Capitolo Tre

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Dopo aver registrato Right Now torniamo in hotel. In macchina mi lascio abbracciare da Zayn mentre le lacrime bagnano le mie guance e la sua giacca di pelle sintetica.

Sentito il mio racconto singhiozzante non aveva fatto altro che circondarmi il bacino con le braccia e sospirare. La maggior parte delle volte i suoi meravigliosi abbracci mi rendevano di nuovo il solito Niall sorridente. Questa volta non è così. Rimaniamo in silenzio fino a quando la macchina si ferma. Scendo mano nella mano con

Zayn e cammino a testa bassa per non far vedere il rossore nei miei occhi e nelle guance fino in camera. Mi rinchiudo in essa insieme al mio migliore amico. Mi fa stendere sul letto, mi copre con le coperte e mi dice di aspettare. Non so che voglia fare ma lo vedo uscire dalla stanza con la coda degli occhi. Prendo un lungo respiro e nascondo il viso affondandolo sul cuscino. Mi brucia il petto. Probabilmente sta andando a fuoco per il troppo dolore. Sento solo il mio respiro profondo scaldare un pezzo di cuscino. Un piccolo singhiozzo esce dalle mie labbra, mi rigiro nel letto e solo in questo momento mi accorgo della porta aperta e un occhio sbirciare dentro. Sollevo il capo e riconosco l'occhio di Liam.

-Entra...- sussurro in direzione del castano. Lui apre la porta il giusto per entrare e se la richiude alle spalle. Fa alcuni passi verso di me e si siede sul letto. Porta una mano fra i miei capelli e me li accarezza. Io riappoggio il capo sul cuscino e chiudo gli occhi.

-Non fare domande, per favore.- mormoro rilassandomi grazie al suo tocco. Tiro su col naso e mi rannicchio piegando le gambe. Liam resta in silenzio continuando a giocare con i miei capelli. L'ho sempre adorato, non si preoccupa mai di dover sapere tutto della vita di tutti. Ti sta vicino, ti consola, ti sussurra qualche parola dolce e ti fa stare meglio. Sento che si sdraia di fianco e a me e mi circonda un fianco con le braccia. Incastro il mio viso nel suo incavo del collo e mi lascio stringere. Non so come Zayn faccia a resistergli, è così dolce dopo tutto.

-Liam.- proprio mentre penso al moro, questo entra nella stanza. Apro gli occhi, mi siedo sul letto raddrizzando il busto e passo la felpa sugli occhi. -Ci sono io ora, grazie mille.- il castano si alza dal letto, si avvicina al mio migliore amico e gli sussurra qualcosa all'orecchio. Osservo esattamente tutti i loro movimenti: Liam appoggia una mano sul fianco di Zayn e quest'ultimo annuisce, socchiudendo gli occhi. Non sento quello che si dicono, sono sicuro comunque che stiano parlando di me.

Il castano esce dalla camera e il moro si avvicina all'armadio. Tira fuori una sua felpa e la posa sul letto.

-E' ora di cambiarsi.- sorride, prende i lembi della mia felpa, la tira via, fa lo stesso con la mia maglia e mi infila la sua felpa. All'impatto la sento fredda ma morbida. Mi è grande e posso nascondere le mani nelle maniche. mi toglie anche i jeans e poi prendendomi in braccio come se fossi un bambino mi fa scendere dal letto.

Arrivo in salotto e poi entro in cucina, tastando con i piedi il pavimento freddo e umido. Mi siedo come al solito al posto vicino a Louis mentre Harry, come se non fosse successo niente, mi prende il piatto per riempirlo di cibo. Copro le cosce con la felpa di Zayn. Osservo Louis che col sorriso fa una battuta stupida sulle ciabatte di Lee.

Ammetto di aver mangiato poche volte in un hotel, di solito passiamo le giornate fuori casa e mangiamo in ristoranti di lusso. Per fortuna per me, è saltata un'intervista per

un giornale, di conseguenza la giornata si è alleggerita. Mi sono sempre piaciuti i pranzi 'solo noi ragazzi'. Lou cucinava sempre piatti strani, così come me. Insieme eravamo i cuochi disastrosi. Tutte le volte andava a finire con una pentola a fuoco o una sedia sul bancone della cucina, piena di farina. Harry preparava sempre un piano B, facendo uscire alla fine dei disastri un bel piatto di lasagne dal forno.

Nothing Like Us (Narry, accenni Larry, Ziam e Ziall)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora