Capitolo venticinque

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Il vociare di un centinaio di persone, della musica a palla e di bicchieri che tintinnano mi stanno rintronando mentre passo fra gente già ubriaca e sudata. Ragazzi e ragazze stanno ballando a ritmo di musica house remixata. Ragazzine anche di appena sedici anni stanno bevendo cocktail sconosciuti a ritmo della nuova canzone che il dj ha messo, i loro vestitini e i tacchi da vertigine non fanno altro che farmi pensare che siano troiette senza dignità. Nessuno bada a me e ad Harry che ci inoltriamo nella calca che in questo momento si sta dimenando per la musica. Nessuno sembra accorgersi che due cantanti di fama mondiale sono accanto, magari perché è gente ubriaca, o magari perché se ne fottono, presi a palpare culi.

La mano di Harry tiene stretta la mia molto più piccola e con le dita affusolate. I miei occhi azzurri vagano fino al bancone degli alcolici che Harry sta puntando. Si ferma proprio davanti ad esso e mi lascia la mano per non far notare nulla al barista.

-Due angeli azzurri, per favore- Harry ordina anche per me, sapendo quanto io ami bere, esagerando. Agli occhi delle telecamere sembra che anche ad Harry piaccia bere, ed è vero, ma si ubriaca meno volte di quanto mi ubriaco io. Ma ehi, oggi è l'ultimo dell'anno e ci mancherebbe di non bere niente.
Il barista riconoscendo me ed Harry ci chiede di firmare alcuni fogli per gli autografi e poi ci lascia andare con i nostri drink.
Io ed il riccio andiamo verso la parte del privè dove abbiamo prenotato un tavolo e possiamo stare in pace. Ci sediamo sui divanetti e il mio sguardo cade sulla bibita di un azzurro brillante presente sul bicchiere, la mano di Harry si posiziona dietro alla mia schiena e i nostri fianchi si toccano. Metto in bocca la cannuccia del bicchiere e inizio a sorseggiare il drink mentre Harry, non avendolo ancora toccato, inizia a parlare di cosa faremo per il tour mondiale negli stadi.

-Io opto di dormire in mezzo ai campi di calcio, direttamente sul palco. Così le fan non ci assalgono! Ci nascondiamo dentro i trasporti e via!- Quel ragazzo mi fa paura, non ha bevuto un sorso e sa sparare le cazzate peggiori.

-Non penso sia fattibile a livello di sicurezza, sai?- dico prima di fare un altro sorso del liquido, sentendo bruciore al petto per via dell'alcol, fissando lo sguardo sul viso di Harry per capire se fa girare la testa o un drink annacquato. La vista di Harry traballa e costato che il barista ha messo una dose di alcol alta.

-Io dico che la sicurezza non vale per noi. Almeno scamperemmo dalle fan impazzite!- gli tiro uno scappellotto sulla nuca e scoppio a ridere.

-Non insultarle!-

-Non le sto insultando, sto dicendo la verità e alcune di loro fanno paura pure a te. Non fare l'innocentino- gli faccio la linguaccia e giro il viso dalla parte opposta, sentendo un piccolo giramento di testa per via del drink quasi finito. Reggo l'alcol? Bella barzelletta.

Harry in quel momento inizia a bere dal suo drink ed io continuo a stare con il viso spostato dalla parte opposta, osservando ragazzini e uomini più adulti dimenarsi in pista.

Mi giro verso di Harry dopo alcuni minuti e mi ritrovo le sue calde labbra contro la mia fronte. Socchiudo gli occhi e mi lascio scappare un piccolo sospiro allontanandomi da lui.

-Vuoi che qualcuno si accorga di noi?- lo guardo, adesso distante alcuni centimetri rispetto a me. Sento le labbra bruciare per la voglia di baciarlo e chiudo gli occhi.

-Harry, se si scoprisse che...-

-Non mi importa niente-

-Non ti importa della nostra carriera? Del nostro lavoro? Di tutte le ragazzine che ci odieranno per quello che siamo, o di quelli che ci criticheranno dalla mattina alla sera?- Lui mi guarda per alcuni secondi e poi mormora

-Non se ho te, Niall-

-A me importa di tutta la mia vita, okay? E mi importa anche di te ma...- sento gli occhi farsi lucidi e subito lo sguardo di Harry si fa attento al mio viso, mi circonda con le braccia e mi stringe contro al petto in modo che il mio viso stia a contatto con la sua camicia soffice.

-Scusa..- lascio il bicchiere cadere a terra e porto le mani sul suo petto per accarezzarglielo con la punta delle dita.

Un flash improvviso ci fa dividere e proprio davanti a noi una ragazzina sui 18 anni ci guarda vittoriosa, il suo IPhone6 dorato con la cover trasparente con adesso una foto di me ed Harry abbracciati in modo intimo.

Il riccio si alza e va incontro alla ragazza, seguito da me con la testa che adesso non gira più. La ragazza vedendoci arrivare si gira e scappa dal privè, sparendo fra la folla che balla in pista.

Io guardo Harry per alcuni secondi e poi mi giro verso l'uscita del privè, con tutta l'intenzione di tornare a casa. Che stupidi. Stupidi, stupidi, stupidi. Mille volte siamo andati in discoteca e novecento novantanove volte nessuno ci aveva beccati, se non al Funky Buddha. In un paesino sperduto nel Chesire, unica discoteca presente nella zona, una cazzo di ragazzina, ci ha fotografati. Certo, non ci stavamo baciando ma cazzo. Non sono abbracci di amici quelli che comprendono due maschi e niente pacche sulle spalle.

Mi dirigo verso l'uscita senza guardarmi indietro e mi giro solo quando sento una mano forte tirarmi.

-Harry, no. Lasciami.- urlo in modo da sovrastare la musica.

-Andiamo insieme.- Mi molla la mano e mi lascia uscire dal locale. Mi appoggio al muro di esso, mettendomi le mani sul viso per cercare di rimanere calmo con me stesso, con Harry, con la ragazzina e con il mondo intero.
Sento Harry appoggiarsi di fianco a me e con la coda dell'occhio lo vedo trafficare con il cellulare. Poco dopo sta chiamando un taxi.

Appena arriva l'auto ci saliamo, sistemandoci nei sedili posteriori, Harry comunica al taxi l'indirizzo e quest'ultimo parte. I nostri corpi neanche si sfiorano, il mio sguardo è puntato soltanto sulla strada fuori dal finestrino mentre le lacrime minacciano di uscire ad ogni minuto che passa.

Finalmente, quando la macchina si ferma davanti alla casa di Harry, prendo il portafoglio, pago il taxista ed esco fuori alla velocità della luce dall'abitacolo. Cammino velocemente verso la casa del riccio, sentendo i suoi passi più lenti del ragazzo dietro di me. Aspetto solo davanti alla porta quando lui deve aprire la porta e poco dopo mi ritrovo in camera. L'orologio segna le undici e quarantacinque. Mi tolgo la maglietta e la butto per terra prima di sdraiarmi con ancora i jeans addosso sul letto.

Al diavolo tutto.

Il peso del materasso, dopo alcuni minuti, si abbassa al peso del mio ragazzo, le sue forti braccia mi circondando il busto e vengo trascinato contro il suo petto caldo, ora anch'esso nudo.

Rimaniamo in quella posizione per svariati minuti fino a quando non sento mormorare da Harry.

-Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno...- mi alza il viso e mi lascia un dolce bacio sulle labbra mentre mi guarda nei miei occhi sicuramente rossi e lucidi.

-Buon 2014, ti amo.-

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Prima di tutto volevo scusarmi per la mia mancanza, anche se so che è imperdonabile. Ora che sono in vacanza sicuramente aggiorneró e faró del mio meglio, lo prometto.

Il capitolo doveva andare per un altro verso, in realtà. Avevo in mente cose totalmente diverse ma va beh, mi è venuta in mente una cosa così per risuscitare interesse alla storia, dato che boh, magari era noiosa.

Spero non vi siate rotti ad aspettare, mi sento in colpissima.

Ho bisogno di sapere il vostro parere, scrivetemi qui o su twitter, sono @HAVRREH

bacioni

Nothing Like Us (Narry, accenni Larry, Ziam e Ziall)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora