Incomprensioni

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Sono euforico. Penso di non essermi sentito cosí rampante da mesi, se non anni. A malapena riesco a credere a quanto è successo. Io e lui. Baci. Carezze. Il dormire assieme. Non immaginavo che mi sarei sentito cosí bene accanto a lui. Ma chi si sarebbe immaginato niente. Non so cosa sia significato, ma mi sono goduto il momento, spero sia stato cosí pure per lui. Adesso ho voglia di abbracciarlo. Stringerlo. È normale? Non lo so. Ho appena concluso la terza doccia della giornata. Non ne ho mai fatte cosí tante in vita mia. Rimetto i vestiti di prima, cambio solo le mutande, mi metto dei boxer. La maglia della felpa l'ha lui. Il suo maglione è nei miei vestiti sporchi. Se si faranno domande, penseranno a me. Ho sempre dato molto da pensare, in questi termini,  quindi è tutto nella norma.
Fuori il tempo si è calmato. Ho una fame pazzesca, tutto quel movimento mi ha messo appetito e fortuna per me, fra poco e ora di cena. Non ho messo nulla sotto i denti. Forse avrei dovuto mangiare qualcosa. Decisamente. Do un ultima pettinata ai capelli, diretto verso la sala da pranzo. Trovo come sempre Minho, seduto dietro al mio posto. Scrive sul suo Ipad, tutto trafelato.

"Forse Taehyung ha trovato qualcosa." Attira immediatamente la mia attenzione. Mi siedo, voltando la sedia dietro di lui.

"Cosa?" Spero siano informazioni utili. Non possiamo dare troppo tempo a quei bastardi.

"Ha ricevuto informazioni. I locali sono stati chiusi e trasferiti in un altre parte della regione." Bene. Adesso voglio sapere pure dove. Sarei pronto a partire proprio adesso.

"Dove?" Minho scuote la testa.

"Non lo sappiamo ancora, sta cercando di scoprirlo."

"Digli che cerchi meglio." Rispondo impaziente.

"Hoseok. Stanno facendo del loro meglio. Non possono sbagliare e mettere un piede sbagliato." Bofonchia, pigiando ripetutamente qualcosa sullo schermo.

"No, certo che no. " Ha ragione, forse devo smetterla di essere cosí impulsivo. Tanto non servirà a niente.

"Lo sai anche tu che ultimamente è piú pericoloso del solito. Nonostante tutto, Jungkook e Tae, si riuniranno per vedere cosa fare." Annuiscono. Che facciano tutto quello che serve. Sono d'accordo. Basta che qualcosa venga a galla il prima possibile.

"Va bene." Rigiro la sieda. Il pensiero dei bordelli non si incastra con la solita pesantezza nella testa. No. Questa volta mi scivola addosso, ho la testa leggera. L'unica preoccupazione, forse che può scuotermi è: Jimin verrà a cena? Dico a Minho di farmi portare qualcosa e di avvertirlo. Va, esce dalla stanza. Torna solo lui dopo una decina di minuti. Di Jimin non c'è traccia, è cosí sia al primo piatto, poco dopo anche il secondo. Pure il dolce, e niente. Per tutta la durata della cena rimaniamo solo io e Minho. L'ho spaventato. Ecco cosa. Sono un fottuto idiota. Tutta la tranquillità ottenuta poco fa, evapora. Muovo il piede nervoso. Mangio tutto con velocità. Voglio sapere perchè non è venuto. Non gli ho fatto niente di male in fondo. Tutti e due eravamo convinti. Non ero l'unico eccitato. Gliel'ho ripetuto molte volte che poteva farmi smettere. Avrà avuto paura di dirmelo?

"Minho? Jimin dov'è?" Domando. Sento l'ansia crescere. Io non sono come quelle bestie che l'hanno toccato prima di me. Io non sono cosí. Mi avrà etichettato male? Forse sarei dovuto limitarmi ai baci. Nient'altro. Invece mi sono fatto guidare dall'istinto.

"L'ultima volta che l'ho sentito era in camera sua. Perchè?" Poso la forchetta. Lascio la cheesecake a metà e vado fuori.

"Niente." Rispondo a Minho. Preferisco tenermi la cosa per me. Con tutti quei discorsi che ha fatto ultimamente, salterebbe subito a conclusioni affrettate. Non voglio. Non ne ho voglia. Le conclusioni affrettate non esistono in questo caso. Esco. Faccio l'incredibile camminata fino al corridoio della sua stanza. Però lo incontro prima. Rosso in faccia. Con la mia felpa in mano. Mi vede. Panica, come un cervo beccato nella foresta. Si gira. Tira indietro la testa.

"Jimin?" Torna a guardarmi.

"Tutto bene?" Inizio ad essere un pò preoccupato. Ha saltato la cena. Cosa sta facendo, quà, nel mezzo del corridoio.

"Si." Sussurra. Si nasconde la maglia dietro la schiena.

"Non mi sembra che sia tutto ok." Mi avvicino. L'imbarazzo è palese. Lo sapevo. Dovevo starmene fermo.

"Invece è ok." Rimaniamo cosí, in silenzio. Si è lavato, cambiato e pettinato. Ha un buon profumo. Lo ha sempre.

"Senti, per prima. Spero di non essere stato troppo diretto. Non so se...insomma. Nel caso mi dispiace." Ma cosa sto facendo? Che cazzo sto dicendo? Come fa a comprendermi se faccio cosí.

"Prima? Ah. Quello non è il problema." Adesso collassa, me lo sento. È cosí rosso da poter esplodere da un momento all'altro.

"Aspetta. Problema? C'è un problema. Ti ho fatto male?" Adesso la cosa si fa seria.

"No. No. Tutt'altro." Calcola le sue parole e realizza. Non gli ho fatto male, devo dedurre?

"Allora qual'è il problema?" In risposta fa un sospiro. Si arrende a qualcosa. Non capisco cosa.

"Questo. L'ho sporcata. Ti prego non aprirla. Non fare domande." Me la porge. Tutto questo casino perchè ha sporcato una felpa? Prendo il tessuto fra le mani. È ripiegata su se stessa, non vedo nulla. Sono tentato di aprirla, ma se mi ha detto di non farlo, un motivo ci sarà.

"Questa? Non ti preoccupare. La farò lavare." Incrocia le braccia al petto, annuisce. Pare molto nervoso.

"Sei sicuro? Sia tutto qui?"

"Si."

"Non è che siamo andati un pò oltre." Per me non è oltre, magari per lui si.

"No, è andato tutto bene. Solo questo è imbarazzante." Indica la maglia. Non capisco cosa possa avere mai fatto alla felpa.

"La maglia?"

"Si. Posso andare? Ti prego?" Sembra stare per esplodere.

"Si. Se è tutto ok, allora per me è ok." Mi metto la maglia sotto al braccio. Lui la guarda, inizia a mangiarsi le pellicine del pollice.

"Ciao. Scusami per la maglia." Si, inchina, mi saluta e va. Torna nella sua camera. Non ho fatto in tempo a chiedergli se ha mangiato. È sparito. Che strano. Non è successo niente. Solo la maglia lo imbarazza tanto. Non capisco. La guardo. Ho la tentazione di aprirla, però ho anche paura di farlo. Il mio cervello è in battaglia. Meglio lasciar perdere e portare il panno a lavare. Che strano. Però quel "tutt'altro" mi ronza in testa. Non sono l'unico a cui è piaciuto. O forse ho capito male. Non lo so. Maledetto cervello, stasera non funziona proprio. Non ci ho capito molto. Faccio un lungo sospiro, diretto alla mia stanza. Vediamo domani come si comporta.

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora