Gabbia

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"Ma che cosa gli state facendo?" Il mio collo sta andando letteralmente a fuoco. La collana brucia, è incandescente. Vorrei tanto toglierla, ma non riesco e come se mi stesse scavando l'anima. Da un momento all'altro, nei tanto silenziosi corridoi è scoppiato il caos.

"Ma cosa..." Boccheggio, hanno appena buttato a terra Hoseok, lo stanno tenendo giú con forza. Il ragazzo si dimena, ma è schiacciato a terra. Io non capisco. Cerco Minho con lo sguardo, ma l'uomo è intento a tenere Hoseok giú. Lo hanno pure ammanettato.

Faccio un passo indietro, non sopportando piú il dolore al collo. Sono tutti impazziti? Sollevano Hoseok improvvisamente, si sforzano per tenerlo su. I suoi occhi sono rossi come la prima volta in cui ci siamo incontrati, se non peggio. Sta mostrando i denti, che non sono normali. Sbaglio o sono piú lunghi di prima? Due canini sbucano sotto al labbro superiore, si vedono meglio quando increspa le labbra. Comincia a ringhiare e la collana mi brucia la pelle. Cosa cazzo sta succedendo?

"Bastaaaaaa." Grida a sguarciagola Hoseok. All'improvviso, ogni singola cellula nel mio corpo di raggrinza. È un urlo di puro dolore. Mi strozzo con la mia stessa paura.

"Gli state facendo del male?" Odio il modo in cui le mie parole escono dalla mia bocca, deboli...fiacche. Ciò che sta accadendo mi sta stordendo. Hoseok a malapena riesce a stare in piedi.

"Lasciatemi andare." Grida, mi guarda, ma non con i suoi occhi, sono quelli di un altro. Persi nella rabbia, guarda oltre me. Non sono presenti. Fa scattare la mascella, mentre due canini prominenti sbucando sotto le sue labbra. Lo scortano in sei? Sette. Si avviano, guardandomi preoccupato. Mi coprono la visuale, ma io voglio vedere. Seguo le urla, seguo Hoseok.

"Penso che tu non possa venire con noi." Si pianta davanti a me una delle guardie. Apre le braccia sbarrandomi la strada.

"Seong, lascialo. Se non vede, non crederà." Subentra Minho.

"Vedere cosa?" Sento le lacrime salire agli occhi, mentre il calore sul mio collo diminuisce. È la paura a farmi reagire cosí. E se fosse in pericolo? Lo lascio andare cosí? La guardia manda un occhiataccia a Minho, questo fa spallucce e lo sposta. Cosa devo vedere? A cosa devo credere? Per favore, cielo, fai che sia uno scherzo.  Prendo a correre, seguendo le urla, recupero l'ammasso di persone. Vanno verso le scale principali, ma non le salgono, vanno sotto, contro un muro. Qualcuno tocca qualcosa e il muro si apre davanti ai miei occhi. Io non so veramente cosa dire. Cos'altro c'è nascosto in questo posto? Cos'è un manicomio e io sono un paziente allucinato. Passano tutti, uno per uno. Hoseok non la smette di ringhiare. La sua voce mi fa quasi paura, rimbomba fra le pareti. Davanti a me passano prima Minho, che spinge dentro il ragazzo di prima, che mi guarda ancora preoccupato. Cosa cazzo devo fare? Cos'è? Cosa significa quel buco in mezzo al muro? Sembrava tutto troppo normale, doveva esserci per forza un cavillo. Perchè proprio Hoseok? Perchè proprio lui? Rimango solo, nel corridoio, nonostante le luci siano accese in questo atrio gigante, mi sento nuovamente solo come in quella stanza, al bordello. Non so cosa fare. Un nuovo urlo sopraggiunge dalla porta. Muovo qualche passo, entrando nel passaggio segreto composto da muri di mattoni grezzi e luci a neon. Stretto, quanto corto. Quasi mi sento soffocare. Per fortuna si apre in una piccola stanza, con una porta di legno socchiusa.

"Non fatelo entrare." Non so bene chi sia, a questo punto, credo sia Hoseok, ma la sua voce non era cosí. Ingoiando a vuoto, sposto la porta. Faccio passare prima la testa. È lui. È Hoseok. Dentro a una cella di ottone, o forse oro? Ci sono persone intorno a lui. Gli stanno togliendo le manette. Una guardia esce, il ragazzo di prima è al cancello, aspetta che gli altri escano. Il silenzio viene spesso interrotto dal grugnire di Hoseok, ma non ci sono altri rumori. Solo lui che si dimena. Adesso è libero. I ragazzi che lo hanno messo dentro scappano alla velocità della luce, come se potesse mangiarli. Hoseok non li insegue, ma si guarda intorno. Fra tutti gli occhi puntati contro, trova proprio i miei. Mi gelo sul posto, non riesco nemmeno a respirare.

"Cosa ci fa lui quà? Cosa? Cosa ci fa?" Adesso guarda gli altri, puntandomi un dito contro. Minho mi guarda e abbassa lo sguardo. La guardia che provava a tenermi fuori prima, si para davanti a me.

"No. Cazzo. No. Jimin vai via ti prego." Le grida di Hoseok si fanno disperate. Non riesco a vederli. Mi sposto di lato. Hoseok sta tenendo le sbarre. Ha degli artigli neri al posto delle unghie, le vedo tenere le sbarre.

"Cosa gli state facendo?" Ansimo, con gli occhi lucidi che non mi stanno facendo vedere per niente. Li pulisco.

"Non dovresti essere qui, non adesso. Piccoletto." Mi parla il ragazzo. Prova a toccarmi, ma mi scanso. Mi fanno paura. Tutti quanti. Perchè hanno rinchiuso Hoseok in gabbia?

"Portalo via. Ti prego." Le ultime parole di Hoseok vengono portate via di nuovo dalle sue grida. Lo vedo buttarsi a terra. Grida a pieni polmoni contro il pavimento. Avanzo. Sta male.

"Stai qui." Mi afferra per i fianchi quel dannato ragazzo.

"Sta male, aiutatelo. Ma cosa sta succededo?" Piagnucolo. Prova a spostarmi. Lo spingo via.

"Non mi toccare." Lui è piú forte e alto di me, potrebbe stendermi a terra facilmente, ma deve stare lontano pure lui. Si scansa con un lungo sospiro e posso finalmente vedere Hoseok, ossia una macchia nera rantolante per terra. Continua ad urlare, finchè la sua voce non si spezza. Tanti gemiti di dolore, seguono il cambiamento del suo corpo, perchè si, muta. Cambia. Le sue braccia si fanno piú piccole, il collo pure. Diventa nero come la pece. Susseguono tanti altri cambiamenti. Quello non è Hoseok. Qualsiasi cosa sia diventato, non è lui. Quella è una massa informe. Non so nemmeno come chiamarla. Ma non starò qui un momento in piú a guardarla. Non voglio vederla. Spingo via il ragazzo, scappo. Piú veloce che posso. Torno nell'atrio, curvo prendendo a correre a piú non posso. Lontano da loro. Lontano da tutta questa cosa. Mi guardo indietro, nessuno mi sta rincorrendo. Per adesso. Arrivo alla mia stanza, entro dentro, mi chiudo la porta alle spalle. Cosí non basta. Prendo uno dei divani, lo spingo, ma c'è il tappeto a bloccarlo. Lo prendo e lo sollevo, tirandolo sul tavolo da caffe, buttando giú pure la pila di libri che mi ha portato quel fottuto maggiordomo.

"Fanculo." Adesso ho libero passaggio, lo pianto davanti alla porta. Spero sia abbastanza. Sorpasso il letto, vado in bagno e chiudo anche quella porta. Sono nel panico. Io...io non capisco. A cosa ho appena assisstito? Quelle urla...cosí strazianti continuano ad arrampicarsi sulla mia pelle. La collana ha smesso di fare male, la strappo, di cattiveria, facendomi male. La fisso nel palmo della mia mano. Qual'è la realtà? Cosa è successo? Piango. Come la prima volta che ho messo piede qui, non per il sollievo di una doccia ma per la paura. Mi tiro a sedere per terra, rannicchiando tutto me stesso. Lui provava dolore. Loro ce l'hanno portato. Cosa gli hanno fatto? Lo faranno anche a me? Mi metto le mani in faccia. Preso dagli spasmi, mentre le lacrime mi offuscano gli occhi e la vita. E adesso? Cosa faccio? Hoseok tornerà?

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Ed eccoci quà.
Grazie per essere arrivati fin quà.
Questa prima parte della storia finisce qui....ma tranquilli, il resto arriverà con la solita cadenza, solo in un'altra storia. Ho diviso il tutto in due parti perchè ho scritto troppo :D .

Spero che per adesso vi sia piaciuta, non preoccupatevi, non vi lascerò con la suspense. Arriverà.

Se siete arrivati fin qui, grazie ancora per il supporto e per aver dedicato il vostro tempo a questa storia. Sopratutto ai lettori sempre presenti.

Grazie ancora e al prossimo capitolo.

Ps. Il link funziona? Nel caso basta entrare nella mia pagina e la trovate.

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