Scuse

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La sveglia suona. Apro un occhio. La prima cosa che sento è il mal di testa e la sensazione di schifo nelle viscere. C'è troppa luce nella stanza, le tende sono spalancate, non aiutano il mio cazzo di cranio che sta esplodendo.

"Cazzo." Mugolo con la voce di qualcun altro, bassa, troppo carvernosa per essere la mia. Cosa mi è successo? Mi sento proprio strano. Ciancico un pò. Mi puzza l'alito di morte e rancido. Che schifo.

"Se fossi in te mi sveglierei. Sono le dieci.  Hai dormito fin troppo." Mi spavento, nell'anima, ma il mio corpo non sobbalza. La voce è di Minho. Cosa ci fa quà? E soprattutto perchè sono in un letto, nel mio?

"Mhhhh..." Prendo il cuscino e me lo metto sopra la testa.

"Hoseok..." Cazzo ma io avevo impegni? Sono le dieci? Avevo una riunione. Porca puttana. Sono fottuto. Devo alzarmi, se solo la testa e gli occhi collaborassero.

"Bevi un pò d'acqua, o Sam dovrà farti una lavanda gastrica non necessaria." Lo vedo avvicinarsi, devo sbattere gli occhi un paio di volte, prima di vederlo per bene. Mi passa un bicchiere d'acqua. Provo a tirarmi a sedere sedere sul letto. Io ero nel salotto a bere, non in questa stanza. Mi sono coricato a letto da solo? Ho paura che la risposta sia un grande no. Soppeso il bicchiere d'acqua. Il mio organismo è contento di ricevere dell'acqua, sento lo stomaco fare salti di gioia.

"Piano." Alzo gli occhi al cielo. Faccio piano, mica sono un bambino.

"Vuoi che ti dica cosa è successo o ricordi tutto da solo?" Le sue parole mi mandano leggermente in ansia. Sento uno strano odore nell'aria. È rancido come il vomito, anzi, lo è.

"Oh cristo." Mi passo una mano sulla faccia. Puzzo di vomito e alcol da far schifo.

"Ti sei fatto fuori una bottiglia e mezzo di whiskey. Sei venuto ad urlare mentre..." Lo fermo. Sta andando troppo veloce. Ho dei flash molto vaghi.

"Con calma." Ha ragione, mi sono tracannato quasi due bottiglie di whiskey. Sono scivolato a terra. Da li in poi tutto va a scatti.

"Hoseok, ci sono modi e modi per parlare dei problemi. Non c'è bisogno che tu ti riduca a tanto." Odio il suo tono di voce e l'inpostamento della frase. Si viene a sedere sul letto, accanto a me.

"Cosa ho detto?"

"Stavi male. Hai detto che  dovevamo smettere di dirtelo, perchè tu stavi male. Ed era come se rigirassimo un coltello nella piaga." Ah. Lo guardo. Lo studio per bene, come se mi fossi scordato il suo viso. Non so che dire. Avrei dovuto chiudermi nella serra e aspettare lí. Sono un idiota.

"È vero." Concludo. Lui si prepara a dire dell'altro.

"Adesso ne parliamo. Però volevo farti sapere che hai vomitato per tutto il corridoio." Stavo meglio senza saperlo. Gli lascio il bicchiere e mi strofino la faccia. Ho voglia di tornare a piangere sinceramente. Il mio comportamento non ha giustificazione, nè ha migliorato la situazione.

"Non ricordo nulla, porca miseria."

"Sei svenuto. Ho pensato che tu fossi caduto in coma. Sam mi ha detto di monitorarti. Ma ogni volta che vai nella serra fai questo?" Chiede preoccupato.

"No. Non so cosa mi sia preso. Volevo solo ammortizzare..." È piú una bugia, ma quello che faccio la dentro sono solo problemi miei.

"Ammortizzare cosa?" Adesso mi guarda con gli stessi occhi che guarda i suoi figli. Gliel'ho visto fare tante volte e solo dopo che l'ho visto discutere con Tobi, suo figlio maggiore, ho capito cosa fosse.

"Niente, lasciamo perdere." Mi arrampico sugli specchi. Non ero pronto a questo tipo di conversazione. Il cervello mi sta uccidendo. Vorrei sparire sotto le coperte.

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora