Bottoni

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"Ti va un thè?" Il suo sguardo fiducioso è ancora su di me, si incastra con i miei occhi. Si è come illuminato. Come se fosse arrivato un nuvolone nero nella sua mente e fosse passato subito dopo. Mi rassereno.

"Forse dopo." Si è scordato di chiudere i primi bottoni della camicia. Mi avvicino. So che con questo gesto potrà capire tante cose. Spero che capisca quella giusta. Vado a sbottonarli. Aspetto la sua reazione. Guarda e basta. C'è silenzio. Non ho voglia del thè. Ho voglia di abbracciarlo.

"Sicuro?" La sua voce si fa bassa. Ha capito subito. Annuisco, finendo di sbottonare la sua camicia fino a liberare il suo petto. Se la apre da solo. Non ha avuto senso vestirsi.

"Tu sei uno dei tanti risultati dei miei cambiamenti. Voglio che tu sappia che non ero uno stinco di santo, ho fatto anche io i miei errori." Si avvicina, non ancora per un bacio.

"Adesso chi sei?" Mi meraviglio di tutta questa filosofia, improvvisamente sbucata da chissà dove.

"Sono io." Gli scappa una mezza risata.

"Allora mi fido." Ormai e da un pò che mi fido. Da quando mi ha abbracciato all'interno della serra, facendomi poi vedere le rose. Non so cosa abbia fatto in passato, ma non mi sembra pericoloso. Per niente.

"Ti fidi?" Sembra quasi sorpreso. Cosa pensava? Non mi sarei mai comportato come ieri, sul divano, se non mi fidassi. Spero che lo capsica.

Inclino la testa, negando piano. Che tonto. Vorrei infilare le mani nei suoi capelli, attirarlo in un bacio. Come ho sempre sognato di baciare qualcuno, visto che Adam non voleva. Mi dava dei baci sulla guancia, al massimo, se eravamo in pubblico. Quindi voglio rifarmi, solo che mi manca il coraggio. Gli appoggio una mano sulla spalla, aspetto. Inizia a fare troppo caldo. Ogni volta che tocco la sua pelle un infinita di emozioni mi si arrampica nello stomaco. È un fuoco misto ad ormoni e sangue. Lui aspetta. Finalmente faccio il passo decisivo. Poso le mie labbra sulle sue goffamente. Una scossa parte dalla nuca e mi arriva fino ai piedi. Il mio cuore inizia a battere piú veloce. Non sono abituato e spero di non abituarmi mai. Cinge i miei fianchi con le mani, spostandomi delicatamente verso di lui. Non trovo la posizione piú comoda, ma riesco comunque ad accarezzargli la nuca, piano. Sento i capelli ancora corti fare l'effetto spazzola. Mi piace. Lo trovo cosí virile. I nostri baci sono leggeri, molto calcolati. Ogni suo muovimento accende una nuova parte di me, sopratutto il cavallo dei miei pantaloni. È lui a guidarmi. Mi stacco un attimo per guardarlo. Ha chiuso gli occhi. Io non li chiudo mai, non riesco. Li riapre, controlla il mio sguardo. Stringe piano la presa sui miei vestiti.

"Piano." Lo sussurro, preso dalla bramosia. Non so cosa significhi, ho solo bisogno di andare piano per gustarmi ogni movimento. Hoseok non ha nulla in contrario. In risposta mi lascia un bacio sulla guancia. Io avvampo. È cosí tenero. Ne vorrei un altro. Lo prego con lo sguardo. Il bacio arriva, ma sulle labbra. Pieno. Potente. Ne sono vittima. Mi spinge sempre di piú contro di lui. Ci compattiamo, l'uno contro l'altro. Inclino la testa, la appoggio sulla sua spalle, completando un abbraccio. Siamo entrambi tesi. Si sentono solo i nostri respiri pesanti, assieme a qualche tuono, perso fuori dalla finestra. Sono cosí eccitato. Scommetto che lo sente. La mia erezione vuole come scappare. Però prima voglio abbracciarlo, per un pò. Lui capisce. Si sistema meglio. Rimaniamo cosí, in piedi. Io sento il suo profumo, molto leggero, lo ha portato via la pioggia. Prevale quello della camicia. Il suo corpo è qualcosa di fantastico. Lo voglio in mezzo alle mie gambe. Come ieri.
Per far ripartire il tutto gli lascio un bacio leggero sul collo. Poi un altro e un altro ancora. Gli do il via. Infila la mano sotto la mia maglia, non troppo in profondità, ma nemmeno tanto lontano. Vorrei tanto che toccasse altro al momento. Io invece provo a togliergli la camicia del tutto.

"Andiamo su letto, che ne dici?" Prende a baciare il mio collo, mentre sussurra, mandando a quel paese ogni mia inibizione.

"Si." Ansimo contro il suo petto. Questa volta non resisto. Non mi importa del mio corpo. Voglio togliermi la felpa, voglio lanciare via tutto quanto. Mi solleva, prendendomi in braccio, va verso il letto, mi adagia con cura. Ho già le gambe aperte, lo spingo nel mezzo. Afferra i lembi della mia felpa, aspettando il mio consenso. Annuisco vigorosamente.

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora