Malibu

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La voce dell'altoparlante risvegliò Giulia dal sogno ad occhi aperti che stava facendo, riportandola sulla terra e, in particolare a Milano, dove quel treno la stava portando. Giulia era solita viaggiare, ma di rado le era capitato si trovasse da sola. Tuttavia, da quando aveva iniziato a girare l'Italia in treno, era diventata la normalità trovarsi su quel posto da sola, per lavoro o perché doveva raggiungere Sangiovanni e aveva anche iniziato ad apprezzare il viaggiare in solitudine. Era una cosa di cui le aveva già parlato il riccio tempo prima, quando ancora erano in casetta, ma che lei non era riuscita in pieno a cogliere, perché preferiva avere la compagnia di qualcuno. Trovandosi però a dover affrontare quei viaggi da sola, aveva compreso che fossero un modo per stare realmente con se stessi e prendersi qualche ora di pausa dalla vita frenetica – e la sua nelle ultime settimane lo era stato fin troppo – per riflettere su ciò che le stava accadendo. Pensava alle opportunità che le erano state offerte, ai progetti iniziati e a quelli che sarebbero iniziati a breve, alla relazione con il cantante, che, se pur a distanza – erano dieci giorni che non si vedevano – riusciva a renderla felice tanto quanto la danza. Il treno si arrestò, facendole comprendere che era giunto il momento di scendere. Prese con sé il borsone e la valigia e in pochi minuti raggiunse il van che la stava attendendo. Sangiovanni era arrivato un paio d'ore prima di lei direttamente da Firenze e fino a quel momento era stato occupato con Bias per incidere un nuovo pezzo, per cui Fabio aveva mandato una macchina a prenderla, affinchè l'accompagnasse nell'hotel in cui avrebbe alloggiato. Aperto il van, però, trovò proprio il ragazzo, seduto vicino al finestrino che l'attendeva.

"Sanjuan!" esclamò, stupita di vederlo lì, in quanto le aveva detto che si sarebbero incontrati direttamente al locale in cui avrebbero cenato quella sera. Giulia gli si gettò addosso, abbracciandolo. Erano trascorsi solo dieci giorni ed era già capitato si allontanassero per così tanto tempo, ma ne sentiva la mancanza comunque. Dopo aver trascorso più di una settimana insieme fra Vicenza e Roma, passare così tanti giorni separati era stato ancora più difficile.

"Ciao anche a te, Giugiulola" mormorò contro i suoi capelli, aspirandone il dolce profumo. "Come è andato il viaggio?" chiese mentre la osservava sedersi al suo fianco. Prese a giocare con i suoi capelli mentre le raccontava di come aveva rischiato di perdere il treno perché era partita dagli studios in ritardo e dei ragazzi che aveva incontrato in stazione.

"Il ragazzo, non ricordo il nome, lo becco sempre a Milano. Credo sia il fan che ha più foto con me"

"La ragazza è stata dolcissima. Vorrei abbracciarli tutti" mormorò. Sapeva quanto le persone che la seguivano avessero fatto per lei, il sostegno che le davano ogni giorno, anche difendendola sui social e in qualche modo avrebbe voluto ringraziarli, ma sapeva che in quel momento non era possibile, per cui anche incontrarli in stazione, fare una foto con loro e vederli felici le riempiva il cuore.

"Prima o poi sarà possibile, ne sono certo"

Giulia poi gli chiese come fosse andata l'incisione del brano e notò come Sangiovanni si illuminò al parlarne, chiaramente in trepidante attesa di renderlo pubblico. Ancora nel bel mezzo delle loro chiacchiere, sentirono la macchina arrestarsi, segno che erano arrivati a destinazione. Solo in quel momento si rese conto dell'assenza di una persona.

"Dov'è Ocho?"

Sangiovanni rise per il soprannome che lei gli aveva dato, prima di risponderle:

"Ci siamo separati quando ti ho raggiunta in stazione, doveva incontrare Madame prima di venire a cena. Noi, invece, andiamo da Pachy, se ti va bene"

Giulia annuì. Nonostante fosse stanca dal viaggio, preferiva trascorrere del tempo con lui piuttosto che stare chiusa in una camera d'albergo. E poi adorava il fatto che la volesse coinvolgere in tutte le sue attività, quando possibile. Giulia aveva conosciuto il vocal coach due settimane prima, quando Sangiovanni aveva monopolizzato il suo soggiorno per fare lezione online – Giulia rideva ancora al pensiero della faccia che suo padre aveva fatto quando l'aveva trovato sul pavimento a fare flessioni mentre lei lo incitava come un allenatore – per cui non provò imbarazzo a presentarsi nel suo studio. La ragazza prese posto sul divano che Pachy le aveva indicato, attendendo che la lezione iniziasse. Era stata in silenzio tutto il tempo, controllando di tanto in tanto il telefono e ridendo leggermente quando faceva qualche esercizio che trovava esilarante, coinvolgendo anche le altre due persone. Improvvisamente, in un momento di pausa che si erano concessi, Sangiovanni si voltò verso Giulia, un sorriso malandrino sul volto.

Mi sei scoppiato dentro il cuore || SangiuliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora