Capitolo Venti

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-Natale a casa dei tuoi, Capodanno a casa dei miei, d'accordo? Così non ci dividiamo.- Harry guarda dal cellulare i voli per Mullingar mentre io sto spreparando la tavola dopo la colazione, mettendo tutto in lavastoviglie.

-Sì, mi va benissimo.- accenno una risata e poi lo raggiungo. Sta seduto sulla sedia, appoggiato al muro con il gomito sullo schienale della sedia di legno. Io mi siedo sulle sue gambe, appoggiandomi allo schienale e poi guardo sullo schermo del suo cellulare, mentre lui mi circonda le spalle con un braccio e mi stringe contro il suo petto.

-Secondo me va bene partire sta sera alle otto, abbiamo tutto il tempo di preparare le borse, così arriviamo subito sta sera e ci sistemiamo per domani.- io annuisco e clicco sullo schermo del cellulare tra le sue mani per prendere due posti sull'aereo per Mullingar di sta sera. Harry mette il codice della sua carta di credito e poi paga.

-Voglio sapere cosa mi hai preso per Natale!- sbuffa Harry, bloccando il suo iPhone e appoggiandolo sul tavolo.

-Lo scoprirai domani a mezzanotte e uno.- dico ridendo, passando poi una mano fra i suoi capelli, spingendoglieli così all'indietro. Lui si avvicina alle mie labbra e preme le sue contro di esse.

-Sei così bello...- sussurra facendomi arrossire.

-Eddai...- borbotto e accenno una piccola risata, coprendomi il viso con le mani.

-Scemo!- urla lui e mi toglie le mani dal viso, premendo le labbra per tutto il mio viso, accennando una risata.

Dio quanto lo amo.

Non mi sembra ancora il momento di dirgli che sono fottutamente innamorato di lui. E se poi mi allontanasse perché per lui il sentimento non è così forte? No, meglio aspettare.

Mi fa alzare dalle sue gambe e poi si alza lui.

-Prepariamo le valigie.-

****

Il taxi che abbiamo chiamato appena siamo atterrati a Mullingar è abbastanza pulito ma i sedili sono veramente scomodi. Io ed Harry dobbiamo ovviamente fare gli amici se no creeremmo scandalo su tutti i giornali. Anche la mia famiglia non sa ancora nulla e quindi dovremmo trovare un modo semplice per non sconvolgerli.

Prendo il portafoglio dallo zaino e pago il taxista, poi scendo dalla macchina, seguito a ruota da Harry che era seduto di fianco a me lungo il tragitto. Il taxista apre il baule e noi prendiamo le nostre valigie.

-Grazie e arrivederci!- saluto gentile il taxista che mi fa un segno con la mano prima di ripartire.

Prendo le chiavi di casa dallo zaino e apro il cancello di casa mia che porta al cortile.

Quanto mi è mancata questa casa? Sospiro di contentezza e percorro il giardino e poi arrivo alla porta di casa.

Apro quest'ultima usando le chiavi e poi entro dentro casa, sentendo immediatamente il calore della famiglia. Il profumo, i colori e tutto ciò che racchiude quella casa mi è mancato un sacco.

-Mamma, siamo qui!- urlo all'ingresso, richiudendo la porta. Mi sfilo la sciarpa e il giubotto mentre Harry fa lo stesso con il suo, togliendosi poi il cappello. Il suo naso è tutto rosso per il freddo. Mi avvicino ad esso per baciargli la punta ma poi mi allontano velocemente sentendo mia mamma o mio padre scendere le scale.

-Bambino mio!- urla infatti mia mamma, aprendo già le braccia per stringermi. Il suo maglione caldo è morbido e le mani vanno subito fra i miei capelli.

-Avete fatto cena?- guarda l'ora dal suo orologio sul polso e poi mi guarda.

-No, ma è tardi!- accenno una risata sapendo che fossero già le undici passate.

Nothing Like Us (Narry, accenni Larry, Ziam e Ziall)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora