Vicenza

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Giulia, seduta sui sedili posteriori, ascoltava con piacere Pierluigi e Lidia rendere partecipi lei e Sangiovanni, seduto al suo fianco, di cosa era accaduto a Vicenza durante la loro assenza - troppo prolungata, come aveva continuato a ripetere il più anziano dei Damian da quando li aveva presi in stazione - e illustrargli i piani per i giorni che avrebbero trascorso lì. Era aprile e da lì a qualche giorno sarebbe stato Pasqua che, insieme alle altre festività, era diventata una delle poche occasioni che i due artisti avevano di andare a trovare le rispettive famiglie. Giulia, dopo un paio di anni come professionista aveva lasciato il ruolo per entrare all'interno di una compagnia che aveva base a Milano, raggiungendo Sangiovanni che, a poco più di un anno dall'uscita dal talent aveva deciso di stabilirsi definitivamente nella metropoli, cercando quel senso di stabilità che tanto gli era mancato durante il suo debutto. Stanziati entrambi a Milano e sommersi fino al collo di lavoro, avevano sempre più difficoltà ad andare a trovare le famiglie, considerando che erano entrambi distanti. A Vicenza, infatti, erano stati per l'ultima volta a Natale, mentre Roma era stata raggiunta più di recente a causa di un lavoro che aveva coinvolto entrambi.

"Forse dovremmo venire noi a trovarvi a Milano di tanto in tanto" borbottò Pierluigi imboccando il vialetto di casa.

"A malapena riusciamo ad essere liberi nel fine settimana, papà. Finireste per stare in casa ad annoiarvi"

"Mica ho bisogno di noi per girare Milano, vero Lidia?"

La moglie, che si stava apprestando ad uscire dal veicolo, rispose con una risata, seguita a ruota da Giulia che si era diretta verso il bagagliaio per recuperare la sua valigia, forse troppo grande per il numero di giorni che avrebbero trascorso lì. Quando Sangiovanni viveva ancora con i genitori, non aveva necessità di riempire eccessivamente il bagaglio, sicura di poter frugare nel suo armadio e recuperare qualche t-shirt o felpa, ma con il trasferimento il cantante aveva portato via praticamente tutti i suoi vestiti. Qualche minuto dopo si ritrovarono in quella stanza che nei primi anni di relazione avevano impregnato di ricordi e momenti e che, alla sola vista, sentiva rivivere. Ricordava ancora come il primo giorno in quelle mura si fosse guardata intorno, curiosa di scoprire quella parte di Sangiovanni e riconoscendo in ogni mobilio una sfaccettatura della sua personalità e rimase piacevolmente sorpresa del fatto che quella sensazione non fosse cambiata. Il ragazzo, infatti, aveva deciso di lasciare la stanza completamente immutata, decidendo che nel suo appartamento a Milano - che da qualche mese era diventato il loro appartamento - avrebbe creato nuovi ricordi, facendo sì che alla fine, tanto la sua cameretta che la sua casa milanese sapessero, in parte, di lei. Giulia posò immediatamente lo sguardo su una foto che Sangiovanni aveva attaccato alla parete anni prima e che lei custodiva in uno dei numerosi album fotografici che aveva portato con sè a Milano: ritraeva loro due stretti in un abbraccio con le coppe della vittoria di Amici in mano, un sorriso smagliante e rilassato sul volto.

"Sembra essere passata una vita" mormorò Sangiovanni portandosi al suo fianco e osservando la fotografia. Nessuno dei due si era realmente reso conto di quanto le loro vite fossero cambiate da quell'instante e quanto, giorno dopo giorno continuassero a cambiare ed evolvere. L'unica cosa che era rimasta immutata era l'amore, quello che gli univa e quello che provavano verso la loro più grande passione.

"Pensavi saremmo stati ancora qui dopo quattro anni?" Giulia si voltò nella sua direzione. Non era cambiato tanto rispetto a quella foto, i capelli un po' più ordinati e un accenno di barba, ma era sempre lo stesso ragazzo che aveva tifato per lei fino all'ultimo.

"Noi due insieme, intendi? - Giulia annuì - Forse in quel momento no, ma non perché non ti amassi, il sentimento per te non è mai cambiato, semplicemente non avevo idea di cosa mi attendesse fuori da quelle mura di cartongesso e non sapevo se fosse sufficiente quello che c'era fra di noi. Sapevo però che, anche se il nostro amore non avesse resistito, il legame che c'è fra noi non sarebbe scomparso. Te l'ho detto all'epoca e vale ancora oggi, io ci sarò sempre per te, a prescindere da tutto, perché oltre all'affetto, mi lega a te un sentimento di stima, come persona e come artista"

Mi sei scoppiato dentro il cuore || SangiuliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora