sala.

Niente di quello che stavo vivendo aveva un senso.

Ma al momento non mi importava granché. L'unica cosa che sapevo per certo era che volevo salvare Biancaneve alla quale mi stavo affezionando.

E lo stesso valeva per Belle che, nel frattempo, camminava con passo spedito.

Una voce stridula proveniente dalle mie spalle mi strappò ai miei pensieri.

《Finalmente! Ti ho aspettata per secoli! La casa è un disastro, devi pulire gli scaffali, le tende sono da lavare e-》 disse rivolto a lei.

《 Sì, sì, mi farai dopo la predica. Abbiamo un'emergenza》rispose Belle impaziente e non curante.

L'uomo- se così si può definirlo- si zittì e fece un espressione stizzita.

Fu solo in quel momento che lo osservai con calma: al posto della pelle aveva delle squame su tutto il corpo di un colorito scuro, quasi grigio, i capelli anch'essi grigi, quasi neri, ondulati lunghi fino alle spalle, gli occhi marroni, ma erano strani, quasi vitrei. Indossava un abito diverso da tutti quelli che avevo visto fino ad ora. Una camicia rossa con le maniche lunghe, con sopra una giacchetta di pelle nera senza maniche ed un papillon nero.

I pantaloni erano anch'essi neri e coprivano le scarpe.

Solo in quel momento capii perché lo chiamavano Il signore Oscuro. Ed all'improvviso mi fu tutto più chiaro: lui era la Bestia di "La Bella e la Bestia", la mia favola preferita.

Tremotino, nel mentre, sembrava essersi ripreso e ribatté
《Chi devi aiutare》 chiese alla rossa.

《un'amica》rispose lei scettica
《 la Regina cattiva l'ha presa ed ora è sua prigioniera e quasi sicuramente la ucciderà a breve. Ti basti sapere questo》

Mentre Belle parlava, lui si era avvicinato alla sua enorme credenza piena di bottiglie, oggetti da laboratorio, tazzine, palle di vetro e molti altri oggetti magici. Mentre armeggiava in cerca di qualcosa che potesse aiutarci, la rossa continuò

《So che te conosci abbastanza Regina perciò mi chiedevo se potessi almeno dirci dove si trova e darci consigli su come superare le sue guardie senza essere scoperte》

Tutto d'un tratto, l'uomo si voltò come se avesse trovato ciò che cercava. In mano teneva una mappa che porse a Belle, per poi appoggiare lo sguardo su di me

Lei chi è?》chiese, tutto d'un tratto, come se si fosse accorto solo allora che ero lì anche io.

Belle parve cadere dalle nuvole per un'attimo. Appena si riprese rispose
《È vero, che sbadata! Non ho nemmeno fatto le presentazioni. Tremotino lei è Gloria, Gloria lui è Tremotino》 ci presentò. L'essere mi porse la mano , facendo un inchino, ed io, un po' schifata gliela porsi. Mi baciò la mano e si rialzò; le sue labbra erano umide e la cosa mi fece ribrezzo, ma lo nascosi.

《Gloria...》ripeté lui, assorto nei suoi pensieri, 《Che bel nome...》

Lo disse in un modo così strano che mi fece venire i brividi. Era come se avesse implicitamente detto: "so tutto del tuo passato, presente e futuro" e la cosa non mi confortava affatto, visto il personaggio.

Mentre osservavo la casa assorta in questi pensieri, Tremotino spiegò all'altra che la mappa serviva per andare al castello di Regina e le dava indicazioni su cosa fare una volta lì.

La stanza dove ci trovavamo era immensa: in mezzo era presente un tavolo rettangolare molto lungo con sedie di legno con uno schienale alto, sulle pareti c'erano finestre molto alte coperte da tende rosse lunghe quanto le finestre, e, accanto alla credenza di vetro, vi era un filatoio di legno con accanto una montagna d'oro.

Proprio quando mi soffermai su un ritratto appeso alla parete raffigurante un ragazzino sui dodici anni forse, capelli neri mossi, occhi marroni, e molto simile al Signore Oscuro, Belle mi incitò ad uscire. Annuii con la testa e la seguii, senza fiatare.

Una volta fuori domandai alla rossa chi era quel ragazzo e lei, senza esitare, mi rispose

《Quello era Bae. Si chiama Baelfire, in realtà, ed è il figlio di Tremotino. Sai, prima di diventare il Signore oscuro, anche lui aveva una vita normale: una moglie, Milah, una casa, anche se umile, e, dopo un poco, anche un bambino》 si fermò per salire a cavallo e far salire anche me e poi continuò.

《Ma a Milah questo non bastava. Non so bene che successe ma so che, quando ci fu la guerra degli orchi lui si azzoppò per non combattere e lei e tutti gli altri lo definirono il codardo del villaggio.

La moglie, schifata, se ne andò in taverna e, tornata a casa litigò con lui e se ne andò con un pirata. Da quel momento fu lui che si dovette occupare di Bae. Un giorno, decise di aiutare un uomo, il quale però, si scoprì solo dopo lo stesse fregando. Quell'uomo si voleva liberare del pugnale che lo teneva prigioniero rendendolo il Signore Oscuro, passando l'incarico a Tremotino. Il problema è che dopo ciò lui divenne un'uomo completamente diverso e fu visto come una bestia da tutti, persino dal suo stesso figlio. Una sera si rifiutò di seguirlo attraverso un portale e iniziare una vita nuova assieme, abbandonando il piccolo...》

La rossa smise di parlare, dandomi il tempo di riflettere sulle sue parole ed elaborare la cosa e, dopo un minuto di silenzio si fermò nel bosco, dove ci saremmo accampate a casa di un' amica sua, ed aggiunse

《Ma non c'è giorno che Tremotino non si penta della sua scelta. Lui ama suo figlio, di questo sono certa. E lo sta cercando da sempre.》
C'era qualcosa di strano in tutta quella storia. Una moglie, nonché madre, che abbandona la famiglia per andarsene con un'uomo conosciuto da pochissimo tempo, lasciando un bambino senza mamma, un'uomo che, per colpa della generosità, diventa una bestia, ed un bambino che vede suo padre diventare un mostro e viene abbandonato. Eppure sentivo di essere legata, in qualche modo, a quel bambino. Era più o meno la stessa sensazione che avevo avuto con Belle, e, ora che ci pensavo, anche con Tremotino: la sensazione di essere in famiglia.

E la cosa mi affascinava e spaventava al tempo stesso.

La ragazza che crede nelle favole volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora