Capitolo Cinque

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Due, quattro o sei concerti? Forse quindici... forse dieci. Ammetto di aver perso il conto. Ammetto di non sapere neanche bene che giorno sia. Il diciassette dicembre? diciotto? Non lo ricordo. So solo che sono passati giorni da quando Louis ed Harry stanno insieme, sono passati giorni da quando Louis ha iniziato ad uscire quasi tutte le mattine dalla loro camera con le gambe un po' più larghe del solito, sono passati giorni da quando in muro fatto di falsità è stato creato fra me e gli altri miei amici. Pure davanti a Zayn facevo e faccio finta di stare bene ma sinceramente non ce la faccio più.

Mi sento meno soffocare da quando Paul ci ha detto che avremmo avuto addirittura tre settimane di riposo, prima di ripartire per il tour.

Ah, ora ricordo che giorno è: diciotto dicembre, il giorno dopo iniziano le 'vacanze' ed io non vedo l'ora di allontanarmi da loro.

Come tutte le mattine entro nel salotto dell'ennesimo hotel in cui alloggiamo. Mi siedo sul divano e osservo pigramente la stanza senza prenderne davvero attenzione. Le mie orecchie captano un suono a me fastidioso che però mi fa incuriosire e drizzare la schiena. Sembrano delle urla.

In quel momento esce Harry dalla sua camera con indosso solo un paio di boxer ed io quasi non mi strozzo con la mia saliva, cercando di non guardarlo. Purtroppo il mio sguardo cade sempre e comunque sul suo corpo. Aggrotto poi le sopracciglia, cercando di trattenermi nel sospirare quando vedo uscire dalla stessa camera un Louis tutto spettinato ma vestito che urla dietro al riccio. Quest'ultimo lo sento sbuffare e poi si gira verso di lui per ricambiare la sfuriata. Non posso fare a meno di pensare che il suo solito cipiglio da incazzato lo fa sembrare ancora più un cucciolo.

-Louis, cazzo, ti ho detto che non ho niente. Lasciami in pace una buona volta- Cerca di trattenersi, lo vedo da come stringe i pugni e i denti subito dopo la frase. -Non ho voglia di baciarti, non ho voglia di abbracciarti o altro. Puoi lasciarmi in pace una santa volta? Mio dio, basta- Sento sussurrare le ultime parole e poi lo vedo venire nella mia direzione mentre Louis abbassa lo sguardo e torna nella camera.

Harry si siede di fianco a me appogiando la schiena contro la schiena, chiude gli occhi e si porta una mano in grembo. Il suo petto si alza e abbassa velocemente ed io resto a fissarlo per almeno mezzo minuto prima di decidere di muovermi e alzarmi dal divano. Peccato che una presa salda mi rifaccia mettere sul divano, precisamente su un paio di coscia. Spalanco gli occhi quando mi giro per guardare il moro, cercando di non guardarlo comunque negli occhi. Mi siedo meglio sulle sue gambe e poi piego leggermente la schiena da un lato per fare il mio solito sguardo confuso. Lui scuote la testa e appoggia la fronte contro la sua spalla mormorando:

-Non ce la faccio più- Mi allontano leggermente, sperando che non senta il battito del mio cuore, ritornando a fissarlo in viso, curioso e speranzoso allo stesso tempo.

-Lou ed io siamo più adatti all'amicizia, mi sa. Sta sempre attaccato a me, e mi piace. Ma vorrei fare altro che... beh, avrai sentito la notte che facciamo- sento il suo petto alzarsi ed abbassarsi in un sospiro mentre non posso far altro che annuire, socchiudendo gli occhi. Dopo di che si alza dal divano, dopo avermi spostato di fianco a sé, cammina con la schiena ritta e poi entra in camera chiudendo la porta.

Appena sparisce nella sua stanza afferro un cuscino e reprimo contro di esso più urli e delle piccole lacrime che riescono a scivolarmi dagli occhi, schiacciandolo contro alla faccia. Mi lascio cadere all'indietro, sdraiandomi sul divano, tenendo sempre il cuscino in faccia, cercando di respirare normalmente. Passano minuti, o forse ore, prima che qualche mano mi tira via il cuscino dal viso e un ondata di luce mi investe.

-Oggi si fa shopping prima di andare al suond check- urla Zayn prima di afferrarmi le mani e tirarmi su, non ascoltando i miei lamenti, scuotendo velocemente il capo. Decido di fare il bambino.

-Non voglio andare a comprare niente- Lo guardo con occhi preganti mentre inizio ad ondeggiare sul posto prima di risedermi sul divano, prendo il cuscino in grembo e piego la schiena, nascondendo il viso contro di esso prima di iniziare a cantare, urlando, una canzone senza senso.

Allargo ogni parola, cercando di togliere il senso ad ogni cosa della canzone inventata che dico, per cercare di sovrastare i suoi lamenti e le sue parole di protesta per farmi zittire. Inizia poi a tirarmi piccoli pugni sulla nuca. Io cerco di non ridere, iniziando nel vero senso della parola ad urlare.

-Okay, basta. Lo chiedo a Liam- urla sfinito Zayn. Nell'esatto momento in cui sento quelle parole mi risiedo normale, poso il cuscino di fianco a me e poi lo guardo, sorridendo innocente. Lui mi fa la linguaccia e poi scuote il capo mentre si gira per andare verso la camera di Liam. Io, come vittoria, mi alzo, faccio una piroetta su me stesso e poi mi ributto sul divano.

Wow, non mi sono manco reso conto che per quei pochi minuti ho dimenticato tutti i problemi e tutto il mio inferno.

Nothing Like Us (Narry, accenni Larry, Ziam e Ziall)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora