Fuoco

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Il bagno mi ha rimesso al mondo, scrupolosamente con acqua fredda e quintali di sapone. Ho usato la mia acqua di colonia preferita. Nonostante tutto sento ancora la melma dello stagno sotto i piedi. Quando Minho mi ha visto entrare vestito da operaio si è messo a ridere, ancora di piú quando gli ho detto che è successo. Mi ha liquidato, spedendomi a farmi un bagno. Ne avevo bisogno. Ci ha pensato lui alle tartarughe. Il nostro stagno è molto piú grosso di quello dell'orto botanico, staranno bene. Spero non si moltiplichino cosí in fretta come là. Mi infilo la tuta e una maglia bianca. Non ho voglia di tornare in vestiti formali. Voglio stare comodo e tranquillo oggi. Non ho altri piani, visto che fuori ha iniziato a piovere e qui vicino non c'è niente di che.

"Avanti." Hanno bussato alla porta.

"Sono io. Volevo dirti qualcosa...me lo sono scordato. Ah si, ho acceso il cammino nel soggiorno. Il signorino voleva che lo accendessi. Vuoi che accenda pure quello nel tuo ufficio?" Minho si fa strada nella stanza. A volte perde qualche colpo, ma gli vogliamo bene anche per questo.

"No, non serve." Non penso che andrò in ufficio, se è acceso quello del salotto, tanto vale usare quello.

"D'accordo. Vuoi che ti porti qualcosa da mangiare?"

"No, sto bene cosí." Non ho tanta fame, nonostante abbia saltato il pranzo. Il mio stomaco si è preso una pausa, cosí come il mio appetito.

"Va bene. A dopo." Torna fuori a passi larghi. Un bicchiere di acqua e limone andrà benissimo. Mi metto la felpa della tuta, pronto per uscire. Il salotto, dove ieri sera, io e gli altri abbiamo parlato, è proprio di fronte alla mia stanza. Mi basta giusto aprire la porta, fare qualche metro, aprirne un altra. Entro e spavento Jimin, il quale se ne stava sdraiato coi piedi sul bracciolo del divano a mangiare delle patatine. Appena mi vede si è rizza a sedere.

"Stai pure, a me non fa differenza." Tanto è scalzo, e su quel divano abbiamo fatto cose ben peggiori. Non ascolta ciò che dico, posa le patatine sul tavolino.

"Hai pranzato?" Domando. La risposta sono i piatti sul tavolino. Ne vedo molto vuoti. Bene cosí, il ragazzo deve recuperare.

"Si." Annuisco a mia volta.

"Bene." Io mi prendo un bicchiere d'acqua, tirando fuori la bottiglia dal minifrigo. Qualcuno apre la porta, deve essere Minho. Si è lui.

"Oh, già qui? Sicuro di non volere niente Hoseok?" Ancora.

"Noo."

"Okay, okay. Come siamo nervosi." Scherza, perchè io non sono nervoso. È solo la seconda volta che mi fa la solita domanda nel giro di pochi minuti. Si mette a sparecchiare. Poi, sotto gli occhi del ragazzo, mette un nuovo piatto di patatine sul tavolo. Ha intenzione di farci diventare due maiali. Meglio se le mangia Jimin.

"Grazie." Parla piano Jimin, riprendendo a mangiare le patatine.

"Di niente signorino. Adesso vi lascio. Se mi volete, mi trovate in cucina, con Cassandra." La cosa mi fa ridere. Molto probabilmente è un meeting per trovare un modo di uccidermi. Non ho il coraggio di incontrare cassandra. Ho vomitato sul suo tanto curato parquet. Come minimo ha messo una taglia sulla mia testa.

"Certo." Bevo la mia acqua, Jimin ride.

"Chi è questa Cassandra?" Accavalla le gambe. Il ragazzo è proprio curioso.

"La donna a capo delle pulizie. Tiene particolarmente al parquet della villa e io l'ho condito con un pò di vomito. Molto probabilmente staranno confabulando qualcosa per farmi fuori." Si sposta in avanti, poggia un gomito sulla gamba, strizzando gli occhi. Come se stesse mettendo a fuoco qualcosa di lontano.

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora