Quando Nueve gli aveva proposto di iniziare il tour l'8 gennaio a Torino, facendo doppia data e quindi ritrovandosi sul palco anche durante il suo compleanno, Sangiovanni non aveva esitato un attimo ad accettare. In primis, non avrebbe potuto desiderare niente di meglio che stare su un palco, il suo posto nel mondo, e trasmettere messaggi attraverso la sua arte e le sue canzoni e in secondo luogo, dopo aver festeggiato i diciotto anni nella casetta di Amici, poco importava dove avrebbe trascorso il resto dei suoi compleanni. Era stata Giulia, in videochiamata con lui il giorno dell'annuncio delle date del tour, a fargli notare quel particolare e lui non aveva potuto fare a meno di sorridere: nell'arco di un anno era passato dall'essere un semplice allievo della scuola a calpestare il palco della prima tappa del suo primo tour.
In treno con il suo manager, che lo accompagnava ovunque, diventando quasi più amato di lui stesso – in quel momento Nueve gli stava mostrando una nuova fanpage che gli avevano dedicato – fremeva nell'attesa di giungere a Torino per la prima data. La notte precedente l'aveva trascorsa insonne, troppo euforico per poter dormire, insieme alla sua Giulia. Avevano trascorso il Capodanno insieme da lei a Roma, poi il quattro si erano separati: lui sarebbe tornato dalla famiglia per trascorrere qualche giorno in famiglia prima che iniziasse il tour, mentre lei era rimasta nella sua città natale. I piani, però, non sarebbero dovuti essere quelli. Quando avevano programmato le vacanze di Natale, avevano deciso che, concluso il soggiorno a Roma, lei lo avrebbe accompagnato nelle prime due tappe del tour. Era stata una richiesta di Sangiovanni, il quale sapeva che era praticamente impossibile che Giulia avesse qualche impegno di sabato, soprattutto dopo le festività, e desiderava ardentemente che lei fosse lì con lui, durante il suo primo concerto. Certo, non era il primo in assoluto, si era esibito in qualche festival durante l'estate e lei era stata presente alla maggior parte, ma quello era il suo tour, durante il quale avrebbe cantato le canzoni del suo primo album, che era uscito un paio di mesi prima. Inoltre, avrebbero potuto trascorrere il suo compleanno insieme. Tuttavia, poco prima della fine dell'anno, lei gli aveva comunicato che non sarebbe stato possibile, perché era stata richiesta la sua presenza in uno stage che si sarebbe tenuto quella domenica a Napoli, per cui era materialmente impossibile per lei assistere anche ad uno solo dei suoi concerti piemontesi. Ovviamente, quando lei glielo aveva comunicato, le aveva detto che non c'era alcun problema e che comprendeva, era pur sempre lavoro. Lo pensava veramente – quell'estate avevano dovuto rimandare le vacanze di un paio di giorni proprio a causa di un suo impegno che non aveva potuto rimandare -, ma il dispiacere rimaneva comunque. In treno, ricordava la sorpresa che la sua ballerina gli aveva fatto in casetta, fra palloncini, torta e quel pupazzo che a tratti odiava per il nome che lui stesso gli aveva dato, a tratti amava perché gli permetteva di avere Giulia vicina in ogni momento – soprattutto considerando che lei si premurava di riempirlo del suo profumo ogni qualvolta poteva. Era stato piacevolmente sorpreso, perché non aveva mai ricevuto una sorpresa e di certo non credeva lei si adoperasse in quella maniera, considerando che la loro relazione era appena iniziata e in casetta le feste di compleanno si limitavano ad una torta. Sospirò, controllando il suo cellulare, sperando in un messaggio da parte della sua ragazza, ma immaginava stesse ancora dormendo, visto che erano appena le nove.
Sangiovanni, però, non immaginava che Giulia fosse ovunque fuorché a letto. Era stata una sfida per lei riuscire a trattenere le risate quando aveva detto a Sangiovanni che non sarebbe potuta andare a Torino con lui, ma alla fine ci era riuscita ed era fiera di sé stessa. Quell'idea le era venuta puramente a caso, quando in videochiamata con la famiglia Damian, a Natale, Pierluigi si era lamentato del fatto che fosse praticamente impossibile riuscire a fare uno scherzo al figlio, per cui, stuzzicata da quella sfida, iniziò a ideare quel piano con l'aiuto di Nueve – per lei Ocho. Non sapeva cosa avesse convinto Sangiovanni delle sue parole, se il fatto che fossero in videochiamata o che lui credeva a tutto ciò che lei gli diceva, ma alla fine aveva creduto sul serio al fatto che lei sarebbe dovuta partire per Napoli. Giulia sapeva che, una volta che fosse riuscita a fargli credere che quella bugia fosse vera, lui non avrebbe detto niente, consapevole del fatto che entrambi, quando si parlava di lavoro, non obiettavano, comprendendo quanto per l'altro fosse importante la propria arte. Giulia osservava il paesaggio passarle sotto gli occhi attraverso il finestrino, ripassando in mente il piano per la giornata: sarebbe arrivata a Torino verso pranzo, dopo Sangiovanni, in modo tale che non si potessero incontrare e ad attenderla ci sarebbe stato una macchina mandata da Nueve. L'unico suo compito era non farsi scoprire, ragione per cui si era coperta il più possibile – ringraziò che fosse inverno, cosicché il suo abbigliamento sarebbe passato inosservato – e avrebbe trascorso il pomeriggio nella stanza nella quale avrebbe poi passato la notte insieme al suo ragazzo.
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Mi sei scoppiato dentro il cuore || Sangiulia
Teen FictionOne shot Sangiulia frutto della mia immaginazione