Pelle

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Mi appoggio alla porta. Sto andando in combustione. Quell'abbraccio. Quel fottuto abbraccio. Ha causato piú problemi di quanto potessi immaginare. Non so perchè io l'abbia fatto. Volevo risentire il suo corpo. Forte, sicuro e allo stesso tempo consolarlo, per ricambiare l'abbraccio nella serra. Questa volta sono stato io a cercarlo. Mi sono colpito e affondato da solo. La sua pelle, il suo profumo. Fresco, appena uscito dalla doccia, i capelli ancora bagnati. Hanno fatto scoppiare una bomba di calore dentro. Le sue braccia intorno a me. Mi hanno tolto il fottuto respiro. Si può avere una reazione del genere ad un semplice abbraccio? Sono uno sbambaciato. Eppure è stato cosí bello è stato come schiantarsi contro qualcosa di vivo, vero. Mi guardo fra le gambe.

"Non penso sia il momento giusto per tornare a farti vivo." Il cavallo, proprio li, in mezzo alle gambe. Qualcosa si è mosso qualche centimetro di troppo. Cos'ha addosso quel fottuto alfa? Non ho mai provato niente di cosí forte nemmeno per quello che era mio marito.

"Per cosí poco?" Meglio non dare ascolto a certi impulsi. Recupero l'asciugamano. Vado a prendere una maglia fra quelle che ho comprato e pesco una pasticca dagli integratori. Ho fame. La colazione è arrivata, ma volevo mangiare in sala, con loro. Per vedere come stava andando la "situazione", però la "situazione" mi ha bussato alla porta e io ho abbracciato la "situazione". Si da il caso che io sia un cretino e adesso ho un accenno di erezione. Da quanto non ne ho una? Non mi interessa nemmeno averla, non adesso. Alzo gli occhi al cielo. Sparirà. Adesso devo soddisfare un altro bisogno. Il cibo. Esco di stanza. Cammino piú velocemente del solito, ho il turbo ai piedi. Coi capelli bagnati però devo riconoscere che sta molto bene. Troppo. Cosí risaltano gli zigomi.

"Cervello tutto bene?" Ma a cosa sto pensando?  Aumento il passo, faccio delle falcate enormi ignorando i miei strani pensieri. Salto i gradini due a due. Arrivato in cima alla rampa di scale rischio di svenire. Devo avere la pressione bassa. Magari non è dtata una grande idea fare cosí. Sbuffo. Meglio mangiare subito. Arrivo alla sala, faccio sbucare prima la testa, poi il resto del corpo. Il ragazzo è li, mi guarda, con un sorriso sotto i baffi. Si. Quei capelli gli stanno dannatamente bene. Vedo che accanto a lui è apparecchiato.

"Buongiorno." Prima non gli ho dato il buongiorno.

"Giorno." China leggermente il capo. Con una mano mangia i cereali. Con l'altra controlla il telefono. Cerco il maggiordomo, ma al posto suo c'è un giovane ragazzo. Appena incontra il mio sguardo mi viene in contro.

"Cosa le porto signorino?" Sono leggermente destabilizzato. Ho fame, tutto il mio corpo ha fame, ma per un millesimo non riesce a pensare a cosa mangiare.

"Potrei avere due cornetti alla crema e un pò di latte?" Domando, provando a prendere la caraffa dell'acqua. Il cameriere è piú veloce. La afferra e la versa lui.

"Grazie." Adesso si che sembra di essere tornato al castello.

"Arrivano subito i croissant." Mi meraviglio che lo pronunci correttamente. Hoseok mi guarda di sottecchi, ridendo.

"Dov'è...?" Vorrei domandare dov'è il maggiordomo, ma non ricordo il suo nome.

"Chi? Minho?" È lui?

"Si?" Hoseok si diverte.

"Non lo so." Si guarda intorno, anche lui pare confuso. Sarà ancora arrabbiato, o sarà a fare qualcosa. Fa strano non vederlo dietro al ragazzo.

"Il mal di testa?" Domando. I due croissant arrivano subito, che velocità. Sono anche bello pieni, chiasà che buoni. Mi sento in dovere di tenere accesa la conversazione. Lui non sembra infastidito, quindi immagino voglia parlare.

"Passato."

"Aspirina?" Fa una smorfia strana, poi fa spallucce.

"Si, più o meno."

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora