Perso

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La giornata passa delicatamente. Ci facciamo il bagno, uno alla volta, mi offre i suoi vestiti per vestirmi e io accetto. A me vanno perfetti. Adesso siamo in salotto, stesi per terra, con una coperta a guardare fuori dalla finestra. Volevamo andare fuori, ma la giornata si è ingrigita di nuovo. Abbiamo optato per il soggiorno. Ho tirato fuori la vecchia scacchiera di mio padre. Sto giocando contro di lui, nonostante nessuno dei due sappia veramente fare qualcosa. Forse quello che ne sa di piú è lui.

"Fatto, sta a te." Jimin è difronte alla scacchiera, fra le gambe tiene un pacchetto di patatine. Minho ha pensato di lasciarlo qui direttamente, visto il buco nero dello stomaco di Jimin. Adesso le sta sgranocchiando. Ha mosso una pedina, penso sia l'alfiere? Non sembra una torre questo è certo. Chi ci capisce nulla.

"No, tu hai le pedine nere." Mi scaccia la mano ridendo. Stavo prendendo un suo pedone bianco. Era una mossa premeditata...ok, non è vero. Ho sbagliato. Tiro fuori la lingua, per concentrarmi. Non so che diamine fare.

"Bene. Cavallo quà." Sposto un cavallo. Non ricordo nemmeno come si può muovere.

"Bravo." Si congratula lui.

"Sei sarcastico?"

"Si. Non puoi muoverlo cosí. Prova quà." Lo sposta in una casella. Inclino la testa, potrebbe avermi detto una stronzata, io non lo saprò mai, ma mi fido di lui.

"D'accordo." Il ragazzo si pulisce le mani ai pantaloni e fa la sua mossa. Sposta un pedone in avanti. E fin qui tutto bene. Lui mi guarda, vuole mettermi ansia con quel sorrisetto da piccolo bastardo. Ricreo la sua mossa, ma con la regina. Cosí a caso. La sposto in avanti. Tanto la regina può fare tutto quello che vuole, ha detto Minho.

"Senti, facciamo una cosa." Tira giú una pedina. Forse è il re? C'è un re? Prende la scacchiera e la toglie di mezzo. Si gira di schiena e mi sbatte contro.

"Meglio cosí, lo penso anche io." Si accosta con la sua schiena a me, io lo accolgo delicatamente, baciando la sua nuca. Adoro il suo profumo. Sa di fiori, ma anche di fresco. Si accoccola teneramente fra le mie braccia. Tira fuori una patatina e me la porta alla bocca, la addento. Sono buone queste. Piacciono molto anche a me. Infatti infilo le mani bel sacchetto e ne tiro fuori una manciata. Adesso c'è solo il rumore delle nostre mascelle e del frusciare del sacchetto. Finito lui si pulisce sui suoi pantaloni, faccio lo stesso coi miei. Ma si, cosa ce ne frega.

"Dalle mie parti è maleducazione, ma quí è il contrario."

"Hai notato anche tu?" Prendo il bicchiere d'acqua, sul tavolino vicino al divano.

"È la prima cosa che ho visto." Se la ride. Io tiro giú l'acqua e caccio un rutto.

"Appunto." Tira la testa all'indietro, scoprendo il suo collo.

"Sai ruttare?"

"Che domanda è?" Gorgoglia, tornando su.

"Una domanda."

"Si. Lo so fare, ma solo in pochi hanno mai sentito questa mia abilità speciale."

"E chi sarebbero i fortunati?" Congiungo le mani sulla sua pancia.

"I miei fratelli."

"Scommetto che eri quello che ruttava meglio. Il piú piccolo, con l'esofago piú potente."

"Ma cosa dici? Hoseok." Ride e mi guarda sconcertato. È vero, mi da questa idea.

"No. Ero il secondo piú bravo."

"Non sono andato molto lontano."

"Do questa idea?" Vuole che risponda con sincerità?

"Anche. Ma non è un problema eh, è un plus. Un abilità speciale."

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora