Conoscere

202 11 0
                                    

[poche ore dopo]

Perso nel mio ufficio e nella mia gran testolina, mi sono messo a giocare alla Switch, ottenendo scarsi risultati. Nonostante il gioco richiedesse un attenzione minima. Perchè? Non lo so. I miei neuroni si sono atrofizzati. D'altronde ho una presenza nella villa che mi crea problemi di concentrazione.
Continuo a pensare che abbia un bel caratterino. Lo ha dimostrato fin da subito, con quello sputo e la voglia di farmi fuori, condita da quegli occhi glaciali. Non capitano spesso persone cosí...il fatto che sia successo quel che è successo, mi fa sentire strano. Mi eccito facilmente coi ragazzi, ma mai in questa maniera cosí calma e calda. E come se avessi sbloccato una nuova abilità e non sapessi come usarla. O meglio, c'è il bisogno di usarla? Mi ticchetto due dita sotto al mento. Non lo so. Sento di non sapere niente e la cosa mi assilla. Guardo il ghiaccio quasi sciolto nel bicchiere. Magari perchè non c'è il bisogno di farsi domande? Adesso sono finito in salotto, nella speranza che sopraggiungesse pure lui, perchè non riesco ad andare a bussare alla sua porta. Nemmebo del buon wisky e il cammino sono riusciti a distrarmi da questo pensiero, spero che la cena aiuti, o che almeno lui venga a mangiare. Tiro la testa sullo schienale, completamente andato. Qualcuno bussa alla porta.

"Avanti."

"Signorino è pronta la cena." Una delle servienti sbuca e mi fa cenno di andare.

"Arrivo." Salto dal divano, sistemo il bicchiere e la bottiglia di whisky. Esco dalla stanza e aspetto. Non c'è nessuno. Il ragazzo arriverà? Vado verso la porta della sala da pranzo, aspetto ancora prima di aprirla. Rimango cosí per un paio di minuti, lungo il corridoio non si presenta nessuno. Sospiro e faccio la mia entrata. La solita aria di legno vecchio e candele mi riempie il naso. Minho è al suo posto, al tavolo dietro, oggi ha scelto cosí, fa sempre come gli pare. Mentre al tavolone ci sono due serie di piatti e bicchieri, ma non c'è Jimin. Mangerò da solo anche stasera.

"Buonasera." Bofonchia Minho masticando qualcosa, lo saluto andandomi a sedere, a capotavola, davanti al piatto di ceramica splendente. Aggiusto le forchette, sposto i tovaglioli. Perchè sono cosí agitato?

"Siamo in due?" Domando provando ad essere distaccato. Minho sembra non sentirmi, anche perchè il mio era un sussurro stentato. La risposta arriva dalla porta. Si apre e io me la faccio sotto.

"Scusate il ritardo." La testolina bionda balza sui piedi e arriva al posto accanto a me. Mi saluta sereno.

"È assolutamente in orario, non si preoccupi." Ridacchia di gusto Minho, dietro di me. Jimin guarda prima i piatti, poi me. È tranquillo. Ha un sorrisetto leggero sulle labbra. A questa vista i miei nervi si distendono. Lui è tranquillo, siamo tutti tranquilli, non ho motivo di essere cosí agitato.

"Ciao." Dice. Io incrocio le braccia al petto, alzo lo sguardo, facendo come faceva lui. Lui mi da una pacca sulla spalla. Rompo subito la posa ridacchiando. Adesso mi sento meglio.

"Ho smesso per adesso." Dice. Per adesso? Che genietto. Poi si mette a guardare il soffitto. Non un'occhiata semplice. Lo osserva tutto. C'è un affresco, non tanto grande. Pare piacergli.

"Posso farti una domanda? Ma perchè questa casa è cosí grossa?" Rompe il ghiaccio il ragazzo, ha messo uno dei maglioni nuovi, con i pantaloni neri che si è preso. Sta d'incanto. Ha i capelli spettinati, dovrei dirglielo? Guardo il soffitto, in effetti questo posto è anche troppo grosso.

"Non lo so sinceramente, l'ha comprata mio nonno e mio padre l'ha ingrandita." Condisco tutto facendo spallucce.

"Capisco. Il lampadario è bellissimo, quello dell'atrio." Dice non smettendo di guardare il soffitto. Quello lo ha scelto mia madre. Anche lei ha contribuito molto ad arredare questo posto. Io ho fatto del mio costruendo le stanze. Tanto spazio per nulla, andava usato.

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora