Pic-nic

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Guido Jimin fuori dalla porta, andiamo nel giardino. Ho intenzione di portarlo vicino al laghetto. La coperta è nel cesto. Stamani è piú carino del solito? O sono solo io che sto perdendo troppi neuroni a causa sua? È tutto spettinato e i vestiti lo fanno sembrare una ciambella. Che pensieri. Sto veramente finendo male.

"Vieni." Lo prendo per mano, quasi non ci penso, realizzo solo quando la sua mano stringe la mia. Prima, gli ho regalato la rosa, non avrei mai pensato di sentirmi cosí...timido. Adesso è la stessa cosa, se non peggio. Cosa mi sta succedendo? Per quanto riguarda baci, carezze e sesso non ho alcun problema, ma con regalare fiori si? Forse perchè non l'ho mai fatto. C'è una prima volta per tutto.

Arrivati al laghetto, mi faccio aiutare per stendere la coperta. Fuori si sta bene, non fa cosí caldo, nè cosí freddo. Le piogge di marzo hanno lasciato spazio al sole leggermente malato e Jimin, chiedendomi di fare il pic nic, ha deciso di approfittarne. Ho accettato. Sembra un appuntamento. Lo è? No, è solo un pic-nic. È quello che ho detto pure a Minho. Ed è cosí.

"Ahhh." Il piccoletto si spiaggia sulla coperta appena stesa, proprio come una stella marina. Posa la rosa sul suo petto e chiude gli occhi.

"Egocentrico." Borbotto, lanciandogli in faccia un fazzoletto. Jimin mi risponde con una pernacchia. Mi piace infastidirlo. Gli tiro il secondo tovagliolo. Finalmente decide di alzarsi.

"Ho fame." Comunica, aiutandomi a tirare fuori piatti e posate. La cuoca ci ha preparato vari piatti, ha preparato anche le uova ripiene, che sono le mie preferite.

Sono riuscito a liberarmi prima, ho deciso di correre a prendere una rosa e portargliela. Non so bene per quale motivo, ma volevo donargliela. Sa da dove vengono, spero capisca che significato hanno. Sono molto importanti per me.

"Quanta roba, non la mangeremo mai tutta." Esclama il buco nero di turno. Jimin mangia un sacco. Spero stia scherzando.

"Non sottovalutare questi due bidoni." Mi tocco lo stomaco.

"Ce anche la torta." La cuoca mi ha lasciato una torta intera. In questo caso non so se riusciremo a mangiarla tutta.

"Dopo la torta. Dobbiamo iniziare con i tramezzini." Porto fuori il piatto. Jimin non molla la torta. Se la mette accanto e ci posa sopra la rosa. Il suo tesoro. Mi fa ridere.

"Che c'è?" Lo domanda sempre. Io lo prendo semplicemente per i fondelli e lui, proprio come adesso, mette il broncio. Broncio che dura due secondi. È giusto uno sguardo di sfida. Rispondo con l'occhiolino, facendolo esplodere in un sorriso. Sbatte le mani sulle gambe, rassegnato. Il mio occhiolino è infallibile con lui.

"Tieni. Non sei mica astemio, vero?" Prendo il vino e un bicchiere. L'hanno messo loro, io non ho scelto nulla. Speriamo sia buono.

"No. Lo apro io." Afferra la bottiglia, legge l'etichetta. Alza le sopracciglia, dubbioso.

"È buono?"

"Non lo so." Preso il cavatappi, stappa la bottiglia. Riempe il mio e il suo bicchiere. Non ho intenzione di ubriacarmi, infatti c'è anche l'acqua.

"Non è male." È puro sarcasmo il suo. Beve un sorso del vino e arriccia il naso. Schifato, ma non troppo. Vado all'assaggio pure io. Leggermente troppo tannico per i miei gusti. Preferisco quelli piú dolci.

"Insomma." Schiocco la lingua. Lascio il bicchiere dov'è. Adesso dobbiamo dedicarci al cibo. Passo i tramezzini, nel suo piatto e i restanti nel mio. Nel giardino non tira un soffio di vento. L'aria è comunque leggera e alcuni alberi sono pronti a far apparire i primi boccioli. C'è un silenzio rigenerativo. Si sta veramente bene, oggi. Abbiamo scelto un buon giorno.

"Sono buonissimi." Afferma, addentanto l'ultimo morso del primo panino. Ha la faccia soddisfatta, di chi è contento di mangiare. Bene cosí. Sta tornando in se il ragazzo. Mi fa piacere. Ultimamente le crisi di pianto sono diminuite. Non si blocca piú cosí spesso. L'impatto con la realtà deve essere pesante per uno come lui.

"Concordo." Ha ragione, i tramezzini sono veramente ottimi, non mi deludono mai in cucina e spariscono molto velocemente, uno dopo l'altro. Successivamente sta alle uova. Metà a me, metà a lui. Stasera me le farò rifare, perchè sono troppo buone. Nessuno dei due, però, tocca il vino ed è bene cosí. Lo lascerò a Minho. Voglio passare la giornata spensieratamente, con lui e magari provare a fare qualcosa che non sia solo rotolarsi sotto le coperte. 

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora