Ti prendi cura di me, anche quando non serve

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Giulia sospirò, chiudendosi la porta alle spalle. Sentì la voce di Sangiovanni provenire dal salone e con poche frasi comprese stesse parlando con la madre. Avrebbe voluto fermarsi e salutarla, ma il suo corpo reclamava il suo letto, così si diresse silenziosamente verso la stanza. Il cantante, però, aveva sentito la ballerina rientrare e si era stranito quando non l'aveva raggiunto, così salutò velocemente la madre per andarla a cercare nel piccolo appartamento in cui convivevano da un paio di anni. La trovò nella loro stanza, stesa sul letto con il borsone ai piedi e il giubbotto ancora addosso.

"Ehi, sei tornata"

Giulia sapeva che prima o poi l'avrebbe raggiunta, per cui non si stupì quando sentì il materasso sprofondare sotto il suo peso. Aveva gli occhi chiusi, ma sentiva chiaramente il suo sguardo su di sé.

"E' successo qualcosa?"

La ballerina negò col capo, spostandosi sul letto per avvicinarsi a lui e accoccolarsi al suo corpo. La cosa che più le piaceva del vivere insieme era la consapevolezza che, escluso i casi in cui si doveva spostare per lavoro o si tratteneva di più in studio, lui era lì ad aspettarla. Era ormai una routine che, tornata dalle prove, si prendessero del tempo per loro prima di cenare. Trascorrevano l'intera giornata separati a causa dei rispettivi lavori e dedicarsi all'altro era la prima cosa che facevano quando si rivedevano alla sera. Sangiovanni portò immediatamente le dita fra i suoi capelli, in una costante e leggera carezza che sapeva la rilassasse dopo una giornata di prove.

"Sei tornata più tardi oggi. Simo vi mette sotto?" ridacchiò.

"Si sta facendo prendere dall'ansia e vuole che sia tutto perfetto. Io, però, non avrei retto un secondo in più oggi" mormorò, sforzandosi di far uscire quelle parole.

Simone ed Elena, dopo anni all'interno di Amici, avevano deciso di dare vita ad una compagnia di cui anche lei faceva parte da un anno e in quei mesi stavano preparando uno spettacolo che avrebbe raggiunto le principali città italiane e alcune europee e, più si avvicinava la data di inizio della tournée, più il ballerino metteva sotto pressione il corpo di ballo, facendogli riprovare le coreografie finché non era sufficientemente soddisfatto. Giulia, così, si ritrovava a lavorare quasi senza sosta per ore, tornando a casa sempre più tardi e sempre sfinita. Quella sera, però, si sentiva ancora più stanca del solito, forse a causa dei nuvoloni grigi che avevano invaso Milano quel giorno e che avevano reso la giornata uggiosa, condizionando il suo umore.

Sangiovanni aveva percepito il tono stanco e, seppur fosse felice che lei stesse facendo qualcosa che amava con persone con le quali si trovava in sintonia, avrebbe voluto si prendesse qualche giorno di pausa. Sapeva, tuttavia, quanto fosse ligia al dover e, così come lui, avrebbe saltato un giorno di lavoro solo se fosse stata bloccata a letto. L'unico modo che aveva di aiutarla era dunque prendersi cura di lei finché non fosse iniziata la tournée.

"Che ne dici se ti preparo un bagno? Ti rilassi e poi mangiamo qualcosa"

Un lamento uscì dalle sue labbra al pensiero di dover fare qualcosa che non fosse godersi le sue carezze sul comodo letto matrimoniale. Sentì il corpo sotto di lei sparire, segno che si era alzato, probabilmente per dirigersi in bagno per riempire la vasca d'acqua. Quando udì lo scrosciare dell'acqua, capì che era giunta l'ora di abbandonare il letto, così si tirò su a sedere, seguendo con lo sguardo il ragazzo che aveva fatto il suo rientro nella stanza.

"Su, la vasca è quasi piena" rispose avvicinandosi al bordo del letto e tendendole una mano, per incitarla ad alzarsi. Quando furono l'uno davanti all'altro, Giulia si slanciò in un abbraccio, immediatamente ricambiato. Le piaceva abbracciare le persone, che fossero amici, famiglia o fan, ma abbracciare Sangiovanni aveva un sapore diverso. Non sapeva se fosse semplicemente legato al sentimento che li legava o se era il senso di amore e protezione che le dava ogni volta. Giulia continuava ad essere nettamente più bassa di lui, per cui scompariva in un suo abbraccio, permettendole di rinchiudersi in quella bolla che si creava quando erano da soli.

Mi sei scoppiato dentro il cuore || SangiuliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora