It's not Christmas 'till you come home

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I'll stay up all night waiting
For you on Christmas Eve
The sleigh bells won't ring, Bing Crosby won't sing
It's not Christmas 'til you come home


Quella mattina, Giulia si svegliò felice. Era la Vigilia di Natale e lei si trovava a Vicenza, a casa del fidanzato, per festeggiare insieme alla sua famiglia. Sangiovanni, però, non era presente. Infatti, il giorno prima aveva raggiunto Verona perché avevano organizzato un concerto, il cui ricavato sarebbe andato in beneficenza e che avrebbero trasmesso in televisione il giorno di Natale. Tuttavia, da programma, avrebbe dovuto fare ritorno quella mattina. Giulia si coprì con una felpa del ragazzo, indossò le ciabatte e poi si diresse al piano inferiore dove, visto il profumo che sentiva e l'ora, era certa Lidia stesse già preparando per il cenone. Non fece in tempo a raggiungere la cucina, che fu travolta da una bambina dalla testa riccioluta, tanto simile alla persona che mancava a completare quel quadro.

"Zia Giulia, finalmente" la abbracciò Virginia, ormai di nove anni.

"Buongiorno, principessa, da quanto sei qui?" domandò, mentre la prendeva per mano per dirigersi in cucina.

"Un paio di ore. Buongiorno, Giulia" la salutò Lidia, che, come aveva immaginato, era già ai fornelli. La ragazza si guardò intorno, notando che la casa era fin troppo silenziosa per dover ospitare tutti i Damian.

"Dove sono tutti?" chiese, mentre recuperava una tazza, per poi prepararsi una tisana.

"Mamma e papà vengono più tardi" rispose Virginia, mentre la passava la scatola con i vari infusi.

"Vengono a cena, mentre questa peste qui ci fa compagnia anche a pranzo"

"Deve venire anche Luigi, lui sì che è una peste, nonna" ribatté la bambina, riferendosi al cugino. Alberto e Francesca, infatti, cinque anni prima avevano avuto un figlio, che avevano chiamato riprendendo il nome del nonno. Erano tutti innamorati di lui, in famiglia, forse perché ricordava Sangiovanni e, di conseguenza, Virginia era un po' gelosa di lui, ma, orgogliosa com'era, non l'avrebbe mai ammesso.

"Ma lui viene con i suoi genitori solo stasera" replicò la nonna, facendo imbronciare la nipote, che preferì concentrarsi sulle azioni che stava svolgendo Giulia.

"Pier dov'è?" domandò, prendendo posto a tavola, la tazza e un pacchetto di biscotti davanti, Virginia seduta al suo fianco.

"L'ho mandato a prendere dei pasticcini per pranzo"

Giulia annuì, concentrandosi sulla sua tazza fumante. Erano ormai anni che trascorrevano il Natale a casa Damian e, nonostante ciò, ogni anno sembrava diverso. Innanzitutto, la famiglia era numerosa, ragione per cui poteva accadere che qualche componente mancasse o che se ne aggiungesse qualcuno di nuovo, ma ciò non impediva loro di divertirsi, a prescindere da chi o quanti fossero. E poi, anche se non l'avrebbe mai ammesso per non fare dispiacere quella parte di famiglia acquisita che sentiva vicina tanto quanto la sua naturale, a lei bastava ci fosse Sangiovanni per essere felice e trascorrere un sereno Natale. Era capitato due anni prima quando, una bufera di neve, aveva impedito loro di lasciare Milano, costringendoli a trascorrerlo nella loro piccola dimora. Seppur fossero solo loro due, erano stati bene, avevano mangiato, si erano sfidati a partite infinite di monopoli, avevano fatto maratona di film natalizi e avevano recuperato tutti questi momenti che, per una ragione o per un'altra, venivano sottratti alla loro relazione. Sentire il calore che solo la famiglia poteva dare, però, era completamente diverso e non vedeva l'ora di immergersi completamente nei festeggiamenti.

Mentre stava addentando l'ennesimo biscotto, Pierluigi fece il suo rientro, un pacchetto di dolci in mano.

"Fuori sta nevicando" annunciò, generando l'entusiasmo di Virginia e Giulia.

Mi sei scoppiato dentro il cuore || SangiuliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora