Botanica

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Jimin ha accettato. Non me lo aspettavo, certamente non mi lascerò sfuggire questa opportunità per fare amicizia. È forse un miracolo? O si è accorto che sono pacifico? Lo sto aspettando nel garage con uno dei miei piumini, fuori fa ancora piuttosto freddo. Meglio partire attrezzati. Non vorrei che si ammalasse. Dopo l'enorme ricarica di cibo, thè e principalmente, contatto umano, il mio mal di testa si è come licenziato. Sto meglio. Anche il mio cattivo umore se n'è andato. Non ho mai avuto un abbraccio cosí revitalizzante. Sapevo che gli abbracci facessero bene, ma non cosí tanto. Forse dovrei abbracciare di piú. Sento dei passi avvicinarsi, la maniglia va giú e sbuca il biondino in tutta la sua eleganza. Ha un nuovo maglioncino addosso, più spesso di quello di ieri sera e si è messo dei Jeans. Profuma, lo sento da un metro.Chissà che profumo è. Magari uno dei nostri, o lo ha comprato lui. Cammina impacciato verso di me. Io provo a rassicurarlo con un sorriso.

"Tranquillo, non sono ubriaco e guido decentemente."

"Questo è da vedere." Borbotta mettendosi le mani in tasca. Io gli pongo uno dei miei giubbotti. È enorme. Ma non ne avevo di piú piccoli.

"Se avrai freddo, puoi metterlo." Praticamente viene nascosto dal giacchetto, deve spremerlo per tenerlo in mano.

"Ok, forse è meglio se lo metto dietro." Ho preso le chiavi del land rover, il povero bestione è un pò che non naviga per le strade. Meglio dargli una risvegliata. Apro la portiera posteriore, butto i giacchetti e lo accompagno alla porta. La apro. Lui mi guarda. Perchè non entra?

"Grazie." Mi fa spostare, sale e chiude la porta da solo. Ho fatto qualcosa di sbagliato? Non si fa cosí? Confuso, vado dal lato del guidatore. Salgo in macchina, lui è già spaparanzato sul sedile.

"Tu sai guidare?" Domando. Jimin annuisce. Nonostante questa macchina abbia vent'anni, fa sempre la sua sporca figura. I sedili e le rifiniture in pelle mi hanno sempre affascinato. Non mi piace il nero dentro alle macchine, infatti la Mercedes E ha gli stessi interni. Il nero sta bene sulla carrozzeria non dentro.

"Che macchina avevi?" Fa spallucce.

"Ho la patente, ma non ho mai guidato. Solo i miei fratelli lo facevano spesso." Intanto faccio partire il motore, cigola un pò, ma poi ruggisce.

"Perché?" Domando un pò confuso. Accendo il riscaldamento, lo indirizzo sui piedi e il cruscotto. Faccio aprire il garage, ci mette un pò prima di tirarsi su.

"Non lo so, forse perchè essendo un omega, sono quello che deve essere portato a giro. No?" Si appoggia al finestrino. La sua voce si fa un pò aspra.

"Se vuoi puoi guidare tu." Non ho problemi, mi ricordo i primi giorni di patente con Namjoon, mi hanno temprato a qualsiasi cosa. Quell'uomo non sapeva ancora mettere bene le marcie.

"Non ho piú la patente e questo coso è troppo grosso." Magari non avrei dovuto tirare in ballo l'argomento.

"Capito. Puoi sempre rifarla se vuoi. Comunque ho macchine piú piccole a disposizione, se ti interessano." In realtà, in tutto, ho tre macchine. Non le uso quasi mai. L'unica che ho comprato è stata proprio la Mercedes. Questa era di mio padre, la Bentley rossa -anche quella un anziana signora- era di mia madre. Gliela regalò mio padre dopo il matrimonio. Non ho mai avuto il coraggio di venderle, come tutto ciò che c'è in questa casa, se non la casa stessa. Per mè è troppo grande, ho provato ad invitare piú persone possibili a viverci, ma ci risiedono solo i camerieri, le cuoche e Minho. Non riuscirò mai a sbarazzarmene.

"Ho notato. Forse un giorno. Bella la Bentley." Indica fuori dal finestrino, le bestiole sono parcheggiare accanto al suv.

"Già. Rosso fuoco, è la piú confortevole. Vuoi mettere un pò di musica?" Gli lascio il mio telefono in mano.

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora