Nothing Like Us (Narry, accenni Larry, Ziam e Ziall)

Capitolo Tredici

Quando mi sveglio nel mio letto, solo e rannicchiato, sento la stanchezza su tutta la pelle. Avrò dormito si e no due ore dato che mi svegliavo ogni venti minuti più o meno. A volte scoppiavo a piangere e dopo un po' mi riaddormentavo.

Abbiamo il jet alle 14.00 e dopo aver preso il cellulare e costatato che sono le 10.00, mi alzo dal letto. Mi passo una mano fra i capelli e poi faccio leva dalle braccia per alzarmi dal letto.

Mi devo sbrigare per fare colazione, perciò mi lavo e vesto velocemente, cercando di non inciampare nei miei piedi per la fretta e il sonno. Mi guardo allo specchio giusto il tempo di notare le occhiaie profonde sotto gli occhi ma poi scendo per fare colazione.

Zayn mi ha veramente deluso, non me lo sarei mai aspettato. Ora capisco perché Harry mi avesse baciato, tempo prima. Magari Zayn gli aveva fatto il lavaggio del cervello. Dio, che idiota che sono, non mi sarei dovuto fidare di nessuno e mi sarei dovuto tenere tutto per me. Quel coglione non si è fatto scrupoli ad andare dal diretto interessato dei nostri discorsi e spiattellare tutto. Ma chissà da quanto Harry sa dei miei sentimenti! Che vergogna, che delusione. Ho solo voglia di starmene a letto a piangere, basta. Ma sta notte ci ho pensato bene: perché sprecare lacrime per due persone che hanno solo giocato con i miei sentimenti?

La porta dell'ascensore si apre e la hall riempie la mia visuale. Cammino per andare fino alla sala per la colazione ed individuo immediatamente il tavolo in cui ci sono i miei compagni di band e alcuni bodyguards.

Prendo posto vicino a Louis e a Paul e mi verso del caffé caldo nella tazza. Ne ho bisogno ma non ho voglia di mangiare nient'altro. Ignoro le occhiate di Harry e Zayn che in questo momento sono seduti vicini.

Sento un piede toccarmi la caviglia e guardo immediatamente Liam, capendo che è lui a colpirmi. Mi mima un 'cos'hai?' ed io non faccio altro che scuotere la testa, riportando lo sguardo sulla tazza, bevendo poi il liquido caldo. Mi fa bruciare la gola ma ignoro il fastidio.

-C'è troppo silenzio. Cos'avete combinato?- Paul e gli altri Bodyguards ci studiano, vedendoci così tesi. Noi tutti, come se ci fossimo messi d'accordo, sorridiamo all'unisono.

La band è in frantumi. Harry, Zayn, Louis ed io avevamo litigato fra di noi e Liam sembra l'unico che si sforza di farci andare ancora tutti d'accordo, senza risultati.

Ritornano tutti a mangiare e ad ignorarsi fra di loro. Io poso la tazza del caffé e poi appoggio la schiena sullo schienale e mi passo le mani sulla fronte. Mi sta venendo mal di testa.

-Niall, ma stai bene?- Louis, dopo giorni di silenzio nei miei confronti mi guarda con attenzione.

Dire la verità o mentire? Dovrei mentire per nulla perché tanto tutti sanno che non sto bene. Basta guardare le mie occhiaie. Però dire la verità non sarebbe la cosa giusta, soprattutto davanti ai bodyguards, che andrebbero a riferire la litigata ai menagers.

-No, non ho semplicemente dormito.- rispondo cercando di avere un tono stabile ma la mia voce è rauca per il pianto della notte e tutti al tavolo capiscono da questo che è successo altro. Harry si sistema a disagio sulla sedia, lo vedo con la coda degli occhi. Zayn invece sembra disinteressato alla faccenda, sembra.

-Ieri dalla discoteca ti sei portato a letto qualche bella figa?- Louis come al solito è attirato dalla curiosità, ma nel suo tono c'è anche del fastidio, forse non crede ad Harry che gli ha detto che siamo amici. Beh, dovrebbe non credergli. Non siamo amici.

Sento il mio stomaco rovesciarsi e un senso di nausea occupa la mia mente. Non ho mangiato nulla, strano.

-No, e comunque non sono cazzi tuoi.- rispondo duramente mentre non lo guardo in faccia, alzandomi poi da tavola. Inizio a camminare via dalla sala della colazione, andando verso l'ascensore. Un braccio mi tira indietro e mi fa girare.